PRESCRIZIONE: ANCORA SCONTRO TRA LE FORZE
POLITICHE
Totò: amici…. quante parole - meglio dire polemiche – sulla
nuova “Legge Bonafede” che dal primo
gennaio di quest’anno detta una nuova disciplina sulla “prescrizione”!
Ersilio: caro Totò sarebbe
meglio che anche tu rinunciassi a parlare di “nuova disciplina” e riconoscessi
che con la Legge Bonafede la prescrizione dopo il primo grado di giudizio – sia
che si concluda con una sentenza di condanna, sia che si concluda con una
sentenza di assoluzione - nel nostro
ordinamento penale non c’è più.
Franco: ritengo che abbia
ragione l’amico Ersilio: non a caso anche dalla parte del Partito Democratico
si chiede una modifica della prescrizione voluta dal grillino Bonafede; e ciò
nonostante, è doveroso evidenziarlo, che Partito Democratico e Movimento 5
Stelle sostengano lo stesso governo. Ma finora i 5 Stelle hanno spedito al
mittente, e cioè in Via del Nazareno, ogni richiesta di modifica piddina.
Nenè: e in effetti la legge
sulla prescrizione è già operativa dal primo gennaio 2020! Mi ha colpito,
comunque, il tono sprezzante con cui i pentastellati rispondono ai piddini
alleati di Governo: dice, ad esempio, Il Ministro Di Maio:” la nostra riforma è già legge. Su questo non discutiamo”,mentre
il Ministro Bonafede definisce la sua legge “una conquista di civiltà, questa è e questa resta”.
Renzo: Prof. Vezio ci faccia
conoscere la sua opinione.
Vezio: amici miei non mi
sembra il caso di parlare sul merito della legge che per me è palesemente
incostituzionale per violazione dell’articolo 111 della nostra Costituzione.
Vorrei invece soffermare la mia e la vostra attenzione sull’affermazione del
Ministro Di Maio quando dice “su questo
non discutiamo”. Vedete… è il caso di prendere in esame i sostantivi Parlamento e Parlamentare da una parte e il verbo parlare dall’altra. Ebbene, non vi sfuggirà che si tratta di tre
parole aventi la stessa radice e cioè
“parlare”.
Nelle “Aule parlamentari” i “Parlamentari” vanno per “parlare”, cioè
esporre le loro opinioni, motivare il
perché non condividono certe proposte. Se al Parlamentare togli queste
prerogative, insignificante risulterà la sua presenza in Parlamento. Il compito
del Parlamentare non è quello di premere il pulsante per approvare quanto
deciso nelle Segreterie dei Partiti. La discussione è la parte centrale del
procedimento legislativo.
La discussione, facendo dell’Assemblea parlamentare non la sede di una
semplice contrapposizione di individui, rappresenta invece la fase del
procedimento legislativo in cui possibilmente i singoli Parlamentari collaboreranno
alla elaborazione della soluzione legislativa che meglio possa rispondere al
pubblico interesse che il Parlamento è chiamato a perseguire.
Scusate se mi sono dilungato.
Concludo citando l’insegnamento del poeta e scrittore tedesco Goethe il quale diceva che “parlare è un bisogno, ascoltare è un’arte”.
Sarebbe il caso che se ne tenesse conto anche nelle Aule Parlamentari. Grazie
(Dai Dialoghi svolti al
Circolo della Concordia)
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Giuseppe Castronovo