sabato 19 gennaio 2013

INCOSTITUZIONALITA' DEL REDDITOMETRO: LE SPESE SANITARIE NON POSSONO ESSERE LA "SPIA" DELLA NOSTRA CAPACITA' CONTRIBUTIVA.



Caro Castronovo

Consentici di esprimere ai lettori del tuo blog il nostro pensiero sul redditometro: é uno strumento che l’ Anagrafe Tributaria utilizzerà per verificare, a partire dal 2009, se i redditi dichiarati  da noi contribuenti, sono o meno in linea  con il nostro tenore di vita e, in particolare, con le spese che sosteniamo nel corso dell’anno oggetto della verifica.
Le nostre spese, tenute sotto esame, sono 100 e tra queste ricordiamo:
Tasse scolastiche per asili, scuole
Alimenti e bevande
Biancheria per la casa
Abbigliamento e calzature
Mutui o affitto e spese per la casa (acqua, luce, condominio, manutenzione)
Animali domestici e relative spese
MEDICINE   E  VISITE   MEDICHE

La tenuta sotto controllo delle spese da noi effettuate consentirà all’Anagrafe Tributaria  di avere piena conoscenza della reale capacità contributiva di ogni dichiarante.

Cosa contestiamo?

Le indagini su alcune di queste voci rendono senz’altro incostituzionale il redditometro!

Sicuramente è incostituzionale il Decreto approvato dal  Governo Monti  quando definisce “elemento indicativo della capacità contributiva” la spesa sostenuta per “MEDICINE E VISITE MEDICHE”.

Per questo, se saremo rieletti, chiederemo immediatamente la cancellazione di questa voce quale  elemento  “spia”    della nostra capacità contributiva.

Dove sta l’incostituzionalità?

L’articolo 32 della nostra Costituzione così  dispone al I° comma:  La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo….”.

Il diritto alla salute è il nucleo fondamentale  di quelli che la Costituzione definisce “diritti inviolabili dell’uomo” (art. 2).  Parliamo di “nucleo fondamentale”  perché è nella salute della mente e del corpo che la nostra libertà trova la sua reale e piena attuazione.

Diceva Marziale (Epigrammi, VI, 70, 15):  non est vivere, sed valere vita est.   la vita non è vivere, ma vivere in buona salute”

La dottrina è solita suddividere i diritti in due grandi categorie:
a) diritto perfetto:  è assoluto e incomprimibile da nessuno, nemmeno dallo Stato.
b) diritto soggettivo suscettibile di affievolimento: rientra tra questi, ad es., il diritto di proprietà. La proprietà privata, infatti, può essere espropriata per motivi di interesse generale (art. 42, comma 3) .

Il diritto alla salute appartiene alla prima categoria e, in quanto assoluto e incomprimibile nemmeno da parte dello Stato, anche se volesse agire per motivi di pubblico interesse, risulta   un diritto  assoggettabile ai soli limiti ricavabili dalla Costituzione e giammai dalle leggi ordinarie.

E poiché la Costituzione, nei confronti del diritto alla salute, oggi non detta alcun limite,  il Decreto del Governo Monti approvato il 24.12.2012 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 3 del 4.1.2013 con il quale autorizza  l’Anagrafe Tributaria di utilizzare le spese per l’acquisto di medicine e per esami medici quali “spia” della nostra capacità contributiva risulta incostituzionale!

Il Decreto Monti è  incostituzionale perché ha retrocesso di livello  un diritto assoluto – quale è quello alla salute -  subordinandolo alle altre esigenze dello Stato.
Oggi la lotta all’evasione, domani la lotta a qualcos’altro e dopodomani? Lo sappiamo: la strada che porta all’inferno è sempre lastricata di buone intenzioni!
Non vorremmo che le persone per evitare verifiche e accertamenti fiscali non si sottopongano più alle visite specialistiche necessarie, non comperino più le medicine ritenute le più utili, così da mettere a repentaglio la loro integrità psico-fisica.
Al Governo Monti forse è sfuggito! Con un colpo di penna ha cancellato dalla Costituzione la centralità della persona umana quale  “Pietra Angolare” dell’intero edificio costituzionale per renderla una semplice ancella della finanza.

I Padri Costituenti hanno voluto, invece,  che al centro di ogni decisione ci fosse  sempre la persona e i suoi diritti incomprimibili,  pena la sua incostituzionalità!

Il Redditometro, avendo disatteso questi elementari principi della nostra Costituzione, è incostituzionale!

Con la nostra iniziativa rimetteremo al centro la persona e la sua dignità.

Grazie per l’ospitalità

Gli Onorevoli
Cencio e Straccio.                        

* Scusandoci con i lettori per l'errore di ieri, procediamo ad una nuova  pubblicazione del documento debitamente corretto, così come trasmessoci dagli Onorevoli Cencio e Straccio.

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