mercoledì 31 dicembre 2014

                                      NON  DI  SOLO  PANE…..
7. Ero disoccupato, e avete elaborato le borse lavoro.
8. Ero tossico, e avete legalizzato le droghe.
(don Antonio Mazzi)

(segue)

martedì 30 dicembre 2014

                                               NON  DI   SOLO  PANE…
5. Cercavo casa, e avete aperto il mezzanino del metrò.
6. Ero nudo, e avete moltiplicato le sfilate di moda.
(don Antonio Mazzi)

(segue)

domenica 28 dicembre 2014

                                                   NON  DI  SOLO  PANE….

3. Avevo sete, e avete prodotto 250 milioni di bottiglie di spumante.
4. Ero pazzo, e avete chiuso gli ospedali psichiatrici.
    (don Antonio Mazzi)

    (segue)
                                                      NON  DI  SOLO  PANE
1.     Avevo fame, e avete inventato le tavole rotonde.
2.     Ero  vecchio, e avete tagliato le pensioni.  
(don Antonio Mazzi)
(segue) 


venerdì 26 dicembre 2014

L’ITALIA: UN PAESE OSTAGGIO DI LEGGI, DECRETI, REGOLAMENTI, ORDINANZE…
PROPOSTA  MINIMA PER UNA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE PIU’ EFFICIENTE: MENO NORME E PIU’ BUON SENSO.
                                                         P E R C H E’                          

Quando il legislatore pretende di disciplinare dettagliatamente ogni segmento dell’agire umano, le norme si espandono, in molti casi, come acque alluvionali che, dopo aver rotto gli argini, allagano anche quelle superfici che avrebbero invece dovuto beneficare e rendere fertili.

domenica 21 dicembre 2014

              RAME, ROM, MAGISTRATURA, DANTE E IL BORDELLO ITALIA.

On. Straccio: collega Cencio…
On. Cencio: dimmi.
On. Straccio: come mai, tu che veneto non sei, stai leggendo con così tanta attenzione Il Gazzettino?
On. Cencio: vedi… scrive il Gazzettino che i Carabinieri del Comando di Vicenza hanno sequestrato,  durante un blitz in un campo nomadi, sei quintali di rame.
On. Straccio: sei quintali di rame! Una quantità che non si giustifica per una persona che imprenditore del settore non è!
On. Cencio: eppure il Tribunale del riesame ha deciso che i sei quintali di rame vadano restituiti ai nomadi perché,  “non è stato possibile dimostrare che fosse opera di furto o di altra provenienza illecita”.
On. Straccio: passano gli anni e più mi accorgo, caro collega, dell’attualità del poeta Dante quando dice:
“ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave senza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province ma bordello!”

On. Cencio: permettimi di aggiungere, parafrasando il Vangelo, “scagli la prima pietra chi, a tutti i livelli e funzioni, non ha contribuito a rendere un bordello la nostra amata Italia”.

giovedì 11 dicembre 2014

                         MAFIA CAPITALE: ECHI DAL PARLAMENTO
On. Straccio: collega Cencio….è da giorni che mi sto chiedendo…
On. Cencio: che cosa?
On. Straccio: ma le sacre oche che dovevano difendere il Campidoglio c’erano? E se c’erano cosa facevano?
On. Cencio: mi risulta che fossero presenti !
On. Straccio: come mai allora è successo tutto quello  che sta venendo fuori con l’indagine della Procura di Roma?

On. Cencio: Semplice! Anche loro erano momentaneamente assenti perché  invitate a pranzo.

martedì 9 dicembre 2014

MAFIA CAPITALE:  QUANDO LA POLITICA ALL’AMATRICIANA SA  TRASMETTERE ANCHE  ALLEGRIA

Questa notte ho sognato di trovarmi a Roma,  in Via del Nazareno, nei pressi della sede del Partito Democratico.  C’era, sarà stato il clima natalizio,  tanto entusiasmo e un coro abbastanza numeroso che, sulla melodia di una nota e famosa canzone  (Non c’è più niente da fare) dell’artista romano  Bobby Solo, cantava trasmettendo tanta allegria ai presenti.

Matteo…….
Non c’è più niente da fare!!!!
E’ stato bello sognare
Un nuovo grande partito
E un felice futuro
Da vivere insieme… 
Per lunghi anni con te.

E domani invece  troverò una tassa in più.
E domani forse  la benzina aumenterà .
E so già…
Che per me…
Niente mai… cambierà….
Esodato… a vita rimarrò…..

Non c’è più niente da fare…
Non ho più niente da dire…
…………………………..
Mia moglie, sentendomi cantare, mi ha svegliato sul più bello dicendomi di alzarmi per andare in posta a pagare la T.A.S.I. e la T.A.R.I. e dall’amministratore la rata straordinaria del condominio.


Svegliatomi ho trascritto il testo della canzone nella versione cantata dal coro romano, ovviamente fino a quando non sono stato svegliato da mia moglie.

domenica 7 dicembre 2014

                        QUANDO  L’IMMIGRATO  E’  UNA “RISORSA”
Ludovico: cari amici…incomincio a capire!
Marco: che cosa?
Ludovico: a che cosa e a chi giova la presenza di tanti Rom e immigrati nelle nostre Città.
Marco: cosa vuoi dire?
Ludovico: da tempo, anche qui, in questo Circolo, quando esprimevo le mie perplessità sulla politica italiana in tema di immigrazione mi si rispondeva  che “non capivo”.
Marco: il tema, in effetti, è molto complesso!
Ludovico: invece, caro Marco e amici tutti, è molto più chiaro di quanto si potesse pensare!  Quando sentite dire che “l’immigrato è una risorsa”, pensate un po’ allo “scandalo romano” e capirete chi è il vero beneficiario di  queste immense risorse finanziarie che il Governo toglie a noi  cittadini con atti che non di rado sono “vere e proprie rapine” a carico di gente onesta cui manca, non di rado, il necessario.
Renzo: Ludovico ha ragione! Pensiamo ai disoccupati e agli esodati costretti a pagare T.A.R.I., T.A.S.I., I.M.U. e poi continuate in questo elenco.
Giacomo:  caro Marco siamo amici dall’infanzia;  siamo cresciuti e politicamente non sempre la pensiamo allo stesso modo.  Consentimi comunque  che ti dica: forse è arrivato il tempo di guardare il cielo con occhi diversi.

