domenica 26 giugno 2016

QUANDO I POLITICI COME I PESCI MORTI VANNO DOVE LI PORTA LA CORRENTE
Totò: questa del renzismo, a parte l’aspetto prettamente politico, è una vicenda ancora tutta da studiare.
Romano: quale aspetto vorresti che venisse approfondito?
Totò: vorrei che venisse approfondita, anche  sotto l’aspetto psicologico , questa forsennata  corsa a diventare renziani.
Giacomo: in effetti non si contano più i bersaniani che da un giorno all’altro sono diventati renziani.
Alessio: non solo; penso a tutti quegli ex montiani di Scelta Civica che senza pensarci una notte sono passati ad ingrossare le fila dei renziani.  Altrettanto dicasi degli ex vendoliani come Migliore che andato ad ingrossare le fila renziane è  stato nominato Sottosegretario alla giustizia.
Giacomo: cari amici… un fatto che  mi ha particolarmente colpito  in tutta questa vicenda, sarebbe forse meglio dire in questo modo di fare politica, è riassumibile nel seguente interrogativo: come mai tutti questi politici abbiano seguito, senza riflettere più di tanto, la corrente che portava a Renzi?
Vezio: domanda spigolosa e pungente ma intelligente, la tua, caro Giacomo .  La risposta richiede  solo un po’ di attenta riflessione; ebbene, mentre i pesci morti non possono che seguire la corrente, solo un pesce vivo può andare contro corrente.
Ludovico: Prof. Vezio… quindi se ho ben capito molti dei renziani sono pesci morti.
Vezio: hai ben capito!
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

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venerdì 24 giugno 2016

IL CAMALEONTISMO DI RENZI E LA MANCATA TUTELA DEI RISPARMIATORI.
                        UN COMMENTO AI RISULTATI DEI BALLOTTAGGI

Marco: amici…anche voi avete notato?
Rino: che cosa?
Marco: come la “parola d’ordine”  del Partito Democratico di fronte ai deludenti risultati dei ballottaggi sia “le urne hanno espresso una richiesta di cambiamento”.
Giacomo: in effetti è stato lo stesso Presidente del Consiglio nonché segretario del Partito Democratico Matteo Renzi  a dichiarare che “trattasi non di un voto di protesta verso la sua politica, ma una richiesta di cambiamento”.
Alessio: è la sua tesi e non quella degli analisti politici.
Giacomo: fin qui potrebbe trattarsi di un’interpretazione, tra le tante, del voto che ha così pesantemente penalizzato il Partito Democratico.  L’originalità dell’analisi renziana  sta nel  fatto che se da una parte Renzi assolve il suo operato governativo, dall’altra si candida a gestire questa richiesta di cambiamento. Altrimenti detto sembra voler dire: anche se gli affari da quando sono io al governo del Paese  non sono andati bene come da me promesso e da voi sperato, ora ricostruiamo; l’importante  comunque che il regista sia sempre io. E’ un camaleontismo, questo di Renzi, che rappresenta senz’altro un caso di scuola che merita un attento esame. 
Ludovico: prof. Vezio potremmo avere un suo commento su questi risultati elettorali?
Vezio: vi sembra, a parte le riflessioni che qualche giorno fa abbiamo iniziato a fare sulla riforma costituzionale, che il Governo Renzi abbia tenuto nella dovuta considerazione l’art. 47 della Costituzione?
Ludovico: scusi la mia scarsa conoscenza della Costituzione; ma cosa dice questo articolo?
Vezio: dice che  “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito.
Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione…”
Secondo voi il Governo Renzi ha tenuto nella dovuta considerazione questa norma costituzionale? I risparmiatori sono stati sufficientemente tutelati? Ho l’impressione, ma forse è qualcosa di più di un’impressione, che la narrazione renziana l’ abbia del tutto ignorata, così da non dare la necessaria sicurezza ai risparmiatori.
Sotto il Governo Renzi  stiamo assistendo ad un pericoloso crollo del rapporto fiduciario dei clienti  verso le  banche ; e tutto ciò essendo venuta meno quella sicurezza del risparmio che, in Italia, è garantita, come dicevamo prima, addirittura dalla stessa Costituzione.
Ludovico: in effetti la Banca Etruria del papà Boschi, Banca Marche, Cari Chieti, Cari Ferrara e da ultimo la Banca Popolare di Vicenza con un altro suicidio tra i piccoli risparmiatori che proprio l’articolo illustratoci dal Prof. Vezio impone di tutelare, sono vicende che bocciano la politica di Renzi . E gli elettori hanno votato tenendone conto.
(Dai Dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

