domenica 28 giugno 2020



COME ATTUANO L’OBBLIGO DEL DISTANZIAMENTO SOCIALE I PARLAMENTARI GRILLINI


Totò: amici…. avete seguito in questi ultimi mesi quello che sta succedendo in casa del Movimento 5 Stelle?
Franco: cosa in particolare?
Totò: sempre più iscritti abbandonano il Movimento  e Parlamentari passano ad altri gruppi parlamentari in aperta polemica con le decisioni loro imposte dalla Dirigenza del Movimento
Marco: non possiamo non ricordare, a sostegno dell’affermazione dell’amico Totò,  il caso della Senatrice e grillina Alessandra Riccardi la quale, in forte dissenso con la decisone imposta a tutti i Parlamentari di votare a favore dell’autorizzazione a procedere verso l’ex Ministro Salvini per il caso della O. N. G. Open Arms, ha abbandonato il gruppo grillino quando le è stato imposto di votare a favore del processo a Salvini da persone che non avevano nemmeno letto il fascicolo.
Nenè: penso anche a un abbandono “pesante” quale quello del Senatore Paragone e di tanti altri meno noti al grande pubblico.
Santo: abbandoni che quasi sempre risulta facile  giustificare!
Nenè: prof. Vezio a Lei la parola.
Vezio: la dirigenza pentastellata, per giustificare questi abbandoni, sostiene una tesi originale  e intelligente anche se offende l’intelligenza degli italiani.
Nenè: cosa sostiene?
Vezio: devo riconoscere che trattasi di una tesi ben argomentata che si sviluppa seguendo questi passaggi:
-con  l’arrivo  del  Coronavirus si è affermato il principio del “distanziamento sociale” al fine di contenerne il suo diffondersi;
-visto che in Parlamento il gruppo più folto è proprio quello del Movimento 5 Stelle, sta capitando che parecchi Parlamentari grillini, proprio per rispettare il principio del “distanziamento sociale”, hanno lasciato il Movimento al fine di evitare accuse di assembramento.
Nenè: prof. Lei che pensa?
Vezio: chi ha fondato il movimento?
Nenè: l’attore comico Beppe Grillo.
Vezio: caro Nenè… hai dato tu la risposta che chiedevi a me.

(Dai Dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

Giuseppe Castronovo


mercoledì 24 giugno 2020



                                                   PROVERBIO  DEL  GIORNO
                                                    (San Giovanni 24 giugno)

                                                                     San Giovanni apre le porte
                                                                              alle giornate corte.

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Giuseppe Castronovo

giovedì 18 giugno 2020



                 IL  PROGRESSO  NEL  PENSIERO DI  ROBERTO GERVASO

Lo scrittore Roberto Gervaso, recentemente scomparso, parlando del progresso ha detto:
                                 “Il progresso rende la vita più comoda, non più bella”

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Giuseppe Castronovo

mercoledì 17 giugno 2020



NEL RICORDO DI ENZO TORTORA RENDIAMO OMAGGIO A TUTTE LE VITTIME DI ERRORI GIUDIZIARI
Sembra ieri, ma sono trascorsi 37 anni! Erano le quattro del l mattino del  17 giugno 1983 quando Enzo Tortora venne arrestato per traffico di stupefacenti, associazione camorristica e altri reati.
Si trattò di un clamoroso errore giudiziario che si concluse il 13 giugno 1987 con l’assoluzione definitiva di Enzo Tortora da parte della Corte di Cassazione.
Enzo Tortora morì il 18 maggio 1988 stroncato da un tumore e dalle ingiuste sofferenze patite in quei quattro anni di calvario.
Enzo Tortora ci offre l’occasione di ricordare tutte le vittime, e purtroppo sono migliaia, di errori giudiziari.
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lunedì 15 giugno 2020



                          GOVERNO  CONTE II°: CHE VITA  DI STENTI!
Livio: amici… che ne dite della vita stentata del Governo Conte II°?
Totò: non passa giorno che non subisce qualche scossone; l’ultimo è rappresentato dalla richiesta dell’ex parlamentare Alessandro Di Battista che, intervistato su RAI 3 “In mezz’ora in più” da Lucia Annunziata, ha lanciato l’idea di un congresso del Movimento 5 Stelle.
Marco: ha dichiarato anche che se Conte vuol fare il leader del Movimento 5 Stelle deve iscriversi al Partito e partecipare al Congresso.
Enzo: si tratta però, nonostante tutto, di un governo che barcolla ma non molla.
Nenè: come mai?
Santo: prof. Vezio risponda Lei all’amico Nenè.
Vezio: si tratta di un governo di coalizione! Ben quattro partiti ne fanno parte:  P. D., M. 5 S., L. e U. e Italia Viva.
Nenè: e allora?
Vezio: sta in piedi perché non sa da che parte cadere.

(Dai Dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

Giuseppe Castronovo



domenica 14 giugno 2020



                                       GIUGNO  NELLA POESIA  ITALIANA
                                                IL  MESE DI GIUGNO (FILASTROCCA)


Filastrocca del mese di giugno,
il contadino ha la falce in pugno:
mentre falcia l’erba e il grano
un temporale spia lontano.
Gli scolaretti sui banchi di scuola
hanno perso la parola:
apre il maestro le pagelle
e scrive i voti nelle caselle…
Signor maestro, per cortesia,
non scriva quel quattro sulla mia.
Quel cinque, poi, non ce lo metta
sennò ci perdo la bicicletta:
se non mi boccia, glielo prometto,
le lascio fare qualche giretto.