(dai dibattiti al Circolo della Concordia)

sabato 6 dicembre 2014

                                  ROMA:  QUANDO IL GATTO E IL TOPO…..
Marco: cosa siamo costretti a leggere!
Ennio: cosa stai leggendo?
Marco: del sacco di Roma”!
Luigi: che tragedia! L’immagine della nostra Capitale infangata da gente priva di scrupoli!
Ludovico: ma le oche che dovevano difendere il Campidoglio dov’erano?
Giacomo: la tragedia, amici miei, è rappresentata dal fatto che in tutta questa vicenda, per quanto finora emerso, non c’è niente di nobile e ancor meno di ideologico.
Alessio: è drammatico il fatto che rappresentanti di Partiti che hanno attraversato la prima e la seconda Repubblica, pur cambiando nome per farci dimenticare le loro ruberie, continuino a  comportarsi calpestando le più elementari regole morali.
Giacomo: Prof. Vezio….a Lei, oggi particolarmente assorto nei suoi pensieri, la parola. Cosa ne pensa di  questa ennesima vicenda non proprio edificante?.
Vezio: amici… innanzi tutto un “bravo a Ludovico”. Non dimentichiamo che:
Roma è in Italia!
I Partiti, i cui rappresentanti siedono nell’Assise Capitolina, sono presenti anche in Parlamento.
In definitiva, amici miei, nulla di nuovo; solo che questa volta la vittima designata è la Città Eterna.
 E’ la storia che ancora una volta si ripete! Permettetemi sintetizzare quando accaduto a Roma  ricordando  il vecchio proverbio tanto caro ai nostri avi: “quando il gatto e il topo trovano l’accordo il norcino è rovinato”.

(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

giovedì 4 dicembre 2014

PROMEMORIA PER I RESPONSABILI DI COOPERATIVE “SOCIALI” DI OGNII COLORE
                                         “I poveri non possono diventare occasione di guadagni”

                                          (Papa Francesco)

mercoledì 3 dicembre 2014

                  SITUAZIONE LAPARENZIANA DI UN PAESE IN CRISI

Valerio: cosa sta succedendo al nostro Paese?  C’è da preoccuparsi seriamente!
Federico: cosa stai leggendo di così allarmante?
Valerio: gli indicatori economici ci parlano di un Paese in crisi profonda: disoccupazione che non accenna a diminuire, crollo dei consumi anche alimentari, debito pubblico in aumento.
Luigi: ecco perché molti commentatori economici parlano di “crisi nera”, nonostante che al Governo ci sia Renzi.
Franco: caro Luigi… la tua affermazione è del tutto  laparenziana, ma così laparenziana, che più laparenziana non si può! 

(Dai dibattiti al Circolo della Concordia)

domenica 30 novembre 2014

                     LA CULTURA DEI TWET E IL PRESIDENTE RENZI

Marco: speriamo che si tratti solamente di un’opinione personale dell’autore!
Alessio: di che cosa stai parlando?
Marco: del giudizio alquanto critico espresso sul Corriere della Sera di ieri 29/11, nei confronti del Presidente del Consiglio Renzi,  da Massimo Teodori.
Mirko: leggici la parte più significativa dell’articolo.
Marco: dice il Teodori  che “sorge il dubbio che al premier manchi la cultura politica necessaria per andare oltre i tweet che evocano l’insalata arcobaleno bianca, rossa e verde in salsa toscana”.
Giacomo:  chiede di intervenire  il nostro amico Polifemo. A te la parola.
Polifemo: se le cose stanno così non ci resta che affidarci al buon Dio nella speranza che una volta tanto abbia un occhio di riguardo verso il nostro Paese.
Rodolfo: non posso che condividere, considerandola una battuta, l’affermazione dell’amico Polifemo. E’ alquanto azzeccata e in linea con il nome che porta!.
Giacomo: se le sorti del nostro Paese fossero appese all’avverarsi dell’auspicio dell’amico Polifemo,  ci sarebbe  da riflettere seriamente sullo stato di salute della nostra classe politica.
Polifemo: però se,
 come si dice, il buon giorno si vede dal mattino, non ci resta che aspettare l’evoluzione della situazione per  poi valutare con cognizione di causa.  

(dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia) 

mercoledì 26 novembre 2014

                                                   LA DOMANDA DEL GIORNO

Oggi gli anziani con la loro pensione, magra per quanto possa essere, molto spesso contribuiscono al mantenimento di figli e nipoti.

Ma quando i figli di oggi diverranno, a loro volta, padri, con quale pensione potranno aiutare i loro figli e nipoti?