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lunedì 20 giugno 2016

                         ELEZIONI AMMINISTRATIVE  2016
                 ROMA  e  TORINO   DALLE STALLE ALLE STELLE
Totò: i ballottaggi delle elezioni amministrative 2016 ci presentano risultati a macchia di leopardo.
Romano: in effetti  si  va dall’indiscutibile successo di De Magistris a Napoli alla riconferma di Merola a Bologna. Anche se, bisogna dirlo, non ovunque per il Partito Democratico sono rose e fiori.
Carlo: e non poteva essere diversamente caro Romano. Non possiamo dimenticare che se Renzi ha ben rottamato i piccoli risparmiatori – penso alla Banca Etruria del papà della Ministra Boschi e mi fermo qui – gli elettori hanno voluto rottamare questa politica renziana. Non è un caso, amici miei, che il Partito Democratico vince a Milano che è la capitale economico/finanziaria del Paese.
Giacomo: io ritengo sottolineare , invece, come queste elezioni verranno   ricordate  a lungo, così come ricordiamo le elezioni amministrative del 1975-76 quando per la prima volta la sinistra vinse a Napoli e a Roma. Questa volta le città protagoniste di un’altrettanta storica svolta sono  Torino e Roma. Città, quest’ultima salita ai tristi onori della cronaca giudiziaria per quelle raccapriccianti affermazioni fatte telefonicamente secondo cui “si fanno più soldi con la gestione degl’immigrati che con la droga”
Marco: comprendiamo la tua legittima soddisfazione.
Giacomo: grazie per aver definito “legittima”  la mia soddisfazione.  Vedete…
Totò: che cosa?
Giacomo: Roma e Torino sono  Città simbolo di una svolta storica: gli elettori  hanno voluto esprimere la necessità  di passare                       “DALLE STALLE ALLE STELLE”

(Dai Dialoghi svolti al Circolo della Concordia)
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martedì 14 giugno 2016

                ROMA  ALLE  URNE  TRA  TOPI  FORMAGGI  E  RIFIUTI.

Franco: amici…anche la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024 è entrato a pieno titolo in campagna elettorale.
Totò: anche questo delle  Olimpiadi è diventato un caso politico che potrebbe cambiare le sorti del ballottaggio.
Vanni: in effetti il nostro Presidente del Consiglio Renzi,  in questi ultimi giorni di campagna elettorale,  ha fatto propria la proposta di Totti appoggiando la candidatura di  Roma per ospitare le Olimpiadi del 2024.
Nico: ricordo che  il Movimento 5 Stelle sin dall’inizio si è schierato apertamente contro questa candidatura dopo la triste vicenda di “Mafia Capitale”, un vero e proprio  vaso di Pandora. Una vicenda  che vede pesantemente coinvolti anche  autorevoli personaggi nel malaffare capitolino.
Giacomo: eppure Renzi è convinto della bontà dell’operazione a tal punto che anche il candidato Sindaco del Partito Democratico Giachetti ne fa una bandiera del suo programma elettorale.
Ludovico: come mai questa posizione di Renzi e del Partito Democratico se le cose stanno come ce le ha descritte l’amico Nico? Non sarebbe il caso che una volta tanto il Partito di Renzi se ne stesse lontano dalle tentazioni e dalle occasioni di peccato?
Giacomo: hai ragione caro Ludovico; ma vedi…
Ludovico: che cosa?
Giacomo: stralciare questa iniziativa sarebbe, per il Partito Democratico, come allontanare il topo dal formaggio.
Ludovico: se è per questo la nostra Capitale, con le montagne di rifiuti che invadono le strade cittadine, è invasa da vere e proprie colonie di topi che con i rifiuti ingrassano e ci stanno anche proprio bene.
Giacomo: ma caro Ludovico e amici tutti dobbiamo anche capire che se i topi  se la passano bene con i rifiuti e non soffrono la fame, con il formaggio se la passerebbero  ancora meglio.
 (Dai Dialoghi svolti al Circolo della Concordia)
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lunedì 13 giugno 2016

