lunedì 27 settembre 2021

 

PARTITO  DEMOCRATICO: QUANDO IL SUO ANAGRAMMA CI SVELA I SUOI REALI MA INCONFESSABILI INTERESSI PROGRAMMATICI

Totò: ma i Partiti politici   esistono ancora nel nostro Paese nelle forme e con le funzioni che li caratterizzavano e ne giustificavano la presenza nella società italiana sino ai primi anni sessanta del secolo scorso?

Santo: bella domanda! Come mai?

Totò: fra qualche settimana, come sappiamo, si svolgeranno le elezioni amministrative per le elezioni dei Sindaci in centinaia di Comuni italiani  e tra questi in molte grandi Città quali, per esempio, Napoli, Milano,    Bologna, Roma. Ma in questa tornata elettorale spicca anche il nome di una città alquanto simbolica per il Partito Democratico: si tratta di Siena i cui cittadini/elettori saranno chiamati a scegliere chi prenderà il posto di Pier Carlo Padoan, l’ex Ministro piddino che ha lasciato il seggio di Montecitorio per andare a presiedere l’ Istituto di credito UNICREDIT.  Una elezione che, anche per la scelta del candidato chiamato a sostituirlo e le modalità della sua candidatura, sta facendo riflettere non poco gli analisti politici.

Marco: non ho capito; sii più chiaro.

Totò: c’è una novità.

Marco: quale?

Totò: Enrico Letta, segretario, è bene ricordarlo, del Partito Democratico  si presenta alle elezioni politiche  suppletive di Siena senza usare il simbolo del partito che dirige.  Sicuramente una curiosa novità che non può non farci riflettere.

Nenè: una mossa, questa di Letta, che pone più di un semplice interrogativo. Cosa ne pensa il Prof. Vezio?

Vezio: è come se il capofamiglia rinunciasse ad utilizzare il suo cognome sotto il quale i propri figli sono stati registrati all’anagrafe. Come giustificare una simile operazione?  Tralasciando la giustificazione di facciata cui ricorre il segretario Letta, quando dice che così facendo  “vuole allargare la coalizione”,  la verità sta nel fatto che lo stesso Letta si vergogna del Partito Democratico e della politica fin qui perseguita dal suo partito.

Nenè: parole pesanti che meriterebbero qualche ulteriore spiegazione da parte del prof. Vezio.

Vezio: anch’io devo confessarvi la mia perplessità dinnanzi alla mossa di Letta, non a caso ho approfondito l’argomento andando alla ricerca di qualche analisi non superficiale e l’ho trovata nell’articolo di GAD LERNER pubblicato qualche giorno fa da“ il Fatto Quotidiano” diretto da Marco Travaglio.. Scrive il Lerner che “spiace dover dare ragione a Giorgia Meloni che sul Corriere della Sera ha buon giuoco nel fustigare il conflitto di interessi e le guerre di potere in area Partito Democratico tra le cause che hanno contribuito a mettere nei guai il Monte dei Paschi di Siena. …. un intreccio malsano fra politica e finanza esito ultimo dell’abdicazione dei gruppi dirigenti della sinistra alla propria funzione storica di tutela del mondo del lavoro. Tutti questi nodi stanno venendo al pettine, ora che lo Stato è costretto a spendere altri miliardi di soldi pubblici per evitare il fallimento del Monte dei Paschi di Siena”. Il Lerner conclude auspicando che  “finalmente il Partito Democratico chiarisca definitivamente i rapporti fra politica e mondo degli affari.

Nené: ma il Partito Democratico riuscirà a fornirci questo chiarimento?

Vezio: bella domanda alla quale non è facile rispondere perché, come spesso sentivo a mio nonno,   “non c’è scusa se è il nome ad accusare”.

Nenè: prof. abbia la compiacenza di essere meno enigmatico.

Vezio: ebbene… amici miei sapete anche voi, per averne già parlato altre volte in questa sede, che gli antichi Romani erano soliti dire “nomen omen”.

Come potete constatare sia nel pensiero di mio nonno sia nel pensiero dei Romani è sempre il termine “nome” a farla da protagonista.

Santo: cosa significa la frase latina?

Vezio: facendo una semplice traduzione letterale dal latino in italiano otterremo che “il nome è un presagio”. Per i Romani infatti le vicende  e gli accadimenti che costellano il percorso terreno di ogni persona umana sono scritti nel nostro nome: ecco perché  per i Romani il nome era un presagio. Altrimenti detto la storia di ognuno di noi è in larga parte conforme al significato del nome ed eventuali sue varianti ottenute mescolando le stesse lettere che lo compongono. Si tratta ovviamente del nome che ci è stato assegnato al momento della nascita.

Santo. E il Partito Democratico cosa c’entra?

Vezio: parlavo prima di “nome ed eventuali sue varianti…”. Ebbene, se mescoliamo le lettere che compongono “Partito Democratico”, otterremo come variante “Importo Accreditato” che di fatto risulta essere  nient’altro che l’anagramma di Partito Democratico.  

Santo: ma dobbiamo credere agli anagrammi?

Vezio: io dico di sì se dicono la verità. Un bell’esempio di anagramma che dice la verità è quello legato al termine “bibliotecario” anagrammando il quale otteniamo questa definizione: “beato coi libri”.  L’anagramma infatti sprigiona lo spirito che anima la persona che porta il nome anagrammato. Più l’anagramma si avvicina al comportamento e all’operato della persona, più diventa credibile: e il caso del Partito Democratico la cui attività con i troppi problematici intrecci tra politica e “affari”, così come evidenziatoci dall’analisi di Gad Lerner da me riportata, costituisce un altrettanto bell’esempio di anagramma che ci dice la verità sui suoi effettivi e reali  ma inconfessabili interessi programmatici che consigliano allo stesso Segretario Letta di nascondere la bandiera del Partito Democratico nel timore che neanche i suoi abituali  elettori l’apprezzino.

(Dai Dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

Giuseppe Castronovo

 

 

 

 

 

lunedì 6 settembre 2021

 

 

I  MESI DELL’ANNO IN  FILASTROCCA

(SETTEMBRE)

 

E’ Settembre un mese bello

sole misto a venticello.

 

Di Settembre la notte

col dì contende.

 

Chi lavora di settembre

fa bel solco e poco rende.

gcastronovo.blogspot.it

Giuseppe Castronovo