domenica 23 novembre 2014

                                      QUANDO LE PAROLE SONO SPINE


Franco: amici….che ne dite dello scontro tra Renzi e il Sindacato?
Marco: trattasi di una situazione, così aspramente conflittuale tra un Presidente del Consiglio  e i Sindacati,  impensabile fino a qualche anno fa!
Rodolfo: a dire il vero quel che è mancato a Renzi  è la capacità di dialogo e di confronto.
Ludovico: penso, da parte mia, che l’insperato risultato elettorale alle ultime elezioni europee con quel 40,8% a favore del Partito Democratico abbia fatto perdere a Renzi la percezione della reale situazione del nostro Paese e della  quotidianità che vive la gente comune. Penso agli esodati per i quali non è stato adottato alcun concreto provvedimento, ai disoccupati, ai tanti che non riescono più a sostenere la tassazione sulla casa …
Ennio: per non parlare del proliferare del fenomeno delle “mense della caritas”, il che la dice lunga del fenomeno “povertà” in Italia. Un fenomeno  che, purtroppo  sta colpendo  fasce sempre più ampie della popolazione. 
Giacomo: ritengo di poter condividere il pensiero degli amici che mi hanno preceduto .  
Alessio: sarebbe utile, in proposito,  una riflessione anche del Prof. Vezio in particolare sul modo in cui Renzi sta portando avanti la sua azione politica.
Vezio: ricordo, caro Alessio e amici tutti, il pensiero dei nostri genitori ai quali certamente la saggezza non mancava: erano soliti dire che “chi semina spine non vada poi a piedi nudi”.
(dai dibattiti svolti al Circolo della Concordia)
gcastronovo.blogspot.it


sabato 22 novembre 2014

                                                 ILLUMINIAMO LE   PERIFERIE

Se “illuminiamo” le periferie delle nostre Città, comprenderemo meglio  i problemi in esse presenti prima che diventino di difficile soluzione.

giovedì 13 novembre 2014

ROMA: LA VICENDA DEL SINDACO MARINO VARCA I CONFINI NAZIONALI
L’altra notte  ho sognato di trovarmi a Roma in Piazza del Campidoglio, sede del Municipio della Capitale,  dove c’era un gruppo  di turisti francesi che, con un italiano alquanto stentato,  cantavano in coro e tanta gente che applaudiva perché la melodia ricordava il cantante (Rocco Granata) nato in Belgio da genitori calabresi. Un artista  che tanta fortuna fece, anche in Italia,  con la nota canzone “MARINA” da lui composta e interpretata. Applaudivo anch’io, trascinato dall’entusiasmo che quel coro trasmetteva alla folla sempre più numerosa.
Svegliatomi ho trascritto il testo della canzone.



Marrino, Marrino, Marrino
le multe le devi  pagar!

Marrino, Marrino, Marrino
vai in posta i bollettini a pagar!

Sindaco mio caro
sii un po’ più accorto,
se in Campidoglio
vuoi restar
incomincia a pedalar.

Marrino, Marrino, Marrino
le multe le devi pagar!

Marrino, Marrino, Marrino
vai in posta i bollettini a pagar!

Sindaco mio caro
sii un po’ più attento,
hai un ugello amico
che spia ciò che fai.

Marrino, Marrino, Marrino
le multe vai a pagar.

Giuseppe Castronovo

gcastronovo.blogspot.it

martedì 11 novembre 2014

                                         RIFORME COSTITUZIONALI: CRITICITA’
Se    i   Senatori    verranno     eletti         dai  Consigli  Regionali
Se    i   Deputati            “         nominati    dai    Capipartiti  anziché essere scelti direttamente dagli elettori  (liste bloccate)
                                               COSA CI STANNO A FARE GLI ELETTORI?

Per la Corte Costituzionale (sentenza n. 1/2014) la lista bloccata “ferisce la logica della rappresentanza”


Se a queste aggiungiamo la riforma delle Province (neanche i titolari degli organi istituzionali di questi Enti vengono scelti direttamente  dagli elettori)  la conclusione è alquanto amara: “margini di democrazia che si restringono sempre più”.

lunedì 10 novembre 2014

                 MURO DI BERLINO: NON E’ CADUTO, E’ STATO ABBATTUTO.
Venticinque anni sono, almeno così ci sembra, una misura di tempo, se non ragguardevole, quantomeno sufficiente per incominciare a valutare con maggiore e distaccata obiettività gli avvenimenti di quel 1989.

Il fatto che segnò il 1989, e a cascata gli anni seguenti, è senz’altro rappresentato dalla fine della divisione materiale della Germania con quel muro che, nel bene e nel male, era diventato un vero e proprio simbolo spartiacque: di là il bene, di qua il male.
Un fatto epocale!. Eppure in questi giorni, nel ricordare l’evento, è mancata, ancora una volta, la necessaria obiettività nella sua descrizione.
Quasi tutti – giornali e televisione – hanno parlato di “caduta del muro di Berlino”. No, il muro non è caduto! Era ancora integro e nessuna alluvione aveva minato le sua fondamenta!
Il “muro di Berlino” fu abbattuto dal desiderio di libertà di milioni di persone  che volevano tornare ad essere libere.
Il desiderio di libertà fu la molla che guidò coloro che quel muro abbatterono.
Quindi  “abbattuto” e non  “caduto”. Usiamo la parola giusta, perché dietro ogni parola c’è una storia.


mercoledì 5 novembre 2014

                 LEGGE SEVERINO E LA TEORIA DELL’OLIO  E  DELLA VERITA’

