giovedì 30 ottobre 2014


SE I POTERI FORTI HANNO MESSO PIEDE IN CASA P. D. E A PALAZZO CHIIGI…

Non si può, non si può, non si può.
No… non si può.
Anche la Sinistra ha i suoi Comandamenti
E tu lo sai. Non si può.
Non pensavo che questa lunga notte ,
nera più del nero,
potesse diventare ancora più nera
consegnandoci un Presidente
e Segretario del fu P.C.I.
espressione dei “Poteri Forti”.
Anche la Sinistra una volta
aveva i suoi Comandamenti,
ora invece, ora invece
anche a sinistra i “Poteri Forti”
hanno il loro posto
e i loro uomini.

Non si può, non si può, non si può.

mercoledì 29 ottobre 2014

                      PARTITA MAGISTRATURA PALERMITANA QUIRINALE  1-0.
Ancora una volta l’ordine giudiziario riesce a mettere in riga il Potere politico.

Nel giudicare la vicenda seguiamo l’insegnamento dell’evangelista Giovanni il quale ci dice: “Nolite iudicare secundum faciem”; non a caso oggi nel parlano i giornali. Dovranno passare non decenni ma secoli perché dell’intera vicenda se ne impadronisca la Storia che giudicherà i protagonisti con maggiore obiettività.

martedì 28 ottobre 2014

Il Presidente del Consiglio Renzi annuncia:  “IL posto fisso non c’è piu”
Gli rispondono:
Gianni Meccia
Rotola, rotola, rotola
Strada facendo rotola
Rimbalza qua e la
la la la la la
forse neppure lo sa
perché lo fa
Rotola, rotola, rotola
Strada facendo rotola
Gira rimbalza rotola
 dove mai finirà
dove mai finirà
dove mai finirà.

Jimmy Fontana
Gira il mondo gira
Nello spazio senza fine
Il Mondo
Non si è fermato mai un momento
La notte insegue sempre il giorno
Ed il giorno verrà

Patty Pravo
Tu mi fai girar
Tu mi fai girar
Come fossi una bambola
No ti accorgi quando piango
Tu mi fai girar,
Tu mi fai girar…
Poi mi butti giù

Poi mi butti giù

domenica 26 ottobre 2014

COSTI DEL  CONSIGLIO REGIONALE (PARLAMENTO?) DELLA SICILIA

Quando il Consiglio regionale siciliano, in materia di spese, la smetterà di confrontarsi con il Senato della Repubblica per confrontarsi invece con i Consigli regionali delle altre Regioni?      

giovedì 23 ottobre 2014

                                                    ANOMALIE  ITALIANE
                                Il lavoratore italiano primeggia in Europa per un triste primato:
                                                la busta paga  lorda più  alta      d’Europa;

                                                la busta paga  netta più  bassa   d’Europa.

mercoledì 22 ottobre 2014

                       SCELTA CIVICA OVVERO IL PARTITO FARFALLA

On. Straccio: collega Cencio….che ne dici?
On. Cencio: di che cosa?
On. Straccio: della presenza sulla scena politica italiana di Scelta Civica, il partito creato dal Sen. a vita Mario Monti?
On. Cencio: qualcosa fa.
On. Straccio: che cosa?

On. Cencio: il rumore d’un batter d’ali di una farfalla.

lunedì 20 ottobre 2014

                                                              L I G U R  I A
E’ la Liguria una terra leggiadra.
Il sasso ardente, l’argilla pulita
s’avvivano i pampini al sole.
Ombra e sole s’alternano
Per quelle fondi valli…
Il mare in certi giorni
è un giardino fiorito..

In questi giorni difficili per Genova, ci piace ricordare
il poeta Cardarelli e uno stralcio del suo mirabile quadretto

dedicato alla Liguria. 

domenica 19 ottobre 2014

      T.A.R.I. -  T.A.S.I.  -  I. M. U.  – ADDIZIONALI E IMPOSTE VARIE
                                PENALIZZANO LA DOMANDA INTERNA