                                        SOGNO  D’ESTATE
Avevano spento anche la luna
quella notte.
Ma io proprio quella notte
ho fatto un bel sogno  
d’amore.
Ho sognato te.
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lunedì 6 giugno 2016

RIFORME RENZIANE:  QUANDO CON UNA ELEZIONE TI PRENDI TRE POLTRONE.
Romano: come antipasto della nuova Costituzione voluta da Renzi non c’è che dire!
Totò: non ho proprio capito. Esprimi compiutamente il tuo pensiero.
Romano: vedete…. al supermercato ci hanno abituati allo slogan “paghi uno prendi due”. Renzi è riuscito a fare di più!
Marco: cioè?
Romano: con le leggi renziane altro che supermercato!  Con lui, il nostro Matteo nazionale, tutto oramai è musica da oscar. Tutto ciò che Renzi tocca diventa oro. Dovete sapere che….
Ennio: che cosa?
Romano: con lui  chi vince una elezione può occupare anche tre poltrone. In altri termini concorri per una poltrona e se vinci te ne prendi  tre.
Ludovico: ma io non ho ancora capito!
Romano: vediamo se riesco a spiegarmi in modo semplice e chiaro. Ebbene,  se leggiamo con attenzione la riforma costituzionale di Renzi e la coordiniamo con la legge del Ministro Del Rio che avrebbe abolito le Province, apprendiamo che per chi viene eletto Sindaco di una delle ventuno Città metropolitane si spalancheranno non solo le porte del Municipio della sua Città ma anche:
-le porte per andare ad occupare  la poltrona di   Presidente dell’Area Metropolitana;
-le porte per andare ad occupare uno scranno al nuovo Senato della Repubblica.
Ecco dunque la chiave di lettura della mia precedente affermazione secondo cui  “concorri per una poltrona e se vinci te ne prendi tre”.
E’ il caso che faccia un’ulteriore puntualizzazione dicendo che l’Area Metropolitana non è nient’altro che il nome con il quale viene ora chiamata la vecchia Provincia.
Giacomo: adesso incomincia ad essere tutto più chiaro; ma mi chiedo: sicuro che Renzi abbia escogitato questa diavoleria? Devo confessarvi che si tratta di un aspetto della riforma che l’amico Romano ci ha illustrato molto bene. Un aspetto  del quale però  non ne ho ad oggi sentito  parlare.  Ma se è così , a parte il giudizio politico sulla riforma, devo dire che  sarà difficile trovare un manager di catene di supermercati che possa reggere il confronto con il nostro Matteo nazionale. Questa ovviamente  è la mia idea personale.
Ennio: Giacomo non enfatizzare più di tanto la riforma renziana! Non possiamo mettere a confronto salsicce, prosciutti e mozzarelle con le tre poltrone che occuperà il Sindaco di una Città metropolitana?
Giacomo: prof. Vezio…..non può starsene in silenzio ad ascoltare noi. Qual è la sua idea?
Vezio: quanto illustrato dall’amico Romano costituisce il risultato del “combinato disposto tra riforma costituzionale, Legge Del Rio sulle Province e legge elettorale”. 
E’ appena il caso di ricordare che nell’Ordinamento italiano le leggi non sono mai svincolate tra loro; anzi si integrano e si interpretano l’una per mezzo delle altre. Devono comporre, in ogni diverso momento della loro vigenza, un’unità inscindibile e  convivere in perfetta armonia. Compito della Corte costituzionale è quello di garantire la permanenza di quest’armonica convivenza tra le centinaia di leggi che costituiscono l’ordinamento giuridico.
Quanto illustrato dall’amico Romano costituisce nient’altro che il corollario di quanto ho appena illustrato.
Ad alcuni può piacere, ad altri no,  ma è così.
Ludovico: ma se è così questi Sindaci quanto lavoreranno! Non li invidio affatto.
Mirco: certo che Renzi, se continua così, ci stupirà sempre più.
Giacomo: Renzi, è innegabile, ha escogitato un sistema per cui colui che viene eletto Sindaco di una Città Metropolitana pesca un terno. Altro che promozioni da supermercati  “paghi uno prendi due” !
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