On. Straccio: collega Cencio…. che ne dici?
On. Cencio: a proposito di che?
On. Straccio: del provvedimento con il quale il Tribunale Amministrativo della Regione Campania ha riammesso l’ex P. M. De Magistris nella pienezza delle sue funzioni di Sindaco di Napoli. Perché vedi…
On. Cencio: che cosa?
On. Straccio: il T. A. R. Campania, e qui sta tutto il mio stupore, ha deciso di rinviare tutti gli atti al vaglio della Corte Costituzionale. Sono sempre i giudici campani a sostenere la  non manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale della  Legge Severino.
On. Cencio: e ti stupisci per questo?
On. Straccio: ricorderai anche tu come il Senato a suo tempo non volle assolutamente sentir parlare di “vaglio da parte della Corte Costituzionale”, respingendo ogni richiesta di sottoporre al suo preventivo esame la legge Severino. E come fu così che Berlusconi fu cacciato dal Senato.  Ricordo oggi ancora…
On. Cencio: che cosa?
On. Straccio: la fretta che ci facevano anche alla Camera per approvare la legge Severino. Ricordo, in particolare, come non ci fosse intervento in Aula da parte di autorevoli esponenti del Governo Monti che non concludesse con la frase “..è una legge che ci chiede l’Europa”. A questo punto mi chiedo, dinnanzi alle
lacune così vistose della Legge Severino, quali fossero i veri motivi di tanta fretta. Gli errori di questa legge sono senz’altro dovuti anche alla fretta con la quale con la quale è stata approvata. Una legge, “la Severino”,  che  se un giudice ritiene costituzionale e un altro giudice “forse non costituzionale”, è uno schiaffo al Parlamento e al suo modo di legiferare. Non è più tollerabile che la stessa legge possa venir letta nel senso che  a qualcuno sia consentito di ritornare al suo posto e ad un altro di essere allontanato.   Sono sempre più perplesso e stupefatto….
 On. Cencio: ripeto caro collega; e ti stupisci?
On. Straccio: certo che si! E’ così, caro collega, “con la teoria dei due pesi e due misure”, che la classe politica e la magistratura perdono ogni giorno quel po’ di fiducia che la gente ancora ripone nelle Istituzioni.
Ma sta legge, questa è la mia domanda, alla fine a chi si applica?
On. Cencio: mi rendo conto sempre più che aveva proprio ragione mio nonno con la sua saggezza di un tempo che ormai non c’è più… Mio nonno, infatti, era solito ricordarci come fosse necessario indagare sui motivi, storicamente contingenti, che potevano aver indotto il legislatore ad approvare una determinata legge in un particolare e determinato momento storico.
On. Straccio: e che c’entra tuo nonno e  con questa vicenda?
On. Cencio: e invece c’entra! Eccome!  A mio nonno sentivo spesso dire che la valutazione delle decisioni degli uomini doveva fondarsi sulle reali motivazioni, anche se  talvolta inconfessabili,  che avevano indotto a prendere  determinate decisioni in un determinato momento storico.
On. Straccio: e perché?
On. Cencio: perché le motivazioni erano – a suo dire – come l’olio e la verità.
On. Straccio: cioè?
On. Cencio: non è che mio nonno non avesse poi proprio ragione! Ricordati, caro collega,  come l’esperienza ci insegni che   “l’olio e la verità alla fine  vengono sempre a galla”.


domenica 2 novembre 2014

     LA MORTE: RIFLETTIAMO CON L’EX PRESIDENTE SANDRO PERTINI.
Intervistatore: cosa pensa della morte?

S. Pertini: credo si preoccupi di morire chi non ha vissuto bene.

sabato 1 novembre 2014

    LA RELIGIONE: RIFLETTIAMO CON L’EX PRESIDENTE SANDRO PERTINI.
Intervistatore: lei crede, è religioso?

S. Pertini: no, ma rispetto la fede di mia madre. I Vangeli sono per me una sorgente di verità eterne.

giovedì 30 ottobre 2014


SE I POTERI FORTI HANNO MESSO PIEDE IN CASA P. D. E A PALAZZO CHIIGI…

Non si può, non si può, non si può.
No… non si può.
Anche la Sinistra ha i suoi Comandamenti
E tu lo sai. Non si può.
Non pensavo che questa lunga notte ,
nera più del nero,
potesse diventare ancora più nera
consegnandoci un Presidente
e Segretario del fu P.C.I.
espressione dei “Poteri Forti”.
Anche la Sinistra una volta
aveva i suoi Comandamenti,
ora invece, ora invece
anche a sinistra i “Poteri Forti”
hanno il loro posto
e i loro uomini.

Non si può, non si può, non si può.

mercoledì 29 ottobre 2014

                      PARTITA MAGISTRATURA PALERMITANA QUIRINALE  1-0.
Ancora una volta l’ordine giudiziario riesce a mettere in riga il Potere politico.

Nel giudicare la vicenda seguiamo l’insegnamento dell’evangelista Giovanni il quale ci dice: “Nolite iudicare secundum faciem”; non a caso oggi nel parlano i giornali. Dovranno passare non decenni ma secoli perché dell’intera vicenda se ne impadronisca la Storia che giudicherà i protagonisti con maggiore obiettività.

martedì 28 ottobre 2014

Il Presidente del Consiglio Renzi annuncia:  “IL posto fisso non c’è piu”
Gli rispondono:
Gianni Meccia
Rotola, rotola, rotola
Strada facendo rotola
Rimbalza qua e la
la la la la la
forse neppure lo sa
perché lo fa
Rotola, rotola, rotola
Strada facendo rotola
Gira rimbalza rotola
 dove mai finirà
dove mai finirà
dove mai finirà.

Jimmy Fontana
Gira il mondo gira
Nello spazio senza fine
Il Mondo
Non si è fermato mai un momento
La notte insegue sempre il giorno
Ed il giorno verrà

Patty Pravo
Tu mi fai girar
Tu mi fai girar
Come fossi una bambola
No ti accorgi quando piango
Tu mi fai girar,
Tu mi fai girar…
Poi mi butti giù

Poi mi butti giù

domenica 26 ottobre 2014

COSTI DEL  CONSIGLIO REGIONALE (PARLAMENTO?) DELLA SICILIA

Quando il Consiglio regionale siciliano, in materia di spese, la smetterà di confrontarsi con il Senato della Repubblica per confrontarsi invece con i Consigli regionali delle altre Regioni?      

giovedì 23 ottobre 2014

                                                    ANOMALIE  ITALIANE
                                Il lavoratore italiano primeggia in Europa per un triste primato:
                                                la busta paga  lorda più  alta      d’Europa;

                                                la busta paga  netta più  bassa   d’Europa.

mercoledì 22 ottobre 2014

                       SCELTA CIVICA OVVERO IL PARTITO FARFALLA

On. Straccio: collega Cencio….che ne dici?
On. Cencio: di che cosa?
On. Straccio: della presenza sulla scena politica italiana di Scelta Civica, il partito creato dal Sen. a vita Mario Monti?
On. Cencio: qualcosa fa.
On. Straccio: che cosa?