Valerio: amici….
Enzo: che cosa?
Valerio: ma può essere che la Politica continui ad ignorare i principi economici più elementari?
Marco: cosa vuoi dire?
Valerio: se lo Stato con l’attuale pressione fiscale, così elevata,  si prende tutto il reddito dei Cittadini, a noi alcuni mesi non resta quasi nulla in tasca.
Giacomo:  a tal punto, permettimi Valerio di aggiungere,  che molte famiglie  vengono private delle risorse per le spese più elementari.
Luigi: ed è così che muore la domanda interna con  conseguenze drammatiche per il nostro Paese: chiusura di aziende e  perdita di posti di lavoro.
Ludovico: ma amici è inutile continuare con questa litania; è necessario, a questo punto, rispondere a questa  domanda:  qual è il rimedio più semplice?
Giacomo: prof. Vezio vuol rispondere Lei?
Vezio: la politica deve prendere coscienza di un fatto  elementare:
--la tassazione eccessiva come la nostra, penalizzando la domanda interna, non potrà creare mai      sviluppo ma recessione;
--la domanda interna si attiva  creando le condizioni per le quali i cittadini abbiano più soldi in tasca. E la prima cosa da fare, per ottenere questo,  consiste nel non portar via i soldi che i cittadini hanno già in tasca ( leggete: risparmi)  abbassando  le tasse, oggi così elevate, in modo  da portarle ad un livello di ragionevolezza, invece di aumentarle.

(dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

lunedì 13 ottobre 2014

                                 GENOVA  AFFOGA NELLA MELMA: DI CHI LA COLPA?
Cecè: avete visto? Che disastro a Genova!
Salvo: il guaio è che trattasi dell’ennesimo disastro!
Alessio: Salvo…., hai proprio ragione a definirlo ennesimo! Stavo leggendo che l’ultimo risale al 2011 e che le ferite, lasciate appena tre anni fa,  non sono state ancora del tutto rimarginate.
Giacomo: giova ricordare, amici miei, che Genova è stata colpita da disastri simili, solo per citarne i più gravi, nel 1993, nel 1992, nel 1970.
Ludovico: opere di sistemazione idraulica che aspettano da anni e nel frattempo i genovesi , con cadenza periodica, vedono distrutto tutto quello che nel frattempo hanno con tanta fatica realizzato.
Giacomo: ma  fatto più grave, amici miei, mentre Genova affoga coperta da fango e detriti, la politica si autoassolve attribuendone la colpa alla mala burocrazia. Lei, Prof. Vezio, cosa può dirci in merito?
Vezio: tutti addosso alla burocrazia! Ma la burocrazia, nonostante le sue indubitabili pecche, con tutte queste leggi che dicono tutto e il contrario di tutto, fa quello che può.  La vera e più grave carenza, unitamente a corruzione e  malaffare, amici miei, ricordatevelo: stanno di casa in Parlamento.
 Giacomo: prof. Vezio…, Lei di solito così pacato nei suoi interventi, questa volta sta facendo delle affermazioni che io ed altri personalmente possiamo condividere. Ma Lei oggi ci parla di corruzione che alberga in Parlamento. Non le sembra un’affermazione grave?
Filippo: lasciamo che il Prof. spieghi compiutamente il suo pensiero.
Vezio: che la corruzione alloggi in Parlamento non lo dico io. Lo diceva, già 2000 anni fa, lo scrittore latino Tacito quando scriveva “corruptissima Repubblica plurimae leges”, che tradotto vuol dire “quando la Repubblica è molto corrotta fa moltissime leggi. E poiché, amici miei, le leggi le fa il Parlamento , è questo luogo ( Montecitorio e Palazzo Madama)  la fonte di molti dei nostri guai. E questa è un’affermazione che ben si attaglia alla nostra classe politica attuale e agli innumerevoli guai che sta attraversando il nostro Paese. Vi faccio un esempio concreto.
Giacomo: ecco, è proprio questo che Le chiediamo. Prosegua.
Vezio: poiché a Genova la politica è criticata per la mancata realizzazione delle opere idrauliche necessarie,
vi posso dire con estrema tranquillità e certezza che le opere non sono state realizzate per una motivazione molto più semplice di quanto voi possiate pensare: sono le leggi che imbrigliando la stessa politica e la  burocrazia lo impediscono.
Giacomo. Prof. prosegua pure ma, trattandosi di un discorso ad alto contenuto tecnico, sicuro di interpretare il pensiero di tutti noi, Le chiedo di essere ancora più chiaro.
Vezio: volentieri! La tragedia di Genova ruota tutta quanta attorno alle “Regole sugli appalti per la realizzazione delle opere pubbliche”. Ebbene, dovete sapere che secondo una ricerca dell’Ufficio studi per la legislazione straniera della Biblioteca della Camera dei Deputati, il recepimento di due Direttive europee del 2004, in materia di appalti pubblici, è stato così risolto:
la Germania   le ha recepite con una Legge di  38 articoli
l’ Inghilterra    “  “         “           “     “        “       “  97     “
la Francia         “   “        “            “    “        “      “  295    “
la Spagna         “   “       “             “     “       “      “  441    “
l’ Italia                “   “      “              “    “        “    “ 616   “
Sono numeri che non sentiremo mai in televisione!
Ludovico: come mai?
Vezio: i politici parlandone lancerebbero melma nelle loro facce! Ecco perché non ne parlano. A questi articoli bisogna poi aggiungere la Legge sui lavori pubblici della Regione Liguria e il Regolamento del Comune di Genova sui lavori pubblici.
Amici, io non faccio commenti!  Ma se i numeri sono questi critichiamo pure la Germania, ma  la differenza tra noi e loro sta anche in questi numeri.
Giacomo: questa è una marea normativa forse più pericolosa della marea di melma che ha ferito la “Città della Lanterna”.
Franco: con  questi numeri in effetti non possiamo andare molto lontano. Ecco perché, in Italia, gli appalti pubblici sono occasione di lavoro più per Magistrati e Avvocati che per Carpentieri.
 Vezio: al legislatore italiano piace appesantire la normativa approvata in Europa oltre il limite della ragionevolezza: con 616 articoli, Voi capite, che ci sono più passaggi burocratici e quindi più spazio per ricorrere all’interpretazione delle leggi e dei singoli articoli.  Ed furia di  “interpreta tu che poi interpreto io”   le opere restano impantanate nella melma delle procedure burocratiche da svolgersi prima negli Uffici dei Politici che devono approva i relativi progetti e poi negli Uffici della burocrazia che queste decisioni deve portare a compimento, nella speranza che non intervenga anche la Magistratura a verificare ed interpretare  il tutto,  interpretazioni politiche e burocratiche comprese.
E poiché con 616 articoli “c’è spazio perché la ragione stia sia dalla parte mia che dalla parte tua”,  permettetemi ancora una volta il richiamo alla saggezza dei nostri padri romani dicendo che “dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur” che attualizzando possiamo così tradurre: “mentre Politica, Burocrazia e Magistratura discutono e interpretano i 616 articoli i figli di quella che un tempo fu la “gloriosa Repubblica Marinara”  affogano nella melma”.

