L’ASINO DI FEDRO E
IL MINISTRO ALFANO
Romano: è
proprio vero che molto raramente la saggezza visita i palazzi del potere
politico.
Totò:
come mai questa esternazione?
Romano:
ci dicono i giornali che il Ministro
Angelino Alfano, che ha
abbandonato al suo destino l’ex
Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel suo momento umanamente e
politicamente più critico, mentre
sceglieva delle cravatte dal suo fornitore di fiducia, un certo Talarico, si
sia sfogato chiedendogli: “ma perché la gente non mi vota”?
Giacomo:
qual è stata la risposta dell’amico Talarico?
Romano:
così: “caro Angelino, purtroppo la gente ti vede come il traditore di
Berlusconi”
Giacomo:
prof. Vezio…. come giudica la risposta di Talarico?
Vezio:
i clienti di Talarico han ben fotografato il politico Alfano e il suo modo di
far politica. Vedete…
Giacomo:
che cosa prof.?
Vezio:
lo scrittore latino Marziale diceva che ”...non cuicumque datum est habere
nasum” che tradotto vuol dire che “non a
tutti è concesso avere naso” cioè saggezza. Quella saggezza che, per la tempistica e le
modalità dell’abbandono (forse sarebbe più appropriato il termine tradimento), il
Ministro Alfano ha dimostrato nella
circostanza di non possedere. Ancora una volta s’è ripetuta la storia narrataci
dallo scrittore latino Fedro nella favola “Il leone morente” .
Ludovico:
prof. potrebbe leggere e commentarci questa favola? Le prendo
il volume dallo scaffale?.
Vezio:
fai pure.
Dopo
qualche minuto dopo.
Vezio:
grazie Ludovico. Cerchiamo…l’asino, il cervo, il macellaio …… ecco “Il leone
morente”. Ebbene passiamo alla lettura.
“chi
perde il potere di un tempo
nella sua caduta rovinosa
è schernito anche dai vili.
Sfinito per il peso degli anni,
abbandonato dalle sue forze,
il leone giaceva nell’attesa
di esalare l’ultimo respiro.
Venne il cinghiale
con le sue fulminee zanne
e con
un colpo vendicò
un’antica
offesa.
Poi il toro con le corna ostili
trafisse il corpo del
suo nemico.
L’asino appena vide che
poteva colpirlo impunemente
lo prese a calci in fronte.
Allora il leone esalando l’ultimo respiro
gli disse: “ho tollerato che
mi offendessero i forti indegnamente;
ma ora che son costretto a sopportare
te, vergogna della natura,
mi sembra di morire due volte”.
Amici,
ogni mio commento offenderebbe le vostre intelligenze. Dico solamente che come
nel racconto di Fedro protagonista è l’asino, così nella vicenda della cacciata
di Berlusconi dalla vita politica il ruolo del quadrupede venne svolto dal Ministro
Alfano e dai vari Quagliariello, Lorenzin, Lupi e loro seguaci…… che con quel
calcio di ingratitudine sferrato a Silvio Berlusconi, mantennero la loro poltrona ministeriale.
(Dai
dialoghi svolti al Circolo della Concordia)
gcastronovo.blogspot.it