On. Cencio: il rumore d’un batter d’ali di una farfalla.

lunedì 20 ottobre 2014

                                                              L I G U R  I A
E’ la Liguria una terra leggiadra.
Il sasso ardente, l’argilla pulita
s’avvivano i pampini al sole.
Ombra e sole s’alternano
Per quelle fondi valli…
Il mare in certi giorni
è un giardino fiorito..

In questi giorni difficili per Genova, ci piace ricordare
il poeta Cardarelli e uno stralcio del suo mirabile quadretto

dedicato alla Liguria. 

domenica 19 ottobre 2014

      T.A.R.I. -  T.A.S.I.  -  I. M. U.  – ADDIZIONALI E IMPOSTE VARIE
                                PENALIZZANO LA DOMANDA INTERNA

Valerio: amici….
Enzo: che cosa?
Valerio: ma può essere che la Politica continui ad ignorare i principi economici più elementari?
Marco: cosa vuoi dire?
Valerio: se lo Stato con l’attuale pressione fiscale, così elevata,  si prende tutto il reddito dei Cittadini, a noi alcuni mesi non resta quasi nulla in tasca.
Giacomo:  a tal punto, permettimi Valerio di aggiungere,  che molte famiglie  vengono private delle risorse per le spese più elementari.
Luigi: ed è così che muore la domanda interna con  conseguenze drammatiche per il nostro Paese: chiusura di aziende e  perdita di posti di lavoro.
Ludovico: ma amici è inutile continuare con questa litania; è necessario, a questo punto, rispondere a questa  domanda:  qual è il rimedio più semplice?
Giacomo: prof. Vezio vuol rispondere Lei?
Vezio: la politica deve prendere coscienza di un fatto  elementare:
--la tassazione eccessiva come la nostra, penalizzando la domanda interna, non potrà creare mai      sviluppo ma recessione;
--la domanda interna si attiva  creando le condizioni per le quali i cittadini abbiano più soldi in tasca. E la prima cosa da fare, per ottenere questo,  consiste nel non portar via i soldi che i cittadini hanno già in tasca ( leggete: risparmi)  abbassando  le tasse, oggi così elevate, in modo  da portarle ad un livello di ragionevolezza, invece di aumentarle.

(dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

lunedì 13 ottobre 2014

                                 GENOVA  AFFOGA NELLA MELMA: DI CHI LA COLPA?
Cecè: avete visto? Che disastro a Genova!
Salvo: il guaio è che trattasi dell’ennesimo disastro!
Alessio: Salvo…., hai proprio ragione a definirlo ennesimo! Stavo leggendo che l’ultimo risale al 2011 e che le ferite, lasciate appena tre anni fa,  non sono state ancora del tutto rimarginate.
Giacomo: giova ricordare, amici miei, che Genova è stata colpita da disastri simili, solo per citarne i più gravi, nel 1993, nel 1992, nel 1970.
Ludovico: opere di sistemazione idraulica che aspettano da anni e nel frattempo i genovesi , con cadenza periodica, vedono distrutto tutto quello che nel frattempo hanno con tanta fatica realizzato.
Giacomo: ma  fatto più grave, amici miei, mentre Genova affoga coperta da fango e detriti, la politica si autoassolve attribuendone la colpa alla mala burocrazia. Lei, Prof. Vezio, cosa può dirci in merito?
Vezio: tutti addosso alla burocrazia! Ma la burocrazia, nonostante le sue indubitabili pecche, con tutte queste leggi che dicono tutto e il contrario di tutto, fa quello che può.  La vera e più grave carenza, unitamente a corruzione e  malaffare, amici miei, ricordatevelo: stanno di casa in Parlamento.
 Giacomo: prof. Vezio…, Lei di solito così pacato nei suoi interventi, questa volta sta facendo delle affermazioni che io ed altri personalmente possiamo condividere. Ma Lei oggi ci parla di corruzione che alberga in Parlamento. Non le sembra un’affermazione grave?
Filippo: lasciamo che il Prof. spieghi compiutamente il suo pensiero.
Vezio: che la corruzione alloggi in Parlamento non lo dico io. Lo diceva, già 2000 anni fa, lo scrittore latino Tacito quando scriveva “corruptissima Repubblica plurimae leges”, che tradotto vuol dire “quando la Repubblica è molto corrotta fa moltissime leggi. E poiché, amici miei, le leggi le fa il Parlamento , è questo luogo ( Montecitorio e Palazzo Madama)  la fonte di molti dei nostri guai. E questa è un’affermazione che ben si attaglia alla nostra classe politica attuale e agli innumerevoli guai che sta attraversando il nostro Paese. Vi faccio un esempio concreto.
Giacomo: ecco, è proprio questo che Le chiediamo. Prosegua.
Vezio: poiché a Genova la politica è criticata per la mancata realizzazione delle opere idrauliche necessarie,
vi posso dire con estrema tranquillità e certezza che le opere non sono state realizzate per una motivazione molto più semplice di quanto voi possiate pensare: sono le leggi che imbrigliando la stessa politica e la  burocrazia lo impediscono.
Giacomo. Prof. prosegua pure ma, trattandosi di un discorso ad alto contenuto tecnico, sicuro di interpretare il pensiero di tutti noi, Le chiedo di essere ancora più chiaro.
Vezio: volentieri! La tragedia di Genova ruota tutta quanta attorno alle “Regole sugli appalti per la realizzazione delle opere pubbliche”. Ebbene, dovete sapere che secondo una ricerca dell’Ufficio studi per la legislazione straniera della Biblioteca della Camera dei Deputati, il recepimento di due Direttive europee del 2004, in materia di appalti pubblici, è stato così risolto:
la Germania   le ha recepite con una Legge di  38 articoli
l’ Inghilterra    “  “         “           “     “        “       “  97     “
la Francia         “   “        “            “    “        “      “  295    “
la Spagna         “   “       “             “     “       “      “  441    “
l’ Italia                “   “      “              “    “        “    “ 616   “
Sono numeri che non sentiremo mai in televisione!
Ludovico: come mai?
Vezio: i politici parlandone lancerebbero melma nelle loro facce! Ecco perché non ne parlano. A questi articoli bisogna poi aggiungere la Legge sui lavori pubblici della Regione Liguria e il Regolamento del Comune di Genova sui lavori pubblici.
Amici, io non faccio commenti!  Ma se i numeri sono questi critichiamo pure la Germania, ma  la differenza tra noi e loro sta anche in questi numeri.
Giacomo: questa è una marea normativa forse più pericolosa della marea di melma che ha ferito la “Città della Lanterna”.
Franco: con  questi numeri in effetti non possiamo andare molto lontano. Ecco perché, in Italia, gli appalti pubblici sono occasione di lavoro più per Magistrati e Avvocati che per Carpentieri.
 Vezio: al legislatore italiano piace appesantire la normativa approvata in Europa oltre il limite della ragionevolezza: con 616 articoli, Voi capite, che ci sono più passaggi burocratici e quindi più spazio per ricorrere all’interpretazione delle leggi e dei singoli articoli.  Ed furia di  “interpreta tu che poi interpreto io”   le opere restano impantanate nella melma delle procedure burocratiche da svolgersi prima negli Uffici dei Politici che devono approva i relativi progetti e poi negli Uffici della burocrazia che queste decisioni deve portare a compimento, nella speranza che non intervenga anche la Magistratura a verificare ed interpretare  il tutto,  interpretazioni politiche e burocratiche comprese.
E poiché con 616 articoli “c’è spazio perché la ragione stia sia dalla parte mia che dalla parte tua”,  permettetemi ancora una volta il richiamo alla saggezza dei nostri padri romani dicendo che “dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur” che attualizzando possiamo così tradurre: “mentre Politica, Burocrazia e Magistratura discutono e interpretano i 616 articoli i figli di quella che un tempo fu la “gloriosa Repubblica Marinara”  affogano nella melma”.