(dai dibattiti svolti al Circolo della Concordia)

domenica 12 ottobre 2014

                           
PREROGATIVE PARLAMENTARI E QUESTIONE DI FIDUCIA
On. Straccio: collega Cencio non ti sembra….
On. Cencio: che cosa?
On. Straccio: che la frequenza con la quale il Presidente del Consiglio Renzi ricorra alla “questione di fiducia” comporti di fatto un progressivo spostamento di potere dal Parlamento al Governo.
On. Cencio: non posso non darti ragione. In effetti  vedi.….
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: “porre la questione di fiducia”, così frequentemente come fa Renzi, significa impedire di parlare in un luogo (PARLAMENTO) il cui nome evoca, invece, la sede deputata proprio al confronto verbale. 



giovedì 9 ottobre 2014

                PROPRIETARI DI CASA  OVVERO PECORE DA SCORTICARE.
Cecè: prima l’I. M. U., poi la T. A. R. I. e poi ancora la T. A. S. I.  Quale sarà la prossima diavoleria?
Filippo: non passa mese senza essere costretti a far la fila ad uno sportello bancario o postale per pagare tasse su tasse.
Ludovico: ma le sorprese, in materia di tasse, non finiscono mai!
Marco: Ludovico…. Spiega meglio il tuo pensiero.
Ludovico: caro Marco te lo spiego subito. Mi è arrivato così come sarà arrivato a tutti voi – l’avviso per il pagamento della Tassa Rifiuti ( la famosa T. A. R. I.)  e sapete che cosa ho scoperto?
Marco: è arrivato anche a me e ho già pagato. Cosa c’è da scoprire?
Ludovico: cari amici… avrete sicuramente notato che una significativa componente dell’importo da pagare è  denominata “Tributo provinciale”.
Giacomo: l’ho notato anch’io e mi son chiesto: “ma ste Province sono state abolite o dell’abolizione è stato dato solo l’annuncio?
Alessio: amici miei… la verità è che le tasse sulla casa, nonostante gli annunci e le false promesse di riduzione, continuano ad aumentare sempre più.
Giacomo: gli ultimi  Governi  non hanno  ancora capito che dovrebbero favorire la proprietà della casa di abitazione senza gravarla di imposte eccessivamente elevate  perché:
-la casa dove si abita stabilmente è fattore di coesione sociale;
-la tassazione sulla casa ai  livelli raggiunti con il Governo Monti e seguenti scardina la famiglia e quidi la coesione sociale. Prof. Vezio a Lei la parola, ci esponga il suo pensiero.
Vezio: mi sia permesso raccontarvi di un dialogo tra l’Imperatore Tiberio e i suoi Consiglieri che gli sottoponevano alla firma un decreto per l’aumento di alcune imposte,

