martedì 25 ottobre 2016


RENZI,  SOLO  RENZI,  SEMPRE  RENZI. E COSI’ IL REFERENDUM E’ DIVENTATO UN LANCIAFIAMME CHE HA INCENDIATO LA POLITICA ITALIANA.

Franco: amici… è da qualche giorno che mi sto chiedendo
Renzo:  che cosa?
Franco: come mai per il Presidente del Consiglio Renzi la strada che porta al  Referendum del 4 dicembre prossimo è costellata di così tanti ostacoli?
Giacomo: l’amico Franco ha ragione! In effetti all’inizio sembrava tutto più semplice per Renzi;   vorrei dire un percorso in discesa che non faceva prevedere tante difficoltà. Però…
Rodolfo: però….che cosa?
Giacomo: un dato è certo. Quando gli storici, non saranno più direttamente  influenzati,  anche grazie al trascorrere del tempo, dall’appartenenza politica e scriveranno con obiettività l’intera vicenda di questa riforma costituzionale, non potranno non prendere atto che in tutta questa vicenda politico/istituzionale  quella di Renzi  sia stata la presenza di un “IO” troppo ingombrante, incapace com’è di trasformarlo in un “NOI”. Un ruolo, il suo, come si dice, oggi esclusivamente divisivo. Lo stanno a dimostrare i verbi “rottamare” e “asfaltare” cui ricorre più frequentemente; verbi che stanno caratterizzando la sua azione politica.  Questo, caro Rodolfo,  è il clima  creato da Renzi nel Paese e all’interno dello stesso Partito Democratico e nel quale sono nati i vari “casi Bersani, D’Alema, Speranza” per citare solo i più noti.
Franco: prof. Vezio che ne dice dell’analisi dell’amico Giacomo?
 Vezio: si tratta, in effetti, di due verbi che hanno trasformato quella che Renzi all’inizio considerava una comoda discesa in una ripida salita. Del resto, amici miei, non poteva essere diversamente dal momento che la Riforma costituzionale prima e il referendum oggi in mano al Presidente Renzi sono diventati in primis il mezzo per regolare i conti all’interno del suo Partito e non solo.
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

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giovedì 20 ottobre 2016


                                    DOPO   RENZI  CHI?
                                            (ECHI DALLA CASA BIANCA)

Totò: amici…avete sentito il Presidente americano Obama nell’incontro alla Casa Bianca con il nostro Presidente Renzi accompagnato da consorte, Benigni e consorte ed altri?
Franco: ha parlato tanto e forse anche troppo. Ti riferisci a qualche riflessione in particolare?
Totò: ha delineato  anche la figura del prossimo Presidente del Consiglio italiano.
Marco: si tratta di un’analisi politica?
Totò: no! Analisi estetica!.
Ludovico: in che senso?
Totò: Obama, nel delineare la figura ideale del Presidente del Consigli italiano, ha detto che il candidato ideale deve possedere questi requisiti;
-essere giovane;
-essere un bell’uomo;
avere una moglie fantastica.
Giacomo: anche se non ha detto come debba chiamarsi il messaggio è più che chiaro: per l’America  dopo Renzi ancora Renzi! Obama, del resto non poteva fare altro dopo il solenne e ufficiale impegno del Governo italiano di inviare suoi militari al confine con la Russia.
Vezio: l’amico Totò mi consentirà di sostituire l’aggettivo “ideale” con la seguente locuzione: “capace di  rispondere pienamente alle esigenze strategico/militari degli U. S. A.”
(Dai dibattiti svolti al Circolo della Concordia)

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mercoledì 12 ottobre 2016


                    IL TRENO DEL PRESIDENTE RENZI E IL REFERENDUM
                                                           (ECHI DAL PARLAMENTO)
On.  Cencio:  collega Straccio… hai sentito l’ultima del Presidente Renzi  a proposito del referendum del prossimo dicembre?
On. Straccio: cosa ha detto?
On. Cencio: che “il referendum è un treno che non passa più”. Cosa ne pensi?
On. Straccio: sono prudente per dare giudizi; aspetto il 5 dicembre.
On. Cencio: perché?
On. Straccio: penso che se vincesse il   NO forse dovrebbe cantare uno dei cavalli di battaglia di Claudio Villa che si intitola  “Binario”.
On. Cencio: quale strofa?
On. Straccio: “Binario, fredde parallele della vita,
                          per me è finita.
                         Binario, binario, binario!”.

