giovedì 31 gennaio 2013

ANGOSCIA E SCONCERTO TRA I CONTRIBUENTI ITALIANI: ALLO STUDIO DEL GOVERNO ITALIANO UN NUOVO TRIBUTO DAL TITOLO ALTAMENTE CONTURBANTE PER LA SUA AMBIGUITA'.



On. Straccio: collega Cencio…circola voce negli ambienti ministeriali che alcuni membri del Governo Monti, stanchi di essere accusati di avere affossato la linea del federalismo fiscale, abbiano dato incarico a dei consulenti di riprendere il discorso e formulare una nuova ipotesi di tassazione degli Enti locali.

On. Cencio: anch’io, tempo addietro, avevo sentito in Transatlantico un simile discorso; ma poi, a seguito della crisi governativa, non ne ho  più sentito parlare. Da quello che tu mi stai dicendo sembra, invece, che le cose siano andate avanti.

On. Straccio: è proprio così! L’operazione è in una fase avanzata a tal punto che gli esperti hanno già presentato  l’ipotesi di una nuova    Imposta che sia a livello  Nazionale  e con carattere  Continuativo;  che, non escludendo nessuno, sia   Universale.  Dovrà inoltre essere  Localmente  Applicata da tutti i Comuni, isole comprese, Tramite  preventivo  Accertamento.

On. Cencio: da come me la descrivi ritengo che sarà un’altra nuova fregatura per noi italiani.

On. Straccio:  perché questa tua bocciatura senza appello?

On. Cencio: se, da come me l’hai descritta tu, ne analizziamo le caratteristiche, scopriremo gli elementi in grado di suffragare la mia affermazione.

On. Straccio: è un discorso, il tuo, che non riesco a seguire!

On. Cencio: apri bene gli occhi e capirai  anche tu. Ogni tassa viene identificata attraverso le iniziali delle parole. Prendi, ad, esempio, l’ I. V. A.: tutti sappiamo che queste tre lettere indicano le iniziali di Imposta  sul Valore Aggiunto. Da qui, abbreviando, otteniamo il termine  I. V. A.
Seguendo la tua descrizione scopriamo che questa nuova imposizione tributaria  allo studio del Governo sarà una
Imposta
Nazionale
Continuativa
Universale
Localmente
Applicata
Tramite
Accertamento

On. Straccio. Vedo che  hai ben capito! Ma dove vuoi arrivare?

On. Cencio: ripeto: apri bene gli occhi e capirai anche tu! Vedi, aveva ragione  il commediografo latino Plauto il quale nella sua commedia “Il Persiano” diceva  “Nomen omen”  e cioè che anche il nome è un presagio!.

On. straccio: vuoi dire?

On. Cencio: se unisci la prima lettera delle singole parole che caratterizzano questa nuova  imposizione tributaria, otterrai un acronimo che dà pienamente ragione a Plauto.
Poiché siamo in Parlamento e la volgarità è bandita uso un eufemismo per dire:
ECCO UN’ALTRA FREGATURA!

mercoledì 30 gennaio 2013

RIDUZIONE DI TASSE? SFIDUCIA DEI CITTADINI.



On. Straccio: collega Cencio… hai sentito l’ultima dichiarazione del Presidente Monti?
On. Cencio: su che argomento?
On. Straccio: TASSE!
On. Cencio: e cosa ha detto?
On. Straccio: se vince le elezioni, con lui al governo giù l’ I. R. P. F., giù l’ I. R. A. P. e giù l’ I. M. U.
On. Cencio: Monti, proprio lui che solo pochi giorni fa aveva detto che se qualcuno avesse eliminato l’ I. M. U. , anche se solo sulla prima casa, un anno dopo avrebbe dovuto raddoppiarla!
On. Straccio: eppure ha fatto questa promessa chiara e solenne: se vinco giù le tasse|!
On. Cencio:  è così che anche Monti contribuisce a fa scendere sempre più giù la fiducia dei cittadini nella politica!.

lunedì 28 gennaio 2013

LA SCALATA AL MONTE DEI PASCHI DI SIENA. VENGO ANCH'IO? NO TU NO



Si potrebbe tutti quanti andar al comizio di Bersani
Vengo anch’io?  No tu no
Per vedere se Brunetta,  Gasparri  e Ingroia  li sbrana davvero
E gridare “aiuto aiuto, fermate il  Bersani”
E vedere di nascosto l’effetto che fa.

