mercoledì 21 settembre 2016


                              DALLA FUCINA DI IDEE DELLA LEOPOLDA
        NUOVA FIGURE PROFESSIONALI PER COMBATTERE LA DISOCCUPAZIONE

Totò: amici…la politica non finisce mai di stupirci!
Marco: in che senso?
Totò: ancora una volta tenta di smentire le vecchie teorie economiche secondo cui non sia la politica a creare nuove figure professionali.
Dino: come mai sta riflessione?
Totò: ho letto che il finanziere Davide Serra, molto vicino al nostro presidente del Consiglio Matteo Renzi, propone di superare la disoccupazione con quella che lui  chiama la “politica dell’autoassunzione”.
Giacomo: spiegaci meglio il tuo pensiero.
Totò: veramente non è il mio ma quello di Davide Serra il quale uscendo dalla Leopolda precisando meglio il suo pensiero ha detto che “se ogni persona si autoassumesse e si pagasse uno stipendio, non saremmo a questo punto”.
Giacomo: geniale davvero! Non comprendo perché Renzi non lo metta in pratica.
Totò: e non è, amici miei, finita qui.
Giacomo: in che senso?
Totò: questa  del Serra, da me ora esposta,  non è stata l’unica idea elaborata alla Leopolda.
Marco: illustracele  pure.
Totò: dovete sapere che lo stesso Serra ha escogitato anche decine di nuove figure professionali.
Giacomo: tipo?
Totò: ricordo tra le altre: il prementone, il farfallone, lo svallone, il pisiambolo, il minute-man, il mustformer.
Sempre il Serra, rispondendo ad un giornalista, ha poi detto che  “sono tutti contenitori nuovi di zecca, adesso tocca ai ragazzi riempirli di contenuti”
 Giacomo: mi sa che il nostro Renzi con qualche decina di migliaia di farfalloni, pisiamboli, svalloni, in giro a difendere la sua riforma costituzionale, potrà fare a meno dell’appoggio dell’Associazione Partigiani Italiani perché   ha già bell’ e vinto il referendum costituzionale.
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

gcastronovo.blogspot.it

lunedì 19 settembre 2016


                        SINDACATO  U. I.  L.: IN CROCIERA CON I SOLDI DEGLI ISCRITTI
                                           (ECHI  DAL  PARLAMENTO)


On. Straccio: collega Cencio….
On. Cencio:  dimmi.
On. Straccio: hai saputo dei sindacalisti della  U. I. L. in crociera con i soldi dei tesserati?
On. Cencio: ho letto anch’io.
On. Straccio: che ne dici?
On. Cencio: non faccio alcun commento.
On. Straccio: e allora?
On. Cencio: commenti nessuno! Amarezza tanta.
On. Straccio: saranno vere?
On. Cencio: spero di no.
On. Straccio: e se fossero vere?
On. Cencio: non so proprio cosa dirti.
On. Straccio: non ci credo; trovi sempre qualcosa di interessante da dire.
On. Cencio: non c’è più niente da fare, è stato bello sognare.

gcastronovo.blogspot.it  

mercoledì 14 settembre 2016


REFEREMDUM COSTITUZIONALE  RENZI CHIEDE AIUTO ALLE AMBASCIATE ESTERE
                                                     (ECHI DAL PARLAMENTO)

