GOVERNO DRAGHI: ASPETTI CRITICI DEL SUO OPERATO PER L’APPROVVIGIONAMENTO
ENERGETICO
Totò:
amici….che inverno, dal punto vista climatico, ci riserva quest’anno?
Santo:
perché questa domanda? Speriamo che sia
abbastanza nevoso così da ripristinare in montagna le nostre riserve idriche.
Oramai, dopo sette mesi di siccità è il minimo che possiamo chiedere.
Totò: la mia domanda è stata provocata, a dire il
vero, dalle recenti affermazioni del Ministro
per la transizione ecologica Roberto Cingolani. Dichiarazioni che mi hanno
lasciato alquanto perplesso.
Santo. cosa
ha detto?
Totò:
parlando di un possibile stop alle forniture del gas al nostro Paese da parte
della Russia ha testualmente detto: “…sono ottimista che se il prossimo non
dovesse essere un inverno particolarmente rigido non ci dovrebbero essere
problemi…La prima strategia, già adottata è quella di ridurre a 19 gradi la
temperatura negli uffici pubblici….raccomandiamo ai cittadini di seguire le
stesse indicazioni nelle abitazioni private…”
Nenè: sperare nella clemenza del tempo! Mi
sembra il modo peggiore di affrontare il problema della mancanza del gas nel
nostro Paese.
Salvo: da
considerare anche il fatto che i rapporti tra Italia e Russia, al momento sono divenuti
alquanto conflittuali, dopo che il
nostro Presidente del Consiglio Mario Draghi
ha ufficialmente assunto il ruolo
di capofila suggeritore nello
studio e nella applicazione delle sanzioni alla Russia e addirittura di
ideatore in alcuni casi. Ed è così che l’Italia
è diventato uno dei Paesi più esposti al rischio concreto di un taglio totale o
quasi delle forniture di gas russo nella prossima stagione invernale..
Romano:
leggevo, a tal proposito caro Salvo, che
l’anno scorso l’Italia ha importato dalla Russia 29 miliardi di metri cubi di gas su un
totale di 76 miliardi di consumi. Numeri che giustificano la
preoccupazione degli imprenditori che parlano di possibile lockdown energetico per il prossimo inverno
e quindi dover chiudere le fabbriche ritornando ai tempi del lockdown della
pandemia.
Beppe:
uno scenario da incubo cui non voglio neanche pensare se sono vere le previsioni
secondo cui l’Italia dovrebbe raggiungere la totale indipendenza dalla Russia
in tema di gas tra i tre e i quattro anni.
Nenè:
amici….c’è da stare poco sereni se nubi così nere ci si presentano prossime a
colpire il nostro Paese.
Marco: però non possiamo non prendere atto
dell’attivismo, specie dopo il raffreddamento dei rapporti diplomatici tra Russia e Italia, del Presidente Draghi nella ricerca di nuovi
accordi con Algeria e Libia per l’incremento delle importazioni
di gas da questi Paesi e nell’acquisto di nuove navi rigassificatrici, così
da sopperire alla preannunciata mancata
fornitura di gas russo.
Ambrogio: prof.
Vezio … dopo le non tranquillizzanti riflessioni di chi mi ha preceduto e le nubi nere all’orizzonte di cui ci parla
l’amico Nenè, come giudica l’azione del nostro Presidente del Consiglio Draghi
in tema di “approvvigionamento energetico”?
Totò: prof. Vezio… a lei la parola.
Vezio: il
mio giudizio? Non proprio positivamente.
Ambrogio:
come mai? All’estero il giudizio sul suo operato è ampiamente positivo!
Vezio: carro
Ambrogio, cari amici…. le modalità con
le quali il Presidente Draghi e i suoi Consiglieri hanno affrontato il tema
delle forniture del gas dalla Russia
presentano non pochi punti critici che sono la principale causa delle “nubi nere all’orizzonte del nostro
Paese” di cui, con metafora molto efficace, ci parla l’amico Nenè. Vedete…
Ambrogio: che
cosa?
Vezio: i
numeri forniti dall’amico Romano, secondo cui quasi il 40% delle forniture di
gas all’Italia proviene dalla Russia, avrebbero dovuto indurre il Presidente
Draghi ad affrontare il tema delle sanzioni alla Russia seguendo modalità del
tutto diverse rispetto a quelle finora seguite. Il Presidente Draghi ha
esacerbato, e così drammaticamente incrinato i rapporti del nostro Paese con la
Russia, a tal punto che quest’ultima potrebbe reagire non solo riducendo ma addirittura sospendendo del tutto le forniture di gas al
nostro Paese.
Nenè: quindi
possiamo parlare di strategia errata?
Vezio: ho
riscontrato, nella strategia finora seguita dal nostro Presidente Draghi e dei
suoi Consiglieri, la presenza di due gravi criticità che ritengo meritevoli di un’attenta
riflessione da parte nostra.
Nenè: ce le
illustri.
Vezio: si
tratta di due criticità dovute al fatto che il nostro Presidente Draghi
e i suoi Consiglieri, nella gestione dei
rapporti con la Russia, hanno del tutto ignorato gli insegnamenti tramandatici
dall’antica saggezza dei nostri avi.
-il
Presidente Draghi non sarebbe incappato nella prima criticità se avesse seguito
l’insegnamento dei nostri padri romani i quali con il poeta Quinto Orazio
Flacco erano soliti dire che:
“est modus
in rebus sunt
certi denique fines,
quos ultra citraque
nequit consistere rectum”
.
(Orazio, Satire: Libro
I°, Satira n° 1)
Che tradotto significa
“esiste una misura nelle cose,
esistono determinati confini
al di là e al di qua dei quali
non può esservi il giusto”.
Il poeta Orazio se da una parte richiama il nostro
comportamento ad una saggia moderazione, dall’altra ci ricorda il valore del della misura nel nostro agire.
Purtroppo, oltre a quanto abbiamo fin qui detto, il nostro Draghi, anche con la sua isterica ricerca di oligarchi russi cui confiscare beni mobili e immobili da
commentare in inopportune conferenze stampa, ha del tutto disatteso
l’insegnamento oraziano secondo cui la “misura
del nostro agire” sempre e comunque
è segno di saggezza.
-Il Presidente Draghi è incappato poi nella seconda
criticità ( per me forse più grave della prima) per non aver seguito un’altra perla di saggezza
antica la quale così ci ammonisce con il
seguente proverbio: “assicurati che la candela sia accesa, prima di spegnere
il fiammifero”.
Non so secondo voi, ma secondo me sia
lui che i suoi Consiglieri
l’hanno completamente ignorato.
Come si fa a litigare con
la Russia, che ti fornisce il 40% del nostro fabbisogno di gas, senza aver prima trovato un altro Paese in
grado di sostituire stabilmente la
Russia? L’instabilità politica della Libia oltre ad essere una continua
minaccia per la regolarità delle forniture, ci obbliga a porci alcune domande
sugli accordi Italo/Libici, le risposte alle quali richiedono un
approfondimento che possiamo fare un’altra volta.
(Dai Dialoghi svolti al Circolo della Concordia)
gcastronovo.blogspot.it