LA
BEFANA S’E’ PORTATO VIA TUTTO, TRANNE IL GOVERNO
Ersilio: amici… il Governo
Conte 2 ha già superato i primi cinque mesi!
Ha varato la manovra finanziaria per il 2020 ed è riuscito, come dicono
gli addetti ai lavori, a mangiare il panettone.
Nenè: ma la domanda che
dovremmo farci è la seguente: oggi chi
comanda a Palazzo Chigi?
Marco: Renzi ha senz’altro
svolto un ruolo di primo piano nel favorire la nascita di questo Governo.
Quanto poi a sapere chi comanda in questo momento è un vero rebus.
Enzo: prof. Vezio…. secondo
lei?
Vezio: amici miei…. in questi
giorni siamo venuti a conoscenza di quanto sia incrementata la consistenza dei
conti correnti dei nostri Parlamentari da quando hanno conquistato un seggio al
Parlamento.
Santo: prof. e allora?
Vezio: caro Santo ne consegue
che oggi a determinare ogni decisione è la paura di andare a votare.
Enzo: professore…. ma il voto
non dovrebbe rappresentare il momento più alto della democrazia?
Vezio: caro Enzo hai ragione!
Si dà il caso però che questa volta per i Parlamentari appartenenti ai Partiti
che sostengono il Governo, votare significherebbe – almeno stando ai sondaggi
di questi mesi – perdere la poltrona,
cioè andare a casa. E voi capite come non sia il caso di nasconderci dietro un dito.
la politica è anche questo.
Si spiega così il fatto che anche i
Parlamentari che hanno già cambiato casacca ( Renzi e le sue truppe, i
Parlamentari ex grillini, alcuni ex berlusconiani
…ed altri) continuino ad appoggiare il Governo per evitare lo scioglimento
anticipato delle Camere che porrebbe fine all’incremento mensile del loro conto
in banca.
Nenè: professore…ma la
politica non dovrebbe tener conto dei reali interessi del paese?
Vezio: Nenè…. ricordo che
giorni addietro sei stato proprio tu, a ricordarci – scusa se ho dimenticato
l’occasione - il motto del Guicciardini: “Francia o Spagna purché se magna”. Forse sta qui la chiave di
lettura del comportamento di alcuni nostri Parlamentari che, così facendo,
consentono al nostro Governo di continuare a “navigare” tra le bombe libiche e
i pericoli di un terzo conflitto mondiale dopo l’uccisione del generale
iraniano Soleimani nel bombardamento
americano a Bagdad di qualche giorno fa.
(Dai Dialoghi svolti al
Circolo della Concordia)
Giuseppe Castronovo
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