Consiglieri: questa è la nostra proposta.
Tiberio: sono elevate?
Consiglieri: SI!  Ma…
Tiberio: SI oppure NO? Voi sapete quanto apprezzi la chiarezza insita in questa affermazione e negazione. E poiché la legge del SI e del NO non è stata ancora cambiata, ripeto la domanda: “Sono elevate”?
Consiglieri: SI…PERO’
Tiberio: poiché avete ammesso che sono elevate abbassatele.
Consiglieri: di quanto?
Tiberio: dovete applicare quanto già sapete.
Consiglieri: cioè?
Tiberio: mi avete sempre sentito dire che “boni pastoris esse, tondere pecus, non deglubere”. “Il buon pastore deve tosare le  pecore, non scorticarle”.  Attenetevi a questo principio e io firmerò.
Alessio: quanta saggezza!
Giacomo: ma la saggezza, prof. Vezio, era un patrimonio solamente degli Imperatori o possono essere altrettanto saggi anche i Governanti italiani e i Sindaci dei nostri Comuni?

(dai dibattiti svolti al Circolo della Concordia)

lunedì 6 ottobre 2014

                                                     MUNASTERO ‘E SANTA CHIARA

On. Straccio: collega Cencio…
On. Cencio: dimmi caro collega
On. Straccio: chissà come i Napoletani  vivono questo momento dopo la sospensione del loro Sindaco De Magistris?
On. Cencio:  l’altra sera parlavo in Transatlantico con un caro collega napoletano proprio di questo argomento.
On. Straccio: cosa ti diceva?
On. Cencio: mi riferiva che per le strade di Napoli da alcuni giorni si sentono cori che cantano
“Munastero ‘e Santa Chiara
tengo ‘o core scuro scuro,
ma pecché, pecché  ogni sera
penzo a Napule com’era,

penzo a Napule com’è” 

domenica 5 ottobre 2014

                                                    RIFLESSIONE DELLA DOMENICA

Il vero leader politico, se ritiene di governare nell'esclusivo e generale interesse del suo Paese, non deve aver paura di prendere decisioni che possano scontentare i maggiorenti del suo Partito.  
Solo così potrà diventare uno statista.                                                                                                                   

sabato 4 ottobre 2014

PARTITO DEMOCRATICO: DA PARTITO DI  MILI-TANTI” IN PARTITO DI MILI-POCHI”.

Cecè: amici… avete letto?
Marco: che cosa?
Cecè: della profonda delusione che serpeggia tra le alte sfere del Partito Democratico,
Ludovico: perché?
Cecè: a causa della scarsa presenza alle feste dell’Unità da parte di iscritti e simpatizzanti.
Luigi: ho letto anch’io della delusione dei “Militanti” che per giorni si sono dedicati all’organizzazione di queste kermesse.
Giacomo: adesso però è caduta un’altra tegola sulla testa dei Dirigenti di quello che fu il vecchio Partito Comunista.
Marco: cosa è successo?
Giacomo: si sta verificando una vera e propria emorragia di iscritti al Partito Democratico che ad oggi son superano, così come ci riferisce il quotidiano La Repubblica, le 100.000 unità. Una volta, invece gli iscritti al vecchi Partito Comunista sfioravano il milione.
Franco: non dimentichiamo, cari amici, che  le giovani generazioni non conoscono la storia del vecchio Partito Comunista, complice il continuo cambio di nome. Un cambio a volte operato perché spinti dalla necessità di   far dimenticare un passato non sempre esaltante per certi ideali propugnati.
Giacomo: Prof. Vezio… cosa può dirci?
Vezio: condivido il pensiero dell’amico Franco. In effetti è pienamente comprensibile che a seguito degli innumerevoli cambi di nome  Partito Comunista,  P. d. S. , D. S., Ulivo, P. D. il Partito stia subendo una mutazione genetica trasformandosi da Partito di  Mili-TANTI”  in Partito di  Mili-POCHI”.

(dai dibattiti al Circolo della Concordia)

giovedì 2 ottobre 2014

                                                       LE FERIE DEI MAGISTRATI: ECHI DAL TRANSATLANTICO
On. Straccio: collega Cencio….
On. Cencio: dimmi pure.
On. Straccio: che ne dici della protesta indignata dei Magistrati contro l’ipotesi prospettata  da Renzi di
ridurre le loro ferie da 45 a 30 giorni?
On. Cencio: sono male abituati e non capiscono.
On. Straccio: che cosa?

On. Cencio: è una battaglia di retroguardia che fa perdere, purtroppo  a tutta la Magistratura,  quel po’ di prestigio e autorevolezza che parte dell’opinione pubblica riconosce  ancora a non pochi Magistrati.