Vengo anch’io?    No tu no
Vengo anch’io?    No tu no
Vengo anch’io?    No tu no
Ma Perché?          Perché no

Si potrebbe tutti quanti  fare una bella scalata
Vengo anch’io?   No tu no
Al Monte dei Paschi di Siena
E trovare  le tasche di tutti  sempre più vuote
E vedere di nascosto l’effetto che fa

Vengo anch’io?     No tu no
Vengo anch’io?     No tu no
Vengo anch’io?     No tu no
Ma Perché?           Perché no

Si potrebbe poi sperare nel Governo di Monti
Spero anch’io?     No tu no
Dove ci son tanti pronti a darti una mano
Dov’è pronto il Ministro Riccardi che ti porta a Sant’Egidio
E vedere di nascosto l’effetto che fa 

Spero anch’io?     No tu no
Spero anch’io?     No tu no
Spero anch’io?     No tu no
Ma Perché ?         Perché no

Si potrebbe poi andare al loro funerale
Vengo anch’io?   No tu no
Per vedere se la gente poi piange davvero
E scoprire che la Bindi poi ride anche Lei
E vedere di nascosto l’effetto che fa.

domenica 27 gennaio 2013

SCANDALO DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA: IRROMPE NELL'ARENA LO SBRANATORE BERSANI. E SE TUTTI AVESSERO INVECE SEGUITO L'INSEGNAMENTO DEL COMMENDATORE MARCANTONIO?



On. Straccio: collega Cencio… che ne dici delle dure parole che l’On. Bersani, Segretario del Partito Democratico, ha rivolto agli avversari politici parlando dello “scandalo del Monte dei Paschi di Siena”?.
On. Cencio: a quali dichiarazioni ti riferisci in particolare?
On. Straccio: l’On. Bersani, parlando a Genova, ha detto: “se ci attaccano noi li sbraniamo”.
On. Cencio: il Commendatore Marcantonio, che fu Sindaco del mio Paese negli anni “60, sai cosa insegnava a noi giovani che muovevamo i primi passi in politica?
On. Straccio: cosa?
On. Cencio: ci diceva pressappoco così: “giovanotti…. dovete sapere che in politica è saggio non chi sa rintuzzare più o meno efficacemente le accuse rivoltegli, ma chi agisce in modo tale  che certe situazioni non si verifichino”.
On. Straccio: non so come definirle se non parole sagge.

venerdì 25 gennaio 2013

ANCHE L' I. M. U. E L' I. V. A. SCENDONO IN CAPAGNA ELETTORALE.



On. Straccio: collega Cencio…la sai l’ultima del Cavaliere?
On. Cencio: no! Che argomento ha trattato?
On. Straccio: T A S S E !
On. Cencio: e cosa ha detto?
On. Straccio: se vince alle prossime elezioni oltre all’I. M. U. sulla prima casa toglie anche l’I.V.A. sugli alimentari.
On. Cencio: buona idea!  E se non vince?
On. Straccio: ha detto che penserebbe seriamente di togliere il disturbo!

giovedì 24 gennaio 2013

CARO CAVALIERE SI FACCIA INTERCETTARE: E' NELL'INTERESSE DEL PAESE!



On. Straccio: collega Cencio…che ne dici sulle ultime dichiarazioni del Presidente del Consiglio Mario Monti sul conto del Cavaliere?
On. Cencio: siamo in campagna elettorale e anche il Prof.. Monti, oramai “salito in politica”, si comporta come tutti i politici. E’ la politica caro collega! Ma a quale dichiarazione ti riferisci in particolare?
On. Straccio: Il Prof. Monti ha detto che i guai dell’Italia derivano anche dal fatto che il Cavaliere Berlusconi da Presidente del Consiglio era poco ascoltato!
On. Cencio: stupefacente motivazione!  E’ il caso di trarne insegnamento per il futuro. Se il Cavaliere vincesse le prossime  elezioni si aumentino le intercettazioni a suo carico così che tutti possano ascoltarlo.

mercoledì 23 gennaio 2013

CAMPAGNA ELETTORALE E PUBBLICITA' INGANNEVOLE: TE NE OFFRIRANNO TANTE, NON TE LE BERE TUTTE!



On. Straccio: collega Cencio… auguri…ho saputo…
On. Cencio: cosa?
On. Straccio: che sei candidato per la seconda volta consecutiva!
On. Cencio: la stessa notizia circola in Transatlantico anche di te,  auguri!
On. Straccio: stai preparando qualche manifesto originale? So che le idee in materia non ti mancano!
On. Cencio: penso a un manifesto sobrio che dica così: “Caro elettore, apri bene gli occhi prima di votare, per poterli chiudere tranquillamente dopo che avrai votato”. F.to  On. Cencio.
Che ne pensi?
On. Straccio: è talmente sobrio che, col tuo permesso, vorrei utilizzarlo anch’io.

martedì 22 gennaio 2013

ANCHE LA RETROATTIVITA' CONTRIBUISCE A RENDERE ILLEGITTIMO IL REDDITOMETRO.



Caro Castronovo

Consentici di proseguire, per i lettori del tuo blog, nell’esame del Redditometro al fine di evidenziarne un altro punto di palese illegittimità, nella speranza che il Governo Monti provveda ad eliminarli con l’urgenza del caso.

LA RETROATTIVITA

Il Decreto del 24.12.2012 che approva il Redditometro così recita all’articolo 5:
Le disposizioni del presente Decreto si rendono applicabili…..a decorrere dal 2009”

Ciò vuol dire una cosa semplice: IL REDDITOMETRO E’ RETROATTTIVO!

