giovedì 30 agosto 2012

PROMESSE DEI POLITICI E DISINCANTO DEGLI ELETTORI



On. Cencio: caro collega Straccio, se sapessi….
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: l’altro giorno un collega di vecchio corso, passeggiando in Transatlantico, mi chiama in disparte e mi dice: “caro Cencio alcuni Parlamentari dopo aver letto il tuo pensiero espresso nella metafora delle gocce d’acqua cristallina che cadendo per terra diventano gocce di fango (pubblicato sul blog Il Risveglio delle Coscienze del 14.5.2012), hanno parlato di te e del nostro collega Straccio in termini alquanto lusinghieri.  Uno, in particolare, del quale ovviamente non posso indicarti il nome, dice:  per il lavoro svolto con interrogazioni, interpellanze ed emendamenti intelligenti che hanno sempre  centrato al cuore i problemi trattati,meriterebbero entrambi  di essere rieletti”.
On.  Straccio: e tu cosa gli hai detto?
On. Cencio: dopo averlo ringraziato per l’attestato di stima gli ho risposto che la rielezione per noi sarà alquanto difficile. I consigli, comunque, li avremmo accettato volentieri.
On. Straccio: e lui?
On. Cencio: mi dice: “vedi, finora avete lavorato bene, ma il principio fondamentale della Politica di ieri, di oggi e di domani è “prometti, sempre prometti, fortissimamente prometti”. Una percentuale, piuttosto elevata, della rielezione di noi Parlamentari  dipende da come ci saremo attenuti a questo principio”.
On. Straccio: ecco perché qualche mese fa al Circolo del mio Paese alcuni cari amici, parlando delle promesse fatte e non mantenute dalla classe politica della mia Regione per il suo sviluppo economico-sociale, mi hanno detto: “Caro Onorevole, a parte la stima che nutriamo per la tua persona, di una cosa siamo certi e restiamo convinti:  dei Politici fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio ancora!” 

lunedì 27 agosto 2012

IL PRESEPE DI NATALE L' I. M. U. E L' AGENZIA DELLE ENTRATE: OVVERO QUANDO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE NON "CONOSCE" IL PRINCIPIO COSTITUZIONALE DELLA RAGIONEVOLEZZA.