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lunedì 10 ottobre 2016


COSA RESTA DELLA VICENDA GIUDIZIARIA DELL’EX SINDACO DI ROMA  MARINO E DELL’EX PRESIDENTE DELLA REGIONE PIEMONTE COTA?
                                        (ECHI DAL PARLAMENTO)

On. Straccio: collega Cencio… che ne dici?
On. Cencio: di che cosa?
On. Straccio: dell’assoluzione piena dell’ex Sindaco di Roma Marino e dell’ex Presidente della Regione Piemonte Cota.
On. Cencio: ancora una volta è sotto gli occhi di tutti l’attuale  e non più sostenibile fragilità della politica di fronte all’onnipotente potere giudiziario/mediatico.
On. Straccio: hai un rimedio da proporre?
On. Cencio: voglio una giustizia che, onnipotente così com’è, sia dotata, quando assolve, anche del potere di riportare indietro le lancette dell’orologio.

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sabato 8 ottobre 2016

                IL  CANE  DI  ALCIBIADE  E  IL  REFERENDUM  DI  RENZI                                
Totò: amici…più si avvicina il 4 dicembre, fatidica data in cui si svolgerà il Referendum sulla riforma costituzionale voluta dal Presidente del Consiglio Renzi, mi riesce difficile comprendere la strategia seguita da Renzi e dai suoi consiglieri in tutta questa operazione.
Marco: a che proposito?  Potresti spiegarci meglio il tuo pensiero?
Totò: ovviamente l’oggetto della mia riflessione è stato la “Riforma costituzionale.   Spiego meglio, così come richiesto dall’amico Marco,  il mio pensiero. Vedete…quando penso agli esodati, cioè a persone  che in una notte si sono trovati per anni e anni senza stipendio e senza pensione, a seguito della Legge Monti/Fornero, mi chiedo perché a Renzi sia mancato quel piglio decisionista che invece ha sfoderato nell’imporre al Parlamento le sue  modifiche costituzionali lasciando di fatto ai margini dell’agenda politica il tema esodati.
Ludovico: si tratta, in effetti, di un vero e proprio dramma che stanno vivendo centinaia di migliaia di persone. Dobbiamo infatti tenere conto che dietro un esodato quasi sempre c’è una famiglia; e cioè figli e coniuge, anche loro vittime sacrificali di quella  legge che per il modo in cui è stata costruita credo di non esagerare nel definirla “infausta”.
Totò: per non parlare del problema del “debito pubblico” che continua, mese dopo mese, ad aumentare così pericolosamente da essere diventato un vero e proprio drago capace di ingoiare tutti i nostri risparmi.
Ennio: e con l’immigrazione, di fatto fuori controllo,  come la mettiamo?
Romano: per non parlare della deflazione e della povertà che oramai coinvolge milioni di italiani tra i quali non pochi appartenenti proprio alla nuova categoria sociale degli esodati dei quali  ci parlava l’amico Totò.
Ambrogio: per non dimenticare il tema della pressione fiscale. Leggiamo infatti nella relazione che accompagna il  Documento Economico Finanziario  (comunemente chiamato D.E.F.) che non diminuirà nemmeno nel 2017, essendo rinviata al 2018.
Ennio: vorrei che  tutti riflettessimo un po’ di più sul “ problema immigrati”: più di undicimila sbarchi in quattro giorni sono numeri da non sottovalutare che devono farci riflettere  sulla gravità del problema.
Franco:  io aggiungerei  la mancanza di risorse da destinare agli investimenti senza i quali non c’è crescita. E tutti noi sappiamo che senza crescita si riduce il  P. I. L. e conseguentemente le entrate fiscali. Tutto ciò potrebbe comportare una difficoltà nel pagare gli interessi per i prestiti ottenuti.
Vanni: ecco perché il Governo negli ultimi anni ha drasticamente tagliato i trasferimenti finanziari ai Comuni i quali per continuare a sopravvivere ora truccano i semafori  col risultato di vessare anche gli onesti automobilisti. Il giallo che dura due/tre secondi ne è l’esempio classico.  