On. Straccio: collega Cencio…. hai udito?
On. Cencio: che cosa?
On. Straccio: l’Ambasciatore U. S. A.  in Italia Jon Phillips s’è pronunciato a favore del fronte del  “SI”, invitando così gli Italiani ad approvare la riforma costituzionale  voluta da Napolitano e imposta al Parlamento dal suo pupillo Renzi.
On. Cencio: che vuoi caro collega! Il Parlamento non conta proprio niente. La centrale del potere reale oramai sta nelle mani di chi detiene il potere economico. Mi dispiace dirlo: il Parlamento è stato ridotto ad un organismo pro-forma, privo di poteri effettivi. Il potere reale oramai viene esercitato altrove. Peccato che tutto questo si è aggravato ora che c’è la sinistra al governo del Paese.
On. Straccio: ma perché Renzi indugia nell’indire il referendum, visto che tra l’altro si tratta di un atto dovuto?
On. Cencio: non l’hai ancora capito?
On. Straccio: spiegami.
On. Cencio: Renzi vuole rimanere a Palazzo Chigi e per questo vuole vincere a tutti i costi questo referendum.
On. Straccio: e allora?
On. Cencio: il nostro Renzi aspetta che si schierino a suo favore anche gli Ambasciatori dello  ZIMBAWE, della  Sierra Leone e della Liberia.  E non è finita qui.
On. Straccio: in che senso?
On. Cencio: fonti diplomatiche vicino a Palazzo Chigi han fatto trapelare che a breve anche la Serenissima Repubblica di San Marino ufficializzerà il suo appoggio al  “SI” di Renzi
Ed è così che Renzi spera di ribaltare previsioni che al momento lo vedono perdente.

gcastronovo.blogspot.it


                           MONNEZZA  PIDDINA  &  TAPPETO  PENTASTELLATO
Salvo: amici… avete letto?
Totò: che cosa?
Salvo: gli ultimi dati diramati dall’ I. S. T. A. T. certificano il de profundis per la politica economica italiana: disoccupazione giovanile sempre più in aumento, altrettanto dicasi per il nostro debito pubblico che continua a salire sempre più e dulcis in fundo anche la deflazione.
Alessio: dobbiamo anche dire come,  leggendo tra le righe la relazione che accompagna i dati  I. S. T. A. T.,  emerga  che anche le politiche economiche adottate negli ultimi due anni   (leggasi Governo Renzi) non hanno purtroppo centrato gli obiettivi prefissati.
Giacomo:  si tratta di risultati negativi  che stanno preoccupando, e non poco, Renzi e il suo Governo chiamato all’appuntamento del prossimo referendum costituzionale. Preoccupazione che l’ha spinto ad adottare una nuova strategia di lotta nei confronti del  Movimento 5 Stelle: logorare attraverso la stampa e la televisione, specie dopo il cambio dei vertici R. A. I.  con persone sintoniche alla politica renziana, il Movimento pentastellato fino al referendum nella speranza di ribaltare le previsioni che oggi vedono il fronte renziano del “SI”  perdente.
Rodolfo: la tua, caro Giacomo, mi sembra francamente una ricostruzione che necessita di essere suffragata con fatti e atti concreti posti in essere dal Partito Democratico; altrimenti siamo nel campo di ipotesi e congetture tue personali e nient’altro.
Ennio: legittima l’osservazione dell’amico Rodolfo. Come rispondi Giacomo?
Giacomo: amici miei non possiamo spiegare diversamente le numerose  (si parla di quattordici) denunce del Partito Democratico Romano alla Magistratura per  denunciare la  Sindaca Raggi e il Movimento 5 Stelle di un po’ di tutto. Il ragionamento del  Partito Democratico è semplice come sistema di lotta politica: denunciamo, denunciamo, denunciamo,  sicuri che prima o poi ci sarà  qualche Pubblico Ministero che iscriverà nel registro degli indagati la Giunta capitolina e poi spetterà alla stampa amica di fare il suo lavoro di delegittimazione;
enfatizzando al massimo gli errori dei nostri avversari politici (anche quando non ci sono reati), faremo sì che l’opinione pubblica, grazie anche al lavoro sporco  della stampa amica, dimentichi la vicenda “Mafia Capitale” e gli altri scandali che un po’ per tutto lo Stivale vedono coinvolto il nostro Partito.
Rodolfo: pregevole esposizione quella dell’amico Giacomo, ma rimane tutto da dimostrare.
Giacomo: due dati, cari amici sono certi: la Raggi  è in carica da meno di 100 giorni e le denunce  del Partito Democratico sono già 14!!  Caro Rodolfo …questi sono certezze accompagnate da numeri; quindi non possiamo parlare di semplici congetture. Nessuno di noi ha potuto vedere le contestazioni a Renzi sia a Napoli che a Catania nelle reti della T. V. pubblica. Questo è il lavoro sporco della stampa amica.
Ludovico: vedo che ha alzato la mano il Prof. Vezio. Ascoltiamolo.
Vezio: è fuor di dubbio che in campo economico (lotta alla disoccupazione, aumento del debito pubblico)  i risultati del Governo Renzi sono alquanto deludenti.  Ed allora ecco la nuova strategia renziana:  nascondere i suoi fallimenti sotto un tappeto a 5 stelle e il Partito Democratico non poteva trovare migliore e più ghiotta occasione dello  stentato avvio della legislatura pentastellata a Roma.
E tutto ciò nella speranza che,  con l’aiuto della stampa amica e della televisione,  la gente non veda almeno fino allo svolgimento del referendum costituzionale cosa Renzi continua a nascondere sotto il tappeto pentastellato.
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)
gcastronovo.blogspot.it

