venerdì 18 novembre 2022

 

 

A sua Eccellenza Matteo Pientadosi

Prefetto della Repubblica Italiana

Ministro pro tempore della Repubblica Italina

e, p. c. ai Signori Consiglieri del Ministro Pientadosi

 

Sig. Ministro, nonostante la stagione invernale e l’uso parsimonioso del riscaldamento imposto dal precedente Governo Draghi, sono per lei giorni “caldi” e sicuramente non avrà tempo per leggere la mia missiva. Spero che la possa leggere qualcuno dei suoi Consiglieri.

La sua azione, tesa a contrastare l’immigrazione clandestina favorita da persone prive di scrupoli che “gettano in mare” dei diseredati per ricavarne ingenti e illegali profitti, è e continuerà ad essere oggetto di critiche non sempre ragionevoli sia in Italia che all’estero. Da italiano mi hanno ferito, in particolare, le parole dei rappresentanti della Norvegia e della Germania i quali affermano, modo sprezzante, che il problema di questi sventurati una volta “gettati in mare” è solo nostro perché si trovano nelle nostre acque territoriali.

Le parole sprezzanti di questi politici stranieri mettono il dito in una piaga tutta nostrana: quella dei politici italiani che difendono sempre e comunque anche l’immigrazione clandestina quale strumento di lotta politica contro coloro ai quali le urne hanno affidato secondo legge e in modo del tutto democratico la temporanea gestione della cosa pubblica.

Mi hanno altresì colpito le sprezzanti parole del comandate della nave Humanity 1 della o. n. g. tedesca Sos Humanity quando, una volta attraccata nel porto di Catania per far scendere, come da lei proposto,  i migranti più fragili, per tutta risposta ringrazia dicendo alle Autorità del nostro Paese che “non andrà via finché non saranno sbarcati non solo i più fragili ma anche  tutti gli migranti che si trovano sulla sua nave e che così facendo non sta commettendo alcuna illegalità”.

Il comportamento del comandante della nave tedesca mi ricorda quanto ci racconta lo scrittore greco Esopo che per sua comodità riporto qui sotto.

“Un vecchio contadino durante la stagione dell’inverno, avendo trovato una serpe intirizzita dal freddo e avendone avuto compassione, la prese e se la mise in seno. Quella poi, riscaldandosi e riprendendo la propria natura, ferì il benefattore e lo uccise.

Allora lui morendo disse: “Ho quello che mi merito, poiché ho avuto compassione di quella malvagia”.

Esopo: la favola mostra che i malvagi sono immutabili, anche se sono trattati con estrema bontà”.

La storia, sig. Ministro, nella quale lei  è oggi coinvolto ci è stata già descritta più di due mila anni fa dallo scrittore greco Esopo nella sua favola “Il contadino e la serpe intirizzita dal freddo”.

Dal contenuto moraleggiante che lo stesso Esopo attribuisce alla sua favola, non possiamo non comprendere che questa di Esopo è molto più di una favola: è la storia che vede come protagonisti tutti noi e oggi, in modo diretto, anche Lei.

Altrettanto  interessante in proposito, e i suoi Consiglieri non potranno non tenerne conto, quanto ci insegna il Vangelo dove leggiamo che Gesù ammaestra i suoi Discepoli dicendo loro: “io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno … e sarete condotti davanti ai governatori” (Matteo, 10-16,18).

 

Un’altra considerazione sulle parole di Gesù ai suoi Apostoli: lei Sig. Ministro ha ufficialmente dichiarato che non intende “deflettere dal principio che c’è una responsabilità dello Stato di bandiera”. Una posizione, la sua, che è stata categoricamente respinta da Germania, Norvegia e o. n. g. con la conseguenza che molto presto la questione da politica potrebbe diventare anche giudiziaria e si profilano già fin d’ora gli ennesimi ricorsi anche davanti alla magistratura penale grazie all’ausilio di stuolo di avvocati che operano a fianco delle O. N. G. contro di lei. Una posizione da imputato, questa che lei ha già vissuto in prima persona, quando fu indagato per tuta una serie di reati (dal sequestro di persona all’abuso d’ufficio) dalla Procura della Repubblica di Agrigento.

Nella cerrtezza che Lei sarà esentato dal tragico destino riservato al contadino esopico e dall’onta delle Aule giudiziarie evocate dall’Evangelista Matteo, La saluto cordialmente. Ad maiora.

Giuseppe Castronovo

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martedì 1 novembre 2022

 

 

I  MESI  DELL’ANNO  IN  FILASTROCCA

(NOVEMBRE)

 

Di Novembre va in montagna

ed abbacchia la castagna.

 

Quando in Novembre il vin non è più mosto

metti a tavola castagne e arrosto.

 

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