(dai dibattiti svolti al Circolo della Concordia)

domenica 12 ottobre 2014

                           
PREROGATIVE PARLAMENTARI E QUESTIONE DI FIDUCIA
On. Straccio: collega Cencio non ti sembra….
On. Cencio: che cosa?
On. Straccio: che la frequenza con la quale il Presidente del Consiglio Renzi ricorra alla “questione di fiducia” comporti di fatto un progressivo spostamento di potere dal Parlamento al Governo.
On. Cencio: non posso non darti ragione. In effetti  vedi.….
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: “porre la questione di fiducia”, così frequentemente come fa Renzi, significa impedire di parlare in un luogo (PARLAMENTO) il cui nome evoca, invece, la sede deputata proprio al confronto verbale. 



giovedì 9 ottobre 2014

                PROPRIETARI DI CASA  OVVERO PECORE DA SCORTICARE.
Cecè: prima l’I. M. U., poi la T. A. R. I. e poi ancora la T. A. S. I.  Quale sarà la prossima diavoleria?
Filippo: non passa mese senza essere costretti a far la fila ad uno sportello bancario o postale per pagare tasse su tasse.
Ludovico: ma le sorprese, in materia di tasse, non finiscono mai!
Marco: Ludovico…. Spiega meglio il tuo pensiero.
Ludovico: caro Marco te lo spiego subito. Mi è arrivato così come sarà arrivato a tutti voi – l’avviso per il pagamento della Tassa Rifiuti ( la famosa T. A. R. I.)  e sapete che cosa ho scoperto?
Marco: è arrivato anche a me e ho già pagato. Cosa c’è da scoprire?
Ludovico: cari amici… avrete sicuramente notato che una significativa componente dell’importo da pagare è  denominata “Tributo provinciale”.
Giacomo: l’ho notato anch’io e mi son chiesto: “ma ste Province sono state abolite o dell’abolizione è stato dato solo l’annuncio?
Alessio: amici miei… la verità è che le tasse sulla casa, nonostante gli annunci e le false promesse di riduzione, continuano ad aumentare sempre più.
Giacomo: gli ultimi  Governi  non hanno  ancora capito che dovrebbero favorire la proprietà della casa di abitazione senza gravarla di imposte eccessivamente elevate  perché:
-la casa dove si abita stabilmente è fattore di coesione sociale;
-la tassazione sulla casa ai  livelli raggiunti con il Governo Monti e seguenti scardina la famiglia e quidi la coesione sociale. Prof. Vezio a Lei la parola, ci esponga il suo pensiero.
Vezio: mi sia permesso raccontarvi di un dialogo tra l’Imperatore Tiberio e i suoi Consiglieri che gli sottoponevano alla firma un decreto per l’aumento di alcune imposte,

Consiglieri: questa è la nostra proposta.
Tiberio: sono elevate?
Consiglieri: SI!  Ma…
Tiberio: SI oppure NO? Voi sapete quanto apprezzi la chiarezza insita in questa affermazione e negazione. E poiché la legge del SI e del NO non è stata ancora cambiata, ripeto la domanda: “Sono elevate”?
Consiglieri: SI…PERO’
Tiberio: poiché avete ammesso che sono elevate abbassatele.
Consiglieri: di quanto?
Tiberio: dovete applicare quanto già sapete.
Consiglieri: cioè?
Tiberio: mi avete sempre sentito dire che “boni pastoris esse, tondere pecus, non deglubere”. “Il buon pastore deve tosare le  pecore, non scorticarle”.  Attenetevi a questo principio e io firmerò.
Alessio: quanta saggezza!
Giacomo: ma la saggezza, prof. Vezio, era un patrimonio solamente degli Imperatori o possono essere altrettanto saggi anche i Governanti italiani e i Sindaci dei nostri Comuni?

