domenica 28 febbraio 2016

TAGLIO PENSIONI DI REVERSIBILITA’: ECCO COSA SUCCEDE NEGLI STUDI MEDICI E NEGLI OSPEDALI.
Marco: Lino… anche tu qui al Centro Unico Prenotazioni  esami dell’ospedale? Come mai?
Lino: mia moglie, a mia insaputa, s’è recata dal nostro medico di famiglia  - che tra l’altro è anche il tuo  - per farmi prescrivere tutta una serie di esami.
Marco: che disturbi hai?
Lino: veramente mi sento bene.
Marco: e allora?
Lino: tu, caro Marco, lo sai che mia moglie è stata da sempre casalinga. Non voglio affatto dire che non abbia lavorato! Anzi, forse ha lavorato più lei che alcune sue amiche che andavano in fabbrica.
Marco: come la mia. E non poteva essere diversamente per entrambe. Tre figli avete messo al mondo voi e tre figli abbiamo messo al mondo noi. E’ ovvio che hanno dedicato tutte le loro energie alla famiglia. Ma ancora non ho capito cosa c’entri tutto questo con le visite che ti ha prescritto il medico.
Lino: c’entra, eccome! Ascolta e capirai. Mia moglie, non avendo, come ti dicevo, mai lavorato non gode di alcuna pensione. Però, con la mia pensione e qualche risparmio che negli anni abbiamo messo da parte, non posso lamentarmi e viviamo dignitosamente.
Marco: caro Lino, siamo amici da una vita e certe cose ce le possiamo dire. Anche la mia situazione familiare è identica alla tua. Però  ancora non riesco a capire il perché di queste visite mediche.
Lino: le dichiarazioni di autorevoli esponenti del Partito Democratico e di esponenti del  Governo Renzi sull’intenzione di eliminare le “pensioni di reversibilità” l’hanno seriamente preoccupata.
Marco: se è per questo altrettanto preoccupata è mia moglie. L’altra sera anche mio cognato Rodolfo, che come tu sai lavora al C. A. F., ci spiegava che la proposta governativa , se approvata, renderà di fatto molto difficile per una vedova usufruire della pensione di reversibilità: sarà infatti legata al  reddito familiare e all’indicatore I. S. E. E. che tiene conto anche della proprietà della casa dove si abita. Con il disegno  di legge del Governo, così com’è attualmente formulato, sarebbero penalizzate le nostre mogli dal momento che entrambi siamo proprietari della casa dove abitiamo.  Scusa se ti ho interrotto.
Lino: non ti preoccupare, tanto il display ci avverte che davanti a noi ce ne sono  quaranta.  Ti stavo dicendo che  mia moglie  proseguendo il suo discorso con tono pacato ma deciso mi ha detto:  “caro Lino, immaginiamo per un attimo che  tu da un momento all’altro dovessi venire a mancare; ebbene, se Renzi realizza il suo progetto io non saprei di cosa vivere. E tutto ciò dopo  49 anni di dedizione assoluta alla famiglia, alla crescita dei nostri tre figli. Tu in 40 anni di lavoro sei stato assente dal posto di lavoro  per malattia o per motivi di famiglia non più di  40-50 giorni. E questo sicuramente anche per merito mio che mi son dedicata alla famiglia 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno, compreso il trecentosessanteseiesimo degli anni bisestili. Stai sicuro che se io fossi andata a lavorare le cose per te sarebbero andate diversamente, nel senso che, per motivi di famiglia  avresti dovuto fare molte più assenze .Vedi, mio caro Lino, io che oggi vivo con la tua pensione dopo la tua morte come farei a pagare la T.A.R.I. la luce, l’acqua, l’ascensore la televisione, il condominio per non parlare delle spese mediche…etc. etc.. In altri termini a vivere.  Marito mio è meglio che ti curi per bene così da essere tu a campare più a lungo di me”.
E così mi ha consegnato queste tre ricette mediche dove sono prescritti altrettanti esami clinici. Ed è per questo, mio caro Marco,  che mi trovo qui.
Marco: ho l’impressione che quelle due vecchie volpi  (scusami, volevo dire amiche)  delle nostre mogli si siano messe d’accordo.

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sabato 27 febbraio 2016

                            RENZI     E IL PARTITO DEL SARCHIAPONE
on. Straccio: collega Cencio…
On. Cencio: dimmi pure.
On. Straccio: che idea ti sei fatta delle contorsioni  della vecchia guardia comunista all’interno del  Partito Democratico per l’arrivo di Verdini  e altri transfughi che hanno abbandonato Berlusconi al suo destino?
On. Cencio: vedi…..Bersani e compagni non hanno ancora ben capito la profonda mutazione che ha subito il loro vecchio Partito Comunista.
On. Straccio: cioè? Spiegati meglio.
On. Cencio: oramai tramontato il Partito Comunista, con l’arrivo di Renzi  il suo posto è stato occupato dal PARTITO DEL SARCHIAPONE.