Per questo, se saremo rieletti, chiederemo immediatamente l’eliminazione della retroattività perché è illegittima.
Dove sta l’illegittimità?
La legge n. 212 del 27.7.2012 “Disposizioni…Statuto dei diritti del Contribuente” detta due principi di ordine generale:

Art. 1   Principi generali
“Le disposizioni della presente legge…costituiscono principi generali dell’ordinamento tributario e possono essere derogate o modificate solo espressamente …”

Art. 3   Efficacia temporale delle norme tributarie
“Salvo quanto previsto dall’art. 1, comma 2, le disposizioni tributarie non hanno effetto retroattivo..”
Poiché questi due principi non sono stati rispettati il Redditometro è illegittimo!.


La retroattività prevista nel Redditometro viola  l’art. 1 della legge n. 212/2000 anche  perché modifica tacitamente    e non espressamente   la legge n. 212/2000.

La retroattività viola anche un principio generale del nostro Ordinamento giuridico che colloca le varie norme in una scala gerarchica in cui la norma di grado superiore condiziona la vita e la validità della norma  di grado inferiore e per converso la norma di grado inferiore non può mai modificare la norma di grado superiore.

Ora  un Decreto Ministeriale, che  è senz’altro di grado inferiore rispetto alla legge, non poteva introdurre la retroattività espressamente vietata dalla legge n. 212/2000

Il redditometro per i motivi sopra esposti  è palesemente illegittimo e per questo ne chiederemo la modifica immediata con l’eliminazione della retroattività.

Grazie per l’ospitalità.

Gli Onorevoli
Cencio e Straccio

sabato 19 gennaio 2013

INCOSTITUZIONALITA' DEL REDDITOMETRO: LE SPESE SANITARIE NON POSSONO ESSERE LA "SPIA" DELLA NOSTRA CAPACITA' CONTRIBUTIVA.



Caro Castronovo

Consentici di esprimere ai lettori del tuo blog il nostro pensiero sul redditometro: é uno strumento che l’ Anagrafe Tributaria utilizzerà per verificare, a partire dal 2009, se i redditi dichiarati  da noi contribuenti, sono o meno in linea  con il nostro tenore di vita e, in particolare, con le spese che sosteniamo nel corso dell’anno oggetto della verifica.
Le nostre spese, tenute sotto esame, sono 100 e tra queste ricordiamo:
Tasse scolastiche per asili, scuole
Alimenti e bevande
Biancheria per la casa
Abbigliamento e calzature
Mutui o affitto e spese per la casa (acqua, luce, condominio, manutenzione)
Animali domestici e relative spese
MEDICINE   E  VISITE   MEDICHE

La tenuta sotto controllo delle spese da noi effettuate consentirà all’Anagrafe Tributaria  di avere piena conoscenza della reale capacità contributiva di ogni dichiarante.

Cosa contestiamo?

Le indagini su alcune di queste voci rendono senz’altro incostituzionale il redditometro!

Sicuramente è incostituzionale il Decreto approvato dal  Governo Monti  quando definisce “elemento indicativo della capacità contributiva” la spesa sostenuta per “MEDICINE E VISITE MEDICHE”.

Per questo, se saremo rieletti, chiederemo immediatamente la cancellazione di questa voce quale  elemento  “spia”    della nostra capacità contributiva.

Dove sta l’incostituzionalità?

L’articolo 32 della nostra Costituzione così  dispone al I° comma:  La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo….”.

Il diritto alla salute è il nucleo fondamentale  di quelli che la Costituzione definisce “diritti inviolabili dell’uomo” (art. 2).  Parliamo di “nucleo fondamentale”  perché è nella salute della mente e del corpo che la nostra libertà trova la sua reale e piena attuazione.

Diceva Marziale (Epigrammi, VI, 70, 15):  non est vivere, sed valere vita est.   la vita non è vivere, ma vivere in buona salute”

La dottrina è solita suddividere i diritti in due grandi categorie:
a) diritto perfetto:  è assoluto e incomprimibile da nessuno, nemmeno dallo Stato.
b) diritto soggettivo suscettibile di affievolimento: rientra tra questi, ad es., il diritto di proprietà. La proprietà privata, infatti, può essere espropriata per motivi di interesse generale (art. 42, comma 3) .

Il diritto alla salute appartiene alla prima categoria e, in quanto assoluto e incomprimibile nemmeno da parte dello Stato, anche se volesse agire per motivi di pubblico interesse, risulta   un diritto  assoggettabile ai soli limiti ricavabili dalla Costituzione e giammai dalle leggi ordinarie.

E poiché la Costituzione, nei confronti del diritto alla salute, oggi non detta alcun limite,  il Decreto del Governo Monti approvato il 24.12.2012 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 3 del 4.1.2013 con il quale autorizza  l’Anagrafe Tributaria di utilizzare le spese per l’acquisto di medicine e per esami medici quali “spia” della nostra capacità contributiva risulta incostituzionale!