(dai dibattiti svolti al Circolo della Concordia)

lunedì 6 ottobre 2014

                                                     MUNASTERO ‘E SANTA CHIARA

On. Straccio: collega Cencio…
On. Cencio: dimmi caro collega
On. Straccio: chissà come i Napoletani  vivono questo momento dopo la sospensione del loro Sindaco De Magistris?
On. Cencio:  l’altra sera parlavo in Transatlantico con un caro collega napoletano proprio di questo argomento.
On. Straccio: cosa ti diceva?
On. Cencio: mi riferiva che per le strade di Napoli da alcuni giorni si sentono cori che cantano
“Munastero ‘e Santa Chiara
tengo ‘o core scuro scuro,
ma pecché, pecché  ogni sera
penzo a Napule com’era,

penzo a Napule com’è” 

domenica 5 ottobre 2014

                                                    RIFLESSIONE DELLA DOMENICA

Il vero leader politico, se ritiene di governare nell'esclusivo e generale interesse del suo Paese, non deve aver paura di prendere decisioni che possano scontentare i maggiorenti del suo Partito.  
Solo così potrà diventare uno statista.                                                                                                                   

sabato 4 ottobre 2014

PARTITO DEMOCRATICO: DA PARTITO DI  MILI-TANTI” IN PARTITO DI MILI-POCHI”.

Cecè: amici… avete letto?
Marco: che cosa?
Cecè: della profonda delusione che serpeggia tra le alte sfere del Partito Democratico,
Ludovico: perché?
Cecè: a causa della scarsa presenza alle feste dell’Unità da parte di iscritti e simpatizzanti.
Luigi: ho letto anch’io della delusione dei “Militanti” che per giorni si sono dedicati all’organizzazione di queste kermesse.
Giacomo: adesso però è caduta un’altra tegola sulla testa dei Dirigenti di quello che fu il vecchio Partito Comunista.
Marco: cosa è successo?
Giacomo: si sta verificando una vera e propria emorragia di iscritti al Partito Democratico che ad oggi son superano, così come ci riferisce il quotidiano La Repubblica, le 100.000 unità. Una volta, invece gli iscritti al vecchi Partito Comunista sfioravano il milione.
Franco: non dimentichiamo, cari amici, che  le giovani generazioni non conoscono la storia del vecchio Partito Comunista, complice il continuo cambio di nome. Un cambio a volte operato perché spinti dalla necessità di   far dimenticare un passato non sempre esaltante per certi ideali propugnati.
Giacomo: Prof. Vezio… cosa può dirci?
Vezio: condivido il pensiero dell’amico Franco. In effetti è pienamente comprensibile che a seguito degli innumerevoli cambi di nome  Partito Comunista,  P. d. S. , D. S., Ulivo, P. D. il Partito stia subendo una mutazione genetica trasformandosi da Partito di  Mili-TANTI”  in Partito di  Mili-POCHI”.

(dai dibattiti al Circolo della Concordia)

giovedì 2 ottobre 2014

                                                       LE FERIE DEI MAGISTRATI: ECHI DAL TRANSATLANTICO
On. Straccio: collega Cencio….
On. Cencio: dimmi pure.
On. Straccio: che ne dici della protesta indignata dei Magistrati contro l’ipotesi prospettata  da Renzi di
ridurre le loro ferie da 45 a 30 giorni?
On. Cencio: sono male abituati e non capiscono.
On. Straccio: che cosa?

On. Cencio: è una battaglia di retroguardia che fa perdere, purtroppo  a tutta la Magistratura,  quel po’ di prestigio e autorevolezza che parte dell’opinione pubblica riconosce  ancora a non pochi Magistrati.

martedì 30 settembre 2014

                                                        DUE PERSONAGGI, DUE DIVERSI DESTINI.
                     BERLUSCONI nominò l’articolo 18 :  i Sindacati portarono 2 milioni di persone in piazza!

                    RENZI abroga  l’articolo 18 :  i Sindacati  si chiedono “che femo”?

domenica 28 settembre 2014

                           LA DOMANDA DELLA DOMENICA.                          


               Ma sono i poteri ad essere “forti” o è la Politica ad essere “debole”?

venerdì 26 settembre 2014

                                                                                  IL  BROCCOLO
                                                    Lui l’ha detto e noi lo riportiamo “fedelmente”                          
                                             Io sono un broccolo, ma è meglio essere un broccolo
                                              nel campo del Signore che un fiore piantato fuori dal
                                              campo”.
                                              Oscar Luigi Scalfaro ex Presidente della Repubblica.
    

                                               Domanda: dove si trova il campo del Signore?    

domenica 21 settembre 2014


                   SPENDING  REVIEW: PERCHE’ NON SI INCOMINCIA  CON L’ACCORPAMENTO

                                                          DEI PICCOLI COMUNI?

 

On. Straccio: collega Cencio….il Presidente del Consiglio Renzi dice che ”8.000 Municipalizzate sono troppe”!

On. Cencio: ha ragione! Ma c’è di più.

On. Straccio: cosa vuoi dire?

On. Cencio:  sono troppi anche 8.100 Comuni!  Tu lo sai?

On. Straccio: che cosa?

On. Cencio: che ci sono Comuni più piccoli del mio condominio?

On. Straccio: è una battuta?  Se invece sono casi reali fammi qualche esempio.

On. Cencio: Comune di  Pedesina (Sondrio) 29 abitanti. Morterone (Lecco) 30 abitanti. E di casi simili ne abbiamo centinaia!

Oh. Straccio: sono casi isolati o li troviamo anche  in altre Regioni?

On. Cencio: in Piemonte abbiamo il Comune di Roascio (Cuneo) 85 abitanti. Ribordone (Torino) 84 abitanti. Devi sapere anche che su 8.100 Comuni, ce ne sono 2.000 con meno di 1.000 abitanti. Tu lo capisci bene.

On. Straccio: che cosa?

