PERCHE’ LA POLITICA NON VUOLE I TECNICI AL GOVERNO? ECCO UNO DEI MOTIVI CHE LA STAMPA CONOSCE BENE
MA NON CI DICE.
Enzo: amici…. avete notato anche voi ….
Marco: che cosa?
Enzo: come alla politica in
generale e ad alcune forze politiche in particolare, al sentir parlare di
governo tecnico venga l’orticaria.
Franco: in effetti c’è da
chiedersi come mai, nonostante lo stallo in cui oggi si trova la politica
italiana, questa paura, così apertamente manifestata, per l’arrivo di un
governo del Presidente Mattarella.
Giacomo: è innegabile che oggi
parlare di governo tecnico è come parlare
al diavolo dell’acqua santa.
Forse sarà il caso di capire
come mai questa paura sia così vivamente presente nei Palazzi della politica.
Vi dice niente il nome Monti?
La drammaticità della situazione richiede una seria riflessione e
un’altrettanta seria ricerca delle reali motivazioni che stanno alla base di
questa paura. L’argomento, alquanto complesso, mi impedisce una seria
riflessione, per cui col vostro consenso darei la parola al Prof. Vezio.
Vezio: questa che stiamo vivendo è una crisi, usando la terminologia
dell’amico Giacomo, “drammatica e
complessa”. Una crisi di difficile lettura che si avvita sempre più su se
stessa. Ebbene, passiamo alla riflessione richiestami: dobbiamo comprendere le
preoccupazioni di alcune forze politiche. Sapete perché? Citando l’amico Giacomo mi domando anch’io: “vi dice niente il nome di “Monti”?
Ennio: il nome “Monti” nell’immaginario collettivo
oramai è strettamente associato al nome “Fornero” e tutti e due questi nomi al dramma degli
“esodati” e delle loro
famiglie: centinaia di migliaia di famiglie che in una notte si sono
ritrovati senza uno stipendio e senza una pensione e con nuove tasse da pagare
istituite nella stessa notte.
Vezio: amici.. scusatemi se in questa sede non voglio entrare nel merito dei
provvedimenti adottati dal Governo Monti e “fatti” approvare dal Parlamento..
Vi invito piuttosto a riflettere del suo comportamento, anche successivo alla
sua permanenza a Palazzo Chigi, e chiederci se sia stato istituzionalmente “neutrale” o meno.
Franco: proprio questo è
l’aggettivo utilizzato dal Presidente Mattarella per qualificare il Governo che
intenderebbe proporre qualora le forze politiche non riuscissero a trovare un accordo fra loro.
Vezio: Il ricorso a quest’aggettivo sta ad indicare,
in modo neanche tanto velato, che il
Presidente Mattarella vuole garantire i Partiti che la precedente esperienza di
Monti, che fece una propria lista per
entrare in competizione con gli altri Partiti mentre era ancora inquilino a
Palazzo Chigi da tecnico, questa volta
non si verificherà. Monti, amici miei,
si insedia a Palazzo Chigi da tecnico, diventa politico strada facendo, e fa
campagna elettorale da politico mentre è a Palazzo Chigi.
Ma quello che, a mio avviso, è ancora più censurabile nel comportamento
di Monti sta nelle dichiarazioni
che oramai da anni va ripetendo ad ogni intervista. Vedete….
Giacomo prof. …che cosa?
Vezio: il Monti continuamente,
quando gli si fa osservare l’inopportunità di questa sua discesa in campo in
occasione delle elezioni politiche del 2013, parola in più o parola in meno,
così risponde: “gli italiani sanno che
Berlusconi, se io non fossi sceso in campagna elettorale, avrebbe vinto e forse
oggi sarebbe anche al Quirinale; e grazie a me tutto questo non si è
verificato”.
Parole, a dir poco,
sgradevoli, inopportune, idonee solo a farci meglio conoscere la statura del
personaggio Monti.
A questo punto è facile
comprendere come il comportamento “non neutrale” di Monti abbia inferto un grave colpo
mortale all’autorevolezza dei governi tecnici e alle prerogative presidenziali
nel risolvere le crisi governative attraverso il ricorso ai cosiddetti tecnici.
Sono fatti, questi da me
ricordati, che ci consegnano un Monti/Presidente
del Consiglio né super partes, né neutrale.
Non posso, quindi, non
comprendere tutte le perplessità – meglio dire avversione – del M. 5 S. , della
Lega e di altri che, pur non volendo
uscire allo scoperto, nutrono parimenti non poche perplessità verso il tentativo
di Mattarella quando prospetta di dar vita a un Governo questa volta definito “neutrale”.
(Dai dialoghi svolti al
Circolo della Concordia)
gcastronovo.blogspot.it