Il Decreto Monti è  incostituzionale perché ha retrocesso di livello  un diritto assoluto – quale è quello alla salute -  subordinandolo alle altre esigenze dello Stato.
Oggi la lotta all’evasione, domani la lotta a qualcos’altro e dopodomani? Lo sappiamo: la strada che porta all’inferno è sempre lastricata di buone intenzioni!
Non vorremmo che le persone per evitare verifiche e accertamenti fiscali non si sottopongano più alle visite specialistiche necessarie, non comperino più le medicine ritenute le più utili, così da mettere a repentaglio la loro integrità psico-fisica.
Al Governo Monti forse è sfuggito! Con un colpo di penna ha cancellato dalla Costituzione la centralità della persona umana quale  “Pietra Angolare” dell’intero edificio costituzionale per renderla una semplice ancella della finanza.

I Padri Costituenti hanno voluto, invece,  che al centro di ogni decisione ci fosse  sempre la persona e i suoi diritti incomprimibili,  pena la sua incostituzionalità!

Il Redditometro, avendo disatteso questi elementari principi della nostra Costituzione, è incostituzionale!

Con la nostra iniziativa rimetteremo al centro la persona e la sua dignità.

Grazie per l’ospitalità

Gli Onorevoli
Cencio e Straccio.                        

* Scusandoci con i lettori per l'errore di ieri, procediamo ad una nuova  pubblicazione del documento debitamente corretto, così come trasmessoci dagli Onorevoli Cencio e Straccio.

venerdì 18 gennaio 2013

INCOSTITUZIONALITA' DEL REDDITOMETRO: LE SPESE SANITARIE NON POSSONO ESSERE LA "SPIA" DELLA NOSTRA CAPACITA' CONTRIBUTIVA.



Caro Castronovo

Consentici di esprimere ai lettori del tuo blog il nostro pensiero sul redditometro: é uno strumento che l’ Anagrafe Tributaria utilizzerà per verificare, a partire dal 2009, se i redditi dichiarati  da noi contribuenti, sono o meno in linea  con il nostro tenore di vita e, in particolare, con le spese che sosteniamo nel corso dell’anno oggetto della verifica.
Le nostre spese, tenute sotto esame, sono 100 e tra queste ricordiamo:
Tasse scolastiche per asili, scuole
Alimenti e bevande
Biancheria per la casa
Abbigliamento e calzature
Mutui o affitto e spese per la casa (acqua, luce, condominio, manutenzione)
Animali domestici e relative spese
MEDICINE   E  VISITE   MEDICHE

La tenuta sotto controllo delle spese da noi effettuate consentirà all’Anagrafe Tributaria  di avere piena conoscenza della reale capacità contributiva di ogni dichiarante.

Cosa contestiamo?

Le indagini su alcune di queste voci rendono senz’altro incostituzionale il redditometro!

Sicuramente è incostituzionale il Decreto approvato dal  Governo Monti  quando definisce “elemento indicativo della capacità contributiva” la spesa sostenuta per “MEDICINE E VISITE MEDICHE”.

Per questo, se saremo rieletti, chiederemo immediatamente la cancellazione di questa voce quale  elemento  “spia”    della nostra capacità contributiva.

Dove sta l’incostituzionalità?

L’articolo 32 della nostra Costituzione così  dispone al I° comma:  La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo….”.

Il diritto alla salute è il nucleo fondamentale  di quelli che la Costituzione definisce “diritti inviolabili dell’uomo” (art. 2).  Parliamo di “nucleo fondamentale”  perché è nella salute della mente e del corpo che la nostra libertà trova la sua reale e piena attuazione.

Diceva Marziale (Epigrammi, VI, 70, 15):  non est vivere, sed valere vita est.   la vita non è vivere, ma vivere in buona salute”

La dottrina è solita suddividere i diritti in due grandi categorie:
a) diritto perfetto:  è assoluto e incomprimibile da nessuno, nemmeno dallo Stato.
b) diritto soggettivo suscettibile di affievolimento: rientra tra questi, ad es., il diritto di proprietà. La proprietà privata, infatti, può essere espropriata per motivi di interesse generale (art. 42, comma 3) .

Il diritto alla salute appartiene alla prima categoria e, in quanto assoluto e incomprimibile nemmeno da parte dello Stato, anche se volesse agire per motivi di pubblico interesse, risulta   un diritto  assoggettabile ai soli limiti ricavabili dalla Costituzione e giammai dalle leggi ordinarie.

E poiché la Costituzione, nei confronti del diritto alla salute, oggi non detta alcun limite,  il Decreto del Governo Monti approvato il 24.12.2012 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 3 del 4.1.2013 con il quale autorizza  l’Anagrafe Tributaria di utilizzare le spese per l’acquisto di medicine e per esami medici quali “spia” della nostra capacità contributiva risulta incostituzionale!