On. Cencio: se ai 29 abitanti di Pedesina o ai 30 abitanti di Morterone sottrai coloro che non sono elettori per non aver raggiunto la maggiore età e  gli astenuti fisiologici, gli elettori si riducono a meno di 20.

On. Straccio: una manciata di voti che forse dovrebbe indurre le “forze politiche” a ripensare l’organizzazione di questi raggruppamenti di persone che anch’io faccio fatica, se è così, a chiamarli Comuni. Io da sempre, come tu sai,  ho vissuto in una città  di circa  50.000 abitanti per cui non ho l’idea di come possano svolgersi le elezioni comunali in queste micro realtà.

On. Cencio: Questo è uno dei tasti dolenti, unitamente alla loro inadeguatezza ad affrontare e risolvere i compiti loro assegnati,  della presenza di questi Comuni che un grande giurista – il Prof. Giannini che fu anche Ministro --  chiamava “ COMUNI POLVERE” . In effetti in questi Comuni si verifica, come scrive il Boccalatte nella prefazione al libro di Giuseppe Castronovo  “L’Accorpamento dei piccoli Comuni”, Ed. Rubbettino – le elezioni sono qualcosa di simile ad una farsa, nulla di diverso di quanto avviene per la nomina di un consiglio di condominio”

On. Straccio: sono numeri e considerazioni che inevitabilmente tirano in ballo la necessità di rivedere gli attuali assetti del nostro sistema politico-istituzionale. E il momento mi sembra alquanto propizio: nel rivedere il Titolo 5° della Costituzione,  si potrebbe prevedere una disposizione  che demandi al Governo di procedere ogni 10 anni, una volta pubblicati i risultati del Censimento generale della popolazione, alla “revisione della geografia comunale”.

Giuseppe Castronovo

gcastronovo.blogspot.it

giovedì 18 settembre 2014


                                                   LA  DICHIARAZIONE  DEL  GIORNO

                                                          VORREI MA NON POSSO. 

                                                Ministro Padoan: “Sogno di tagliare le tasse,

                                                               ma ci sono vincoli enormi”.                                

mercoledì 17 settembre 2014


                                                          LA  DOMANDA  DEL GIORNO.

                                                   NARCOTRAFFICO  LUCCIOLE  E P. I. L.

                                   IL  Governo  che considera il  narcotraffico e l’attività delle lucciole

                                 altrettanti fattori di crescita del P. I. L., che tipo di politica industriale

                                 può progettare?

lunedì 15 settembre 2014


                                                         LA DOMANDA  DEL  GIORNO

                                                  INDUSTRIALIZZAZIONE E CRIMINALITA’

                                       Lo Stato, su un territorio che non è in grado di controllare,

                                                 che  tipo di politiche industriali può progettare?    

domenica 14 settembre 2014


Al Sig. Presidente

della  Regione Puglia

NICHI  VENDOLA

 

 

        Sig. Presidente,

mi rivolgo a Lei per sottoporre alla sua riflessione le mie perplessità sul metodo da Lei seguito per  affrontare la controversia tra la Regione Puglia, da Lei guidata, e l’imprenditrice  Sig.ra Alison Deighton, moglie del sottosegretario al Tesoro britannico.

 

La Sig.ra Deighton in data 12 settembre 2014 racconta al Corriere della Sera del suo tentativo di investire 70 milioni di euro per realizzare un resort a Nardò (Lecce) e degli anni che passano senza ottenere le autorizzazioni, anche regionali,  necessarie.

La Sig.ra dichiara: “in Puglia non c’è solo mancanza di certezze nell’iter burocratico, che per l’imprenditore è la morte. Un’altra cosa frustrante è la mancanza di interesse . Come se un progetto da 70 milioni non interessasse la Regione”.

 

Il Corriere della Sera del 13 settembre 2014 riporta, Sig. Presidente, la Sua risposta alla Sig.ra Deighton:

“E’ una vicenda opaca sulla cui storia è bene che dia uno sguardo la Procura della Repubblica di Lecce alla quale consegneremo un dossier”.

Ci dice il Corriere che il T. A. R. Puglia ha data ragione alla Deighton e che la Regione Puglia ha presentato appello al Consiglio di Stato il quale non si sa ancora quando deciderà.

 

Sig. Presidente, mi permetta un consiglio:  Se la sbrighi Lei verificando con i suoi consulenti tutta la documentazione e le procedure fin qui seguite. Ne ha tutto il diritto e l’autorità,  e non crei un ulteriore intralcio all’iniziativa Deighton. Al massimo prosegua dinnanzi al Consiglio di Stato ma lasci perdere la Procura di Lecce dove forse non tutti sono ancora rientrati dalle ferie.

Se la sbrighi Lei a livello amministrativo. E mai possibile che in Italia abbiamo sempre bisogno di un giudice penale per risolvere una qualsiasi controversia che possa nascere tra il cittadino e la Pubblica Amministrazione?

E mai possibile che per ogni documento dove c’è un timbro  di un Ente Pubblico dobbiamo necessariamente attivare  l’apertura di un’azione penale?

Qual è il messaggio che, così facendo, Lei trasmette agli imprenditori  stranieri? E’ un messaggio di una classe burocratica incapace di rispondere alle esigenze della gente e che ai tempi lunghi e lenti per l’iter burocratico bisogna aggiungere  anche i tempi dell’iter giudiziario.

Ma il fatto ancora più grave è il messaggio di rinuncia da parte sua a svolgere appieno il controllo sull’operato di tutti coloro che hanno seguito questa pratica. E forse, ancora più grave, il messaggio di un potere politico non ancora  capace di agire autonomamente senza l’intervento  dell’ordine giudiziario.

Se le cose stanno così, se Lei fosse un imprenditore estero verrebbe ad investire in Italia?

Rifletta bene e cerchi di risolvere la questione con strumenti amministrativi celeri evitando, ove possibile, le aule  giudiziarie.

Nel chiederLe scusa per il tempo rubatoLe, La saluto cordialmente.

Giuseppe Castronovo.