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venerdì 26 febbraio 2016

                     La  “PETALOSITA’ “ DELLA LEGGE SULLE UNIONI CIVILI
On. Cencio: collega Straccio…che ne dici?
On. Straccio: di che cosa?
On. Cencio: della legge sulle Unioni civili ieri approvata al Senato con i voti di Verdini e di altri fuorusciti da  Forza Italia?
On. Straccio: possiamo dire….
On. Cencio: che cosa?
On. Straccio: è una legge, alla luce di questa composita ed eterogenea  maggioranza, che possiamo senz’altro definire  “petalosa.
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venerdì 12 febbraio 2016

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO RENZI: LIMITI DELLA SUA VISIONE POLITICA
Romano: amici….ho l’impressione….
Totò: cosa vuoi dire? Parla pure.
Romano: ho l’impressione che il nostro Presidente del Consiglio Renzi quando parla con la Cancelliera Merkel o con il Presidente della Commissione Europea Juncker  pensa che i limiti del suo campo visivo siano anche i limiti dei suoi interlocutori.
Giacomo: e gli effetti sono visibili: non a caso sovente viene snobbato per la sua spacconeria come ha recentemente fatto proprio il Presidente Juncker quando   ha detto che “quella di Renzi è una tipica esuberanza giovanile”.
Vezio: il nostro Presidente Renzi  si era autoassegnata la funzione di risollevare la reputazione del nostro Paese   dopo “ i sorrisetti sarcastici dell’ex Presidente della Francia Sarkosj e della Cancelliera Merkel” rivolti all’allora Presidente del Consiglio Berlusconi .  Ma, da quanto ci riferisce l’amico Giacomo, non so quanto vi sia riuscito. Amici…la situazione mi sembra addirittura molto più grave di come ci è stata descritta dall’amico Romano.  Vedete…
Giacomo: dica pure prof.
Vezio: il guaio è che il nostro Presidente Renzi molto spesso, perdendo il senso della realtà,  confonde i suoi limiti addirittura con i confini del mondo. Consentitemi un’ultima riflessione:   c’è solo da augurarsi, nell’esclusivo interesse del nostro Paese, che il Presidente Renzi non faccia la fine – che tutti noi conosciamo per aver letto le favole di Fedro – che toccò alla rana che voleva acquisire la mole del bue: fu la morte per la nostra rana che lasciò orfani i suoi ranocchi.  
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

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sabato 6 febbraio 2016

PARTITO DEMOCRATICO: LA REALTA’ SULLE SUE ATTIVITA’ STA ANCHE NEL SEGRETO DEL SUO ANAGRAMMA.

Giacomo: amici….mi sembra che il rapporto  PARTITO DEMOCARATIICO/ BANCHE oramai non sia più un fatto episodico ed eccezionale, ma un rapporto che ha acquisito il carattere della stabilità pur nella sua gravità.
Rodolfo: caro Giacomo…conosco bene e rispetto le tue idee. Come mai oggi te ne esci con questa riflessione?
Totò: caro Rodolfo… credo che questa volta non puoi non condividere l’affermazione dell’amico Giacomo. Le vicende di queste ultime settimane confermano, in effetti, le sue tesi .
Rodolfo: ciò che contesto dell’affermazione dell’amico Giacomo è quando parla di “rapporto stabile Partito Democratico/Banche”.
Giacomo: ricordiamo tutti la telefonata dell’On. Fassino , oggi Sindaco di Torino, con quel famoso “allora abbiamo una banca” cui ha fatto seguito la vicenda del “Monte dei Paschi di Siena” e con quell’altrettanto famoso urlo bersaniano  “se ci toccano noi li sbraniamoooo…”.  Si raggiunge l’apice in questi mesi con le famose quattro banche tra le quali primeggia per fama la  “Banca Etruria”. Questi sono i fatti che, in quanto posti in essere durante un lungo arco di tempo,  mi hanno indotto, caro Rodolfo,  a parlare di “rapporto stabile e non episodico Partito Democratico/Banche”. Ecco il senso della mia riflessione.
Totò: noto che il  Prof. Vezio  chiede la parola. Prof. anche lei esponga la sua opinione.  
Vezio: l’antropologia ci insegna che il nome non è affatto, per ciascuno di noi, qualcosa di marginale: è, invece, l’espressione della  stessa nostra personalità. Non dobbiamo dimenticare che per i latini c’era una inevitabile corrispondenza fra nome ed essere,  cioè fra il nome di una persona e le sue azioni e le vicende che lo vedono protagonista . Questa corrispondenza veniva  riassunta nella nota e famosa formula  “nomen omen”.
Ludovico: professore come possiamo tradurre in italiano questa formula?
Vezio: fra le tante, quelle mi sembrano i più appropriate sono due:
-1) il nome è già  un presagio;
-2) i nomi esprimono la realtà.
Il nome di ognuno di noi, amici miei, possiamo affermare che fotografa fedelmente la realtà delle vicende che nel bene e nel male ci vedono protagonisti e costituiscono l’essenza del nostro stesso essere.
Il punto più alto di questa corrispondenza viene però raggiunto con l’anagramma che posiamo così definire:
“il risultato di quell’operazione consistente nel rimescolamento delle lettere che compongono  una parola in modo da crearne una nuova e diversa di senso compiuto”. 
Ludovico: prof…ci può spiegare il tutto con qualche anagramma come esempio?
Vezio: in questo momento ne penso alcuni. Per esempio l’anagramma di “attore” può essere tranquillamente  “teatro”,  così come quella di “bibliotecario” può essere “beato coi libri”.  Non posiamo non scorgere l’associazione tra il nome e l’attività di tutti i giorni. Possiamo affermare, a proposito di anagrammi, che “le associazioni non si cercano ma si incontrano”
Giacomo: può farci l’anagramma di qualche ministro?
Vezio: ricordo bene quello del Ministro alla Giustizia Andrea Orlando il cui anagramma è  “Annoderà ladro”.
Giacomo: prof. le chiedo qualche anagramma capace di rappresentarci l’essenza  del rapporto  Partito Democratico/Banche.
Vezio: fra i tanti quello che mi sembra il più appropriato è:   
                           “PARTITO DEMOCRATICO”         =        IMPORTO ACCREDITATO”

(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

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