E FU COSI’ CHE
RENZI MANTENNE IN PIEDI IL GOVERNO CONTE II°.
Totò: amici…. il ministro
Grillino di Grazia e Giustizia Bonafede
ce l’ha fatta! Il Senato ha respinto le 2 mozioni di sfiducia nei suoi
confronti; e così il Governo Conte II° è salvo.
Santo: determinanti, ancora
una volta, sono state le funamboliche
manovre del Senatore Renzi il quale - secondo autorevoli voci che si rincorrono
nel Transatlantico – prima di respingere
al Senato le due mozioni anti Bonafede, avrebbe concordato un patto di
legislatura con il Presidente Conte.
Nello: un nuovo patto
Renzi/Conte/ 5 Stelle e Partito Democratico! E fu così che Renzi salvò il Governo
dietro alcune promesse che, secondo i beninformati, dovrebbe prevedere la nomina a Vice
Presidente della Camera dell’Onorevole Elena Boschi.
Nenè: in tempo di pandemia
sono stati chiusi per motivi sanitari anche i mercati rionali; ma non sono stati
chiusi i mercati che si svolgono all’interno dei Palazzi della politica romana,
dove i politici hanno potuto tranquillamente concludere i loro accordi di cui
ci hanno parlato gli amici Santo e Nello.
Marco: prof. Vezio… a lei la
parola.
Vezio: amici … Renzi, che in
un primo momento aveva prospettato la possibilità di votare a favore delle
mozioni contro il Ministro Bonafede, ha cambiato idea nel momento in cui l’ex
renziano, il piddino Del Rio, gli comunicava che un suo voto contro Bonafede
avrebbe comportato una inevitabile crisi del Governo.
Renzi allora, rendendosi conto
che tirando a lungo la corda la stessa spezzandosi avrebbe potuto travolgere
anche lui e il suo Partito, è stato costretto a tornare a più miti consigli e,
memore del grido “acqua alle corde” del sanremese
Bresca che il 10 settembre 1586 consentì che l’innalzamento dell’obelisco di
Piazza San Pietro giungesse a buon
esito, ha mutato l’ultimatum al
Governo nell’ennesimo penultimatum.
Non dobbiamo, del resto dimenticare la
tornata elettorale del prossimo autunno che vedrà interessate non poche Regioni tra le quali la
Toscana, la Campania e la Puglia oltre a molti Comuni, alcuni dei quali sono
anche capoluogo di Provincia. Anche voi capite che il Partito creato da Renzi,
non avendo ancora potuto radicarsi nell’elettorato così da poter partecipare con una certa speranza di
successo alla prossime elezioni, rimarrebbe di fatto tagliato fuori dal
qualsiasi accordo.
Vorrei ricordare ancora che se
Renzi mettesse in crisi il Governo, quelli del suo ex partito gli preparerebbero
una legge elettorale con una soglia di sbarramento tale da impedirgli una
rappresentanza parlamentare nella prossima legislatura.
Ed è così che se da una
parte la “debolezza di Renzi” s’è di fatto trasformata nella “salvezza del Governo Conte II°”, dall’altra
il Ministro Bonafede può cantare “Barcollo ma non mollo”.
Permettetemi di concludere
invitandovi a questa riflessione: è
difficile non vedere, in tutte queste vicende, guardandoci bene dentro, come la
Politica ne esca alquanto male. Non si parla più di prescrizione! I processi
potranno durare anche 30 anni!
Se, come dice l’amico Santo, il salvataggio del Ministro Bonafede s’è
potuto realizzare grazie alle “funamboliche manovre del Senatore Renzi”, chi
sostiene l’incostituzionalità della riforma grillina della prescrizione a firma
Bonafede, se ne faccia, una volta per
tutte, una ragione.
Dai Dialoghi svolti al
Circolo della Concordia
Giuseppe Castronovo