Il Decreto Monti è  incostituzionale perché ha retrocesso di livello  un diritto assoluto – quale è quello alla salute -  subordinandolo alle altre esigenze dello Stato.
Oggi la lotta all’evasione, domani la lotta a qualcos’altro e dopodomani? Lo sappiamo: la strada che porta all’inferno è sempre lastricata di buone intenzioni!
Non vorremmo che le persone per evitare verifiche e accertamenti fiscali non si sottopongano più Befera

Caro Castronovo

Consentici di esprimere ai lettori del tuo blog il nostro pensiero sul redditometro: é uno strumento che l’ Anagrafe Tributaria utilizzerà per verificare, a partire dal 2009, se i redditi dichiarati  da noi contribuenti, sono o meno in linea  con il nostro tenore di vita e, in particolare, con le spese che sosteniamo nel corso dell’anno oggetto della verifica.
Le nostre spese, tenute sotto esame, sono 100 e tra queste ricordiamo:
Tasse scolastiche per asili, scuole
Alimenti e bevande
Biancheria per la casa
Abbigliamento e calzature
Mutui o affitto e spese per la casa (acqua, luce, condominio, manutenzione)
Animali domestici e relative spese
MEDICINE   E  VISITE   MEDICHE

La tenuta sotto controllo delle spese da noi effettuate consentirà all’Anagrafe Tributaria  di avere piena conoscenza della reale capacità contributiva di ogni dichiarante.

Cosa contestiamo?

Le indagini su alcune di queste voci rendono senz’altro incostituzionale il redditometro!

Sicuramente è incostituzionale il Decreto approvato dal  Governo Monti  quando definisce “elemento indicativo della capacità contributiva” la spesa sostenuta per “MEDICINE E VISITE MEDICHE”.

Per questo, se saremo rieletti, chiederemo immediatamente la cancellazione di questa voce quale  elemento  “spia”    della nostra capacità contributiva.

Dove sta l’incostituzionalità?

L’articolo 32 della nostra Costituzione così  dispone al I° comma:  La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo….”.

Il diritto alla salute è il nucleo fondamentale  di quelli che la Costituzione definisce “diritti inviolabili dell’uomo” (art. 2).  Parliamo di “nucleo fondamentale”  perché è nella salute della mente e del corpo che la nostra libertà trova la sua reale e piena attuazione.

Diceva Marziale (Epigrammi, VI, 70, 15):  non est vivere, sed valere vita est.   la vita non è vivere, ma vivere in buona salute”

La dottrina è solita suddividere i diritti in due grandi categorie:
a) diritto perfetto:  è assoluto e incomprimibile da nessuno, nemmeno dallo Stato.
b) diritto soggettivo suscettibile di affievolimento: rientra tra questi, ad es., il diritto di proprietà. La proprietà privata, infatti, può essere espropriata per motivi di interesse generale (art. 42, comma 3) .

Il diritto alla salute appartiene alla prima categoria e, in quanto assoluto e incomprimibile nemmeno da parte dello Stato, anche se volesse agire per motivi di pubblico interesse, risulta   un diritto  assoggettabile ai soli limiti ricavabili dalla Costituzione e giammai dalle leggi ordinarie.

E poiché la Costituzione, nei confronti del diritto alla salute, oggi non detta alcun limite,  il Decreto del Governo Monti approvato il 24.12.2012 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 3 del 4.1.2013 con il quale autorizza  l’Anagrafe Tributaria di utilizzare le spese per l’acquisto di medicine e per esami medici quali “spia” della nostra capacità contributiva risulta incostituzionale!

Il Decreto Monti è  incostituzionale perché ha retrocesso di livello  un diritto assoluto – quale è quello alla salute -  subordinandolo alle altre esigenze dello Stato.
Oggi la lotta all’evasione, domani la lotta a qualcos’altro e dopodomani? Lo sappiamo: la strada che porta all’inferno è sempre lastricata di buone intenzioni!
Non vorremmo che le persone per evitare verifiche e accertamenti fiscali non si sottopongano più alle visite specialistiche necessarie, non comperino più le medicine ritenute le più utili, così da mettere a repentaglio la loro integrità psico-fisica.
Al Governo Monti forse è sfuggito! Con un colpo dipenna ha cancellato dalla Costituzione la centralità della persona umana quale  “Pietra Angolare” dell’intero edificio costituzionale per renderla una semplice ancella della finanza.

I Padri Costituenti hanno voluto, invece,  che al centro di ogni decisione ci fosse  sempre la persona e i suoi diritti incomprimibili,  pena la sua incostituzionalità!

Il Redditometro, avendo disatteso questi elementari principi della nostra Costituzione, è incostituzionale!

Con la nostra iniziativa rimetteremo al centro la persona e la sua dignità.

Grazie per l’ospitalità

Gli Onorevoli
Cencio e Straccio.                        
alle visite specialistiche necessarie, non comperino più le medicine ritenute le più utili, così da mettere a repentaglio la loro integrità psico-fisica.
Al Governo Monti forse è sfuggito! Con un colpo dipenna ha cancellato dalla Costituzione la centralità della persona umana quale  “Pietra Angolare” dell’intero edificio costituzionale per renderla una semplice ancella della finanza.

I Padri Costituenti hanno voluto, invece,  che al centro di ogni decisione ci fosse  sempre la persona e i suoi diritti incomprimibili,  pena la sua incostituzionalità!

Il Redditometro, avendo disatteso questi elementari principi della nostra Costituzione, è incostituzionale!