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giovedì 2 giugno 2016

                          FRANCIA  O  SPAGNA  PURCHE’  SE MAGNA
Romano: amici… non vi sembrano un po’ troppi coloro che sono già saliti o che continuano a salire sul carro di Renzi?
Totò: direi che oramai trattasi di vere e proprie truppe cammellate!
Franco: il guaio è che Renzi, quelli del suo partito e i protagonisti di questa transumanza non si rendano conto di quanto discredito arrecano alla politica.
Rino: il rischio vero  è che questa operazione che l’amico Franco metaforicamente definisce “transumanza” produca ancor più disaffezione tra gli elettori. Già c’era poca spinta, figuriamoci ora.  
Alessio: si spiega anche così l’elevata percentuale di astensionismo alle elezioni.
Ludovico: quando i cambi di casacca raggiungono i 250 tra Senatori e Deputati in appena tre  anni, tutti noi comprendiamo come siano milioni gli elettori che, avendoli votati, rimangano privi del loro punto di riferimento politico.
Giacomo: è stata, a tutti gli effetti, un’operazione di reclutamento da parte di Renzi e del suo Partito. Solo così il Presidente Renzi ha potuto far approvare dal Parlamento le sua riforma costituzionale, anche se non è riuscito a convogliare sulla sua riforma i 2/3 dei Parlamentari assegnati a ciascuna delle due Camere, così come prescritto dall’art. 138 della Costituzione,  per evitare il referendum.
Ennio: la vicenda comunque, amici miei, è molto più inquietante di quanto si possa pensare.
Romano: Ennio…  spiega  compiutamente il tuo pensiero.
Ennio: apprendiamo dalla stampa che molti, tra coloro che hanno partecipato a questa transumanza, sono stati  “premiati” con l’ascesa a posti governativi. E questo getta un’ombra sinistra sulla reale motivazione che ha spinto costoro a fare un simile passo.
 Giacomo: prof. Vezio, stante la rilevanza del tema in esame, sarebbe auspicabile un suo intervento.
Vezio: amici miei….dobbiamo purtroppo riflettere sul fatto che tra i 250 di cui parlava l’amico Ludovico – a me risultano essere almeno 300 , ma non è questo il problema – sono molti coloro che di casacca, prima di approdare alla corte di Renzi,  ne hanno cambiata più di una! Capite che ci sono dei Parlamentari che hanno cambiato partito ogni sei mesi!  Sono costoro a screditare la politica. Di loro, a  dire il vero, ho sempre pensato  che:
-siano persone che hanno come motto “Francia o Spagna purché  se magna”;
-siano persone tra i cui difetti rientra senz’altro quello di “muoversi per convenienza al seguito del vincitore di turno”.
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

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