 


sabato 10 settembre 2016

LA SINISTRA ITALIANA NEI GIUDIZI DEL FILOSOFO GALIMBERTI E DELLA GIORNALISTA MELI
Romano: amici…l’altra sera non credevo proprio alle mie orecchie.
Marco: cosa hai udito?
Romano: seguivo sul canale televisivo  LA 7  il programma  “IN ONDA” , condotto dai giornalisti  Parenzo e Labate. Erano ospiti l’On. Speranza del Partito Democratico, il filosofo Umberto Galimberti e la giornalista del Corriere della Sera Maria T. Meli.
Rodolfo: su che argomento s’è sviluppato il dibattito?
Romano: sull’iniziativa dell’ex Presidente del Consiglio Massimo D’Alema che, schieratosi con il fronte referendario del  “NO” ,  ha definito la riforma costituzionale voluta da Renzi  “PACCOTTIGLIA IDEOLOGICA”.
Rodolfo: perché non credevi alle tue orecchie?
Romano: per la ferma durezza  delle affermazioni  del filosofo Galimberti e della giornalista Meli.
Rodolfo: cosa hanno detto?
Romano: Galimberti è stato alquanto duro e non condividendo la posizione assunta da  D’Alema l’ha così definito: “è puro rumore” .
Ma osservando la sua espressione facciale e il suo farfugliare si comprendeva molto chiaramente che volesse pronunciare il termine con il quale si esprime l’emissione rumorosa di gas intestinali. Ma il Galimberti,  trattandosi di un termine sgradevole,  l’ha sostituito, salvandosi così in corner  da filosofo quale è,   con quel  “è puro rumore”.
Rodolfo: e la Meli? 
Romano: rispondendo a Labate che le chiedeva un giudizio sulla sinistra s’è così espressa: “la sinistra? Un insieme di malati di mente”
Franco: e dire che trattasi di persone che ostili  al Partito Democratico certamente non sono!  Anzi…
Giacomo: forse dovremmo incominciare a capire, alla luce di questi giudizi, lo stato comatoso in cui si trova il nostro Paese. Il fatto grave è che, riprendendo la definizione della Meli, “questi malati di mente” li troviamo ad amministrare  pubblico denaro in  migliaia di Comuni, in  quasi tutte le Regioni italiane, in quasi tutte le ex Province italiane ora denominate Enti di area vasta o Aree metropolitane,  in decine e decine di  A. S. L. etc. etc…..
Ed è così che, come ha certificato l’I.S.T. A.T.,  il debito pubblico continua ad aumentare e l’economia stabilmente ristagna.  Ma, fatto ancora più grave, di spending review  nessuno ne parla più per parlare solo di riforma costituzionale. Prof. Vezio…., anche se oggi particolarmente silenzioso, ci dica la sua opinione sui giudizi del Galimberti e della Meli.
Vezio: tre parole, quelle usate dal filosofo, e una definizione semplice, quella della giornalista, che meglio di un trattato  hanno plasticamente rappresentato l’attuale inverecondo vuoto culturale della nostra classe politica e la siderale distanza che la separa dalla cultura costituzionale dei componenti l’Assemblea Costituente del 1947 . “Tutto il resto, come direbbe Califano,  è noia…maledetta noia”.   


(Dai dibattiti svolti al Circolo della Concordia)
gcastronovo.blogspot.it