Con la nostra iniziativa rimetteremo al centro la persona e la sua dignità.

Grazie per l’ospitalità

Gli Onorevoli
Cencio e Straccio.                        

giovedì 17 gennaio 2013

l'ON. BERSANI E IL SEN. MONTI ADOTTANO CRITERI COMUNI PER LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI.



On. Straccio: collega Cencio… hai saputo?
On. Cencio: che cosa?
On. Straccio: voci riservate riferiscono che l’On. Bersani e il Sen. Monti, quest’ultimo anche quale portavoce degli Onorevoli Casini e Fini, si siano incontrati in gran segreto per stabilire un comune criterio nella formazione delle liste elettorali.
On. Cencio: così da avere Parlamentari che poi parlino la stessa lingua!
On. Straccio: sembra che abbiano diviso gli aspiranti candidati in 3 categorie:
1)   l’uomo comune                          quello che è solito ragionare
2)   l’uomo saggio                             quello che è solito tacere
3)   il politico di professione             quello che è solito parlare
Sembra, ancora, che avranno più probabilità di candidatura nei posti chiave  quelli della 3^ categoria.
On. Cencio: non a caso  “Parlamento” deriva da  “parlare”. Hanno la stessa radice comune!

AL SIG. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, SEN. PROF. MARIO MONTI.




Se Lei, Sig. Presidente, nel ricevere così tanti elogi dal Partito Popolare Europeo che arriva ad auspicare una sua vittoria alle prossime elezioni politiche, non comprende il pensionato che per pagare l’ I. M. U. è stato costretto a prelevare parte di quanto prudentemente aveva messo da parte per le spese del suo funerale, mi creda  non ha capito niente della vita di tutti quanti noi gente comune per la quale il risparmio è una necessaria riserva per gli imprevisti e i sicuramente certi incidenti di percorso che la vita,  molto più frequentemente di quanto si possa pensare, ci riserva.
Non vorremmo considerare anche Lei un imprevisto incidente di percorso della nostra breve vita!


Sig. Presidente, se inebriato da  tutte le lodi ricevute dalla Merkel per la riforma delle pensioni, non è riuscito ancora a  comprendere la  drammatica  situazione nella quale ha cacciato decine di migliaia di persone (esodati) e relative famiglie, senza uno stipendio e senza una pensione da un giorno all’altro, mi creda non ha capito niente della vita di tutti quanti noi gente comune che non avendo frequentato la Bocconi come Fassina non siamo in grado di determinare nessuna decisione.


Sig. Presidente, nell’approvare il Redditometro con le sue 100 voci ( tra le quali fa rabbrividire la lettura della voce “Spese per medicine e visite mediche” ), non si è forse  reso conto che la salute di tutti noi è un diritto inalienabile e assoluto garantitoci direttamente dalla Costituzione. Un diritto che non può essere subordinato alla sua Economia Politica! Anche questa volta, mi creda, non ha capito niente dei quotidiani sacrifici  di tutti quanti noi gente comune.


Si Presidente, se Lei col suo Redditometro ha persino stabilito che spetta alla persona anziana   ( la quale nella constatata impossibilità di ricorrere al Servizio Sanitario Nazionale per togliersi gli ultimi denti e dotarsi di una dentiera,  si è rivolta a un dentista privato), dimostrare la compatibilità del suo reddito rispetto alla spesa sostenuta, mi creda, ancora una volta non ha capito proprio niente della vita quotidiana della gente comune.  


Sig. Presidente, anche se Lei conosce così bene il diritto, l’economia e la scienza delle finanze, a tal punto che all’estero tutti la elogiano, forse non ha ancora abbastanza dimestichezza con un’atra scienza: “ la capacità di tastare il polso a tutti noi gente comune nella nostra  quotidianità fatta di privazioni e sacrifici”.  La studi, contribuirà ala Sua crescita!

Sig. Presidente,  mi consenta infine un invito a riflettere sul fatto che insediandosi a Palazzo Chigi aveva promesso non solo rigore, ma anche equità. Poiché di quest’ultima finora non ne abbiamo vista, non è riuscito cioè a mantener fede alla sua promessa, Le chiedo che qualche sera, prima di addormentarsi, rientri in se stesso domandandosi: “bonum certamen certavi, cursum consummavi, fidem servavi?.

Nell’attesa di quella sera in cui possa rispondere affermativamente, La saluto cordialmente.

Giuseppe Castronovo

domenica 13 gennaio 2013

L'I. M. U. E' INCOSTITUZIONALE PERCHE' VIOLA: GLI ARTICOLI 10, 53 DELLA COSTITUZIONE E IL PATTO INTERNAZIONALE SUI DIRITTI ECONOMICI, SOCIALI E CULTURALI ADOTTATO DALL'O. N. U..



Caro Castronovo

Proseguiamo, a richiesta dei lettori del tuo blog, nell’esame dei vizi di legittimità costituzionale che sono presenti nella legge con la quale il Governo Monti ha introdotto l’I. M. U.
Dopo aver evidenziato la violazione dell’articolo 53 della Costituzione perché trattasi di un tributo che difetta della progressività, ci siamo accorti che  è stato violato anche il “Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali” adottato dall’Assemblea dell’O. N. U. il 16.12.1966 ed entrato in vigore il 23.3.1976.