Giacomo: quelli evidenziati dagli amici sono tutti problemi da far tremare i polsi anche al più avveduto uomo politico. Eppure se  Il nostro Presidente Renzi ha messo al primo posto della sua azione politica  proprio la Riforma Costituzionale un motivo ci sarà. Quale sarà? Prof. Vezio l’altro giorno abbiamo iniziato ad affrontare questo tema,   ma non abbiamo trovato una risposta a questo interrogativo sulla quale trovare un consenso più o meno unanime; lei, che sicuramente si sarà fatta un’idea dell’operazione renziana, ci può illustrare il suo pensiero?
Vezio: vedete amici miei….è da qualche giorno che sono alla ricerca di precedenti storici capaci di rendere comprensibile l’operazione renziana . Ebbene l’ho trovata in un personaggio della Grecia antica di nome Alcibiade.
Alcibiade, vissuto tra il 450 e il 404 a. C. fu protagonista della vita politica e militare ateniese durante la II^ fase della “guerra del Peloponneso”.  Le notizie che abbiamo di lui ci vengono fornite principalmente dallo scrittore Plutarco che, oltre a descriverlo  come politico capace di simulare e dissimulare, gli attribuisce un’arte tutta particolare nell’accalappiare le persone, capace, com’era, di cambiamenti più radicali e rapidi di quelli  di un camaleonte.
Tra gli episodi capaci di evidenziare la sua personalità basterà ricordare che una volta mentre teneva un pubblico comizio la gente rumoreggiava in segno di dissenso per la sua azione politica. Non riuscendo a calmarla chiede ai suoi consiglieri di portargli sul palco il suo cane. Persistendo il dissenso chiese che gli portassero anche una forbice con la quale non esitò a tagliare la coda del cane. Un’azione che suscitò l’ira dei presenti. Quando i suoi gli chiesero ragione dell’azione, fu lui che di rimando ribatté  chiedendo loro  perché la gente continuasse a rumoreggiare così tanto, e quando gli risposero che quel taglio era stata un’azione orribile rispose così: “se la gente è così impegnata a parlare della coda del mio cane vuol dire che ha smesso di criticare la mia gestione della cosa pubblica ed era questo il mio obiettivo che, a quanto pare, è stato pienamente raggiunto. Per quanto riguarda il cane fatelo medicare immediatamente qui sul palco e riportatelo  a casa” .
La sua azione politica nel corso della “Guerra del Peloponneso” si caratterizzò per la sua intrinseca contraddittorietà e spregiudicatezza: in un primo tempo rivolta ad accrescere la potenza di Atene che non esitò a tradirla in un secondo momento per favorire la  rivale Sparta.  Non esitò infine ad allearsi con i Persiani contro le stesse Sparta e Atene. Un uomo che viene ricordato per aver illuminato la sua Atene di una luce tanto brillante quanto fatua. Non a caso  con la sua azione politica contribuì non poco a condurre Atene alla rovina e al suo definitivo declino politico e culturale.
Giacomo: prof. Vezio…
visto che Renzi per far approvare la modifica di ben 47 articoli, nelle centinaia di votazioni svoltesi nelle due Camere parlamentari,  non ha esitato minimamente ad avvalersi  di decine di maggioranze diverse tra loro;
viste le riflessioni svolte dagli amici e la sua ricerca, così felicemente azzeccata, di precedenti storici nell’azione politica del nostro Presidente Renzi;
le chiedo,  ricordando la dottrina di Giovan Battista Vico denominata  “Corsi e ricorsi storici”, se  possiamo dire che dopo 2400 anni ancora una volta la storia si ripete.
Vezio: hai detto bene.
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

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domenica 2 ottobre 2016



                                         LA FRASE DELLA DOMENICA

                                                Da  R A I  2  -   Quelli che aspettano
  
                                                                  SALO’  (BS)


                                           DI CANIO: “ PORTAMI UN ALTRO BENITO”