Gianni  Rodari

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Giuseppe Castronovo

venerdì 12 giugno 2020



                                                LE  PIU’  BELLE FRASI  D’AMORE
                                                    NELLA  CANZONE  ITALIANA

Io che non vivo (senza te)”, testo di Vito Pallavicini, musica di Pino Donaggio.
Presentata al Festival di Sanremo del 1965 viene interpretata dallo stesso Pino Donaggio e dalla cantante folk statunitense Jody Miller.
Questa la frase meritevole di essere cantata alla persona amata.

“Io che non vivo
più di un’ora senza te
come posso stare una vita
senza te
sei mia
sei mia
mai niente lo sai
separarci un giorno potrà”

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Giuseppe Castronovo

mercoledì 10 giugno 2020


LA MAGISTRATURA VUOLE UNA POLITICA IN UNO STATO DI SUDDITANZA E  PRONA AI SUOI VOLERI: IL CASO PALAMARA CE NE DA CONFERMA
Totò… amici che ne dite dei problemi relativi al cattivo funzionamento del Consiglio Superiore della Magistratura che stanno emergendo dalle intercettazioni telefoniche alle quali è stato sottoposto il Magistrato Luca Palamara, anche ex componente del Consiglio Superiore della Magistratura ed ex Presidente dell’Associazione nazionale magistrati, una delle più agguerrite e influente tra le associazioni sindacali dei Magistrati.
Lino: mi sembra una concentrazione di ruoli (posso dire poteri?) capace di gettare un sinistro fascio di luce su questo indiscutibile intreccio di poteri e su come lo stesso abbia potuto influire in modo così invasivo e determinante sul lavoro del Consiglio Superiore della Magistratura nell’assegnazione degli uffici giudiziari.
Franco: c’è da essere preoccupati – e direi anche molto - per lo stato di salute della Magistratura italiana.
Cecè: non esageriamo!
Franco: caro Cecè non sto affatto esagerando. Stavolta ne va di mezzo la credibilità e l’autorevolezza dell’intera Magistratura. E se la Magistratura non funziona, chi ne paga le conseguenze non è il Magistrato ma il Paese e in ultima istanza ognuno di noi. Vedete….
Nenè: che cosa?
Franco: dalle intercettazioni telefoniche emerge che il Magistrato Auriemma, parlando telefonicamente con Palamara, espone a quest’ultimo tutte le sue perplessità sulla politica portata avanti contro l’allora Ministro degli Interni Matteo Salvini dalla Magistratura italiana e gli dice: “mi dispiace dover dire che non vedo veramente dove Salvini stia sbagliando…. illegittimamente si cerca di entrare in Italia e il Ministro dell’Interno interviene perché questo non avvenga”.
E il Palamara che fa? Risponde al collega dicendo che “bisogna attaccarlo anche se ha ragione e gli italiani sono con lui – per concludere dicendo che Salvini è una merda (sic).
Nenè: dichiarazione, questa del Palamara, che considero una vera e propria pietra angolare della concezione che la Magistratura ha del suo ruolo da quando con l’operazione “Mani Pulite” si appropriò (meglio dire “strappò”) del primato che da sempre era spettato alla politica. Ed è proprio la difesa con i denti di questo primato strappato alla politica che costituisce l’obiettivo che sta alla base dell’azione che la Magistratura ha portato avanti da Tangentopoli in poi. Trattasi di problemi, il cui esame richiedendo una non superficiale  competenza che a me onestamente manca, potrebbe meglio illustrarci il prof. Vezio. 
Ecco perché mi sembra alquanto riduttivo parlare di un “caso Palamara”, ritenendo invece dover concludere affermando che dietro il “Caso Palamara” c’è il “Problema della Magistratura”
Totò: la parola al Prof. Vezio.
Vezio: osservazione meritevole di adeguata riflessione, questa dell’amico Nenè, sulla quale rifletteremo a tempo debito. Oggi mi sia consentita una riflessione molto semplice e ispirata dalla quotidiana esperienza di ognuno di noi: ebbene, prendendo in esame il linguaggio scurrile cui ricorre il Palamara mi son convinto che si tratta di una persona non in grado di governare la sua lingua: il suo linguaggio è scurrile, volgare, privo di pudore nell’esibire la sua grossolana volgarità e quindi non consono al delicato ruolo chiamato a svolgere.
Mi son chiesto, amici miei, se una persona non in grado di governare la sua lingua, possa governare con la necessaria saggezza il diritto naturale, costituzionalmente riconosciuto e garantito, di ogni persona qual’ è il diritto alla libertà.
Cecè: qual’ è la sua risposta?
Forse sarebbe il caso che qualcuno gli ricordasse il vecchio insegnamento dei nostri avi; quello che pressappoco diceva così: “la tua lingua non preceda giammai il pensiero”.

(Dai Dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

Giuseppe Castronovo



lunedì 1 giugno 2020



                                     I  MESI  DELL’ANNO  IN  FILASTROCCA
                                                              (Giugno)

                                                              Giugno ciliege in pugno.

                                                                 In Giugno, in bene o in male,
                                                                    c’è sempre un temporale.


                                                                        Arriva Giugno ed è beato
                                                              chi per tutto l’anno ha ben studiato.

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Giuseppe Castronovo