La nostra Costituzione prevede, all’art. 10, che “l’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute”.

Il Parlamento italiano, in forza di quest’ultima norma, ha recepito questo “Patto…”con la legge n. 881 del 25.10.1977,  cosicché anche l’Italia  riconosce il diritto di ogni individuo ad un livello di vita adeguato per sé e per la loro famiglia, che includa un’alimentazione, un vestiario, ed un alloggio adeguati, nonché al miglioramento continuo delle proprie condizioni di vita. Gli Stati parti prenderanno misure idonee ad assicurare l’attuazione di questo diritto…” (art.11).

Una norma chiara che impone agli Stati di “riconoscere ad ogni individuo il diritto ad un alloggio adeguato”.  Da sottolineare l’aggettivo    adeguato”.

La proprietà di un minimo spazio vitale dove vivere è un diritto inalienabile e, in quanto tale, non può essere assoggettato al pagamento di tributi come l’ I. M. U..

Interessante ricordare, in proposito,  come una recente direttiva europea, relativa alla costruzione delle porcilaie, stabilisca che persino i suini devono alloggiare in una adeguata superficie che non può essere inferiore ai 6-9 mq. per suino. Nulla in contrario! Ma vogliamo applicarla anche alle persone?
Chiediamo a questo punto che almeno le stesse garanzie di vivibilità riconosciute ai suini (cioè una superficie minima vitale dove abitare senza dover pagare alcun balzello) siano riconosciute anche alle persone.
Dobbiamo chiederci: è in linea con il quadro legislativo sopra delineato l’I. M. U. sull’unica casa abitata dal suo proprietario quando non supera – come da noi già prospettato – i 150 mq? Riteniamo di no.

Diciamo di no  perché lo Stato italiano, con l’art. 10  della Costituzione, viene a trovarsi dentro la realtà internazionale al punto tale da esserne direttamente e immediatamente condizionato nella propria  vita interna anche nella sua funzione legislativa che deve riconoscere ad ogni individuo il diritto inalienabile ad usufruire di uno spazio sufficiente ad una vita dignitosa.

Forse al Governo Monti sarà sfuggita la presenza di questo vincolo costituzionale, ma è necessario porvi rimedio immediatamente.

Noi, se verremo rieletti, ci impegniamo a proporre una immediata modifica della disciplina dell’ I. M. U. per renderla aderente agli articoli 10, 53 della Costituzione, del Patto Internazionale e della legge italiana che lo ha recepito n. 881 del 25.10.1977.
La nostra proposta è: “ l’unica casa abitata dal suo proprietario, sarà totalmente esentata dal pagamento dell’ I. M. U. fino ad una superficie di  150 mq., mentre sarà assoggettata al pagamento la parte che eccede i 150mq” con un’aliquota inversamente proporzionale al numero dei componenti del nucleo familiare.

 Grazie per l’ospitalità.

Gli Onorevoli Cencio e Straccio.

giovedì 10 gennaio 2013

LA COMMISSIONE EUROPEA DICE CHE L' I. M. U. DIFETTA DI EQUITA'. GLI ONOREVOLI CENCIO E STRACCIO AVANZANO UNA PROPOSTA PER RENDERLA EQUA.



Noi due lo diciamo da tempo che l’ I. M. U., così come è stata disegnata dal Governo Monti, non è in linea con la nostra Costituzione e la Corte Costituzionale dovrebbe bocciarla perché priva del più elementare dei parametri di giudizio che la Corte utilizza:   LA  RAGIONEVOLEZZA
Una legge non è ragionevole quando, ad esempio, quando non è sensata o non è equa.
Il Rousseau ci insegna come si fa a formulare leggi sensate ed eque quando dice che “un grande architetto prima di iniziare una costruzione studia e sonda il suolo per vedere se esso ne può sostenere il peso, così il legislatore non comincia subito col redigere leggi buone in stesse, ma prima esamina se il popolo cui sono destinate è adatto a sopportarle” .

I componenti del Governo Monti, nell’introdurre l’I. M. U. , non sappiamo se hanno letto questo brano. Una cosa, comunque è certa: non hanno fatto nessuna preventiva valutazione della reale ed effettiva capacità di alcune categorie di cittadini di pagarla. Se uno è proprietario dell’unica ( che come vedremo più avanti è cosa diversa dalla prima) casa dove abita non è detto che per questo abbia la “capacità contributiva” per pagarla, così come vuole la Costituzione all’articolo 53 il quale dice che  “ tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”
A proposito dell’ I. M. U.  tutti promettono di “rivedere le aliquote sulla prima casa”.
Tutti parlano di prima casa, ma dimenticano che nel vocabolario c’è anche l’aggettivo unica. Sono due aggettivi che indicano due situazioni completamente diverse fra loro.
Prima e unica non sono due aggettivi  introdotti nella lingua italiana a caso perché, ripetiamo, stanno ad indicare due situazioni non assimilabili e del tutto differenti fra loro.
L’aggettivo prima evidenzia una continuità numerica: alla prima segue la seconda,la terza e così via.
L’aggettivo unica, escludendo una continuità numerica, si ferma e non può proseguire: dopo il primo c’è il vuoto.
Il proprietario dell’unica casa non ne ha altre!
Il proprietario della prima casa ne ha altre!
Sono due situazioni completamente diverse e diversamente vanno disciplinate altrimenti la legge sarà incostituzionale perché non sarebbe né sensata né equa:situazioni uguali vanno trattate in modo uguale, ma situazioni differenti vanno trattate in modo differente.
Ora è intervenuta l’Unione Europea individuando nell’I. M. U. un grave difetto: la mancanza di progressività.
Il prelievo, cioè, non è determinato sulla reale capacità contributiva dei singoli proprietari  e, in quanto tale, risulta incostituzionale.
A nessuno può sfuggire un rilievo elementare: l’uomo in carne ed ossa non ha il dono dell’ubiquità; ecco perché nel caso che abbia  tre case la residenza gli viene assegnata in una delle tre case da lui liberamente scelta.  Detto diversamente non può  abitare che in una sola casa.
Due case, per chi ne ha tre, sono suscettibili di produrre reddito (ad es. affittandole), mentre invece chi abita nella casa di sua proprietà non produce alcun reddito.
Dopo quanto fin qui detto risulterà in tutta la sua evidenza che la capacità contributiva dei due soggetti non possa assolutamente essere uguale, per cui la posizione ex art. 53 Costituzione di chi è proprietario dell’unica casa dove abita dovrà essere trattata diversamente dalla posizione di chi è proprietario di tre case. Ne conseguirà che se i due soggetti abitano nello stesso condominio in due appartamenti dalla stessa superficie non per questo i due appartamenti saranno assoggettati alla stessa aliquota.
Si tratta di due capacità contributive del tutto differenti tra loro e, in quanto tali, andranno differentemente trattate pena la violazione dell’art. 53 della Costituzione.
Questo è quanto deriva dal recepimento delle osservazioni formulate dalla Commissione Europea.
Con la nostra proposta volgiamo lanciare un sasso in piccionaia nella speranza che le forze politiche recepiscano quanto prima il nostro messaggio.
Noi, se verremo rieletti, ci impegniamo a proporre che l’unica casa abitata dal suo proprietario, purché non superi i 150 mq.  superficie da valutare) sarà totalmente esentata dal pagamento dell’I. M. U., mentre sarà assoggettata al pagamento la parte che eccede i 150 mq.
Evidentemente la nostra è un’idea suscettibile di miglioramenti.
L’importante è che la differenza tra  “PRIMA”  ed   “UNICA” entri nel vocabolario legislativo.

Grazie per l’ospitalità.

Gli Onorevoli Cencio e Straccio.

lunedì 7 gennaio 2013

I DUE SICURI MIRACOLI FINORA OPERATI DAL PRESIDENTE MARIO MONTI: IL RESTO E' OPINABILE.





On. Straccio: collega Cencio, devo dirti…
On. Cencio: cosa?
On. Straccio: l’altro giorno ho viaggiato in treno per quasi due ore, e parlando con le persone ho avuto l’impressione che nessuno finora abbia percepito bene i miracoli che il Presidente Monti dice di aver operato nei suoi 13 mesi di governo. Sentivo parlare solamente  di I. M. U. , esodati, tasse comunali, aziende che chiudono ecc. ecc..
On. Cencio: l’opinione pubblica può avere ragione! Però… non potrai disconoscere che almeno due miracoli sicuramente li ha fatti!
On. Straccio: quali?
On. Cencio: ha sicuramente risuscitato  Casini. Ma devo dirti ….
On. Straccio: cosa?
On. Cencio: il suo vero capolavoro il Presidente Monti l’ha fatto resuscitando Fini.

sabato 5 gennaio 2013

MONTI - BRUNETTA - FASSINA: OVVERO QUANDO IL DISSENSO E LA CRITICA DEGENERANO IN FORME DI DISCUTIBILE "DENIGRAZIONE".





On. Cencio: devo confessarti…
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: mi meravigliano non poco i toni usati dal Presidente del Consiglio, Sen. Monti nei confronti dell’ex Ministro Brunetta e del responsabile economico del Partito Democratico Fassina.
Uno stile privo di quella sobrietà che finora aveva sempre caratterizzato la sua azione!.
On. Straccio: hai proprio ragione!  Mai avrei pensato che il Sen. Monti si rivolgesse al Segretario del Partito Democratico Bersani invitandolo   a “silenziare il giovane turco Fassina”.
On. Cencio: per non parlare dell’ironia nei confronti dell’On. Brunetta definito, con riferimento alla sua altezza non certo da giocatore di basket,  “con una certa statura accademica”.  In tutta sincerità devo però dirti….
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio:  il nostro Presidente Monti, almeno per una volta, non è stato solo un’agenda ma una persona in carne e ossa con le sue umane passioni.