On. Straccio: collega Cencio scusa se, sbirciando tra le carte che stai maneggiando, vedo appunti sul Presepe e sul Natale. Come mai? Siamo ancora a fine agosto!  C’è ancora tempo!  O forse sei preoccupato perché il prossimo potrebbe essere il nostro  ultimo Natale da Parlamentare?
On. Cencio: ma va la!  Niente di  tutto questo. Non la sai l’ultima?
On. Straccio: ogni giorno la politica ce  ne riserva una!
On. Cencio: no, per fortuna questa volta la politica non c’entra!  Questa volta l’ultima ce la fornisce l’Agenzia delle Entrate.
On. Straccio: cosa è successo?
On. Cencio: si parla ancora di I. M. U..
On. Straccio: in effetti, dopo quello che gli Italiani hanno già pagato a maggio  ( in molti casi con enormi sacrifici: pensa ai pensionati con 500/600 € al mese proprietari dell’unica casa dove abitano) si avvicina il periodo in cui pagare le rate successive delle quali ancora non si sa neanche l’importo!
On. Cencio: ma no! Lascia perdere  l’ I. M.. U. sulla prima casa,  le sue aliquote e le sue rate. Il fatto è che questa volta l’I. M. U. la deve pagare anche il Presepe!.
Straccio: non capisco ancora: spiegami meglio di cosa si tratta.
On. Cencio: a Cerqueto, una piccola Frazione, con un centinaio di abitanti, del Comune  di Fano Adriano,   in Provincia di Teramo (siamo quindi in Abruzzo), ogni anno, da molti anni, a Natale si “rinnova” la scena della nascita di Gesù Cristo con figuranti del Paese, con tanto di grotta, asino e bue. Oltre, ovviamente, ai pastori con le loro pecore e i loro agnelli e l’immancabile presenza, in carne e ossa,  di Maria, Giuseppe e Gesù Bambino.
On. Straccio: sarà sicuramente una bella e suggestiva cerimonia ! Ma ancora non ho capito quale sia il problema!
On. Cencio: non l’hai ancora capito? Il problema è l’I. M. U..
On. Straccio: cioè?
On. Cencio: l’Agenzia delle Entrate di Teramo  ha  emesso una cartella esattoriale di circa 1.000,per il mancato pagamento dell’ I. M. U. per il piccolo manufatto che funge da capanna dove ogni anno nasce Gesù Bambino.  E poiché una ciliegia tira l’altra, oltre all’I. M. U. da pagare è venuta fuori un’altra piccola grande grana.
On. Straccio: quale?
On. Cencio: all’anziana proprietaria del terreno dove è ubicata la capanna è stata notificata una sanzione per il mancato accatastamento della capanna.
On. Straccio: la stima che ho per te è notoria! Se in Aula non ti vedono chiedono a me: Cencio dov’è? Perché allora mi prendi in giro ad agosto con questa storia del Presepe, dei pastori, dell’I. M. U., dell’Agenzia delle Entrate etc. etc. ?
On. Cencio: collega Straccio credimi; purtroppo è tutto vero! Vedi la pagina di Libero di venerdì 24.8.2012  che racconta tutta la storia?
On. Straccio:  sto leggendo; non credo ai miei occhi! Purtroppo è tutto come mi hai detto tu!
On. Cencio: grazie. Ma vedi caro Straccio….
On. Straccio: che cosa?
On, Cencio: il Direttore dell’Agenzia delle Entrate non può non sapere che  Cicerone, che fu un grande avvocato del foro romano oltre che scrittore e uomo politico, già 2.000 anni fa diceva  “summum  ius, summa iniuria”.
On. Straccio: cioè?
On. Cencio:  letteralmente significa che la legge applicata, oltre misura, nel rispetto della sua  lettera,  produce  perfetta ingiustizia”.
On. Straccio: spiegami meglio.
On. Cencio: Cicerone voleva dire che applicare rigidamente la legge senza che l’operatore, chiamato a darvi concreta applicazione, possa agire con la necessaria duttilità per adattare l’astrattezza della legge alle concrete e multiformi situazioni non previste ( e sovente non prevedibili) dal legislatore, non di rado comporta la commissioni di gravi ingiustizie.
On. Straccio: ho capito!  Mi sembra che tutta quanta  la vicenda che mi stai raccontando stia a dimostrare come  qui l’interprete non conosca affatto o, peggio ancora, non abbia voluto applicare questo principio di Cicerone.
On. Cencio: a parte Cicerone, vedi caro Straccio….
On. Straccio: che cosa?  
On. Cencio: lo scrittore latino Svetonio, a proposito dell’esercizio di pubbliche funzioni, mette in bocca all’Imperatore romano Tiberio: “voi non sapete quale mostro sia il potere”!.  E poiché l’uomo è un essere ragionevole, aggiungo io,  la ragionevolezza serve anche  a mitigare la “mostruosità” del potere. Spero di non annoiarti, caro Straccio, dicendoti che la ragionevolezza è il marchio che l’uomo dovrebbe imprimere ad ogni sua azione e ad ogni suo atto.
On. Straccio: non  pensare affatto di annoiarmi! E’ un discorso, il tuo, di così alto profilo che non si sente nelle Aule Parlamentari neanche adesso che ci sono i “professori”. Prosegui pure. Ma dimmi….
On. Cencio: che cosa?  
On. Straccio: ma tu come definiresti ancora, con parole tue,  la ragionevolezza?
On. Cencio: la capacità di affrontare e risolvere le mille sfaccettature del caso concreto, non sempre previste dal legislatore, senza appesantire oltre misura la vita del cittadino che, ricordati, nello Stato liberale non è affatto schiavo dei pubblici poteri, proprio perché cittadino.
La ragionevolezza consente di, caro Straccio, dare concretezza a quella astratta e falsa perfezione della legge che rende le realtà disciplinate tutte eguali. Dirò, per concludere, che la ragionevolezza è anche capacità di calarsi, sotto la guida illuminata della legge, nella concreta realtà del singolo caso concreto anche se dalla legge non previsto.
On. Straccio: credo di aver capito bene. Il Legislatore, cioè noi Parlamentari, non potevamo certamente pensare al Presepe, al bue, all’asinello di Cerqueto! . Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, ricorrendo al principio costituzionale della ragionevolezza,  avrebbe potuto comunque risolvere diversamente il caso.   Ma, a questo punto, come pensi che possa finire?
On. Cencio: il mio amico della maggioranza, l’Avvocato come tu lo chiami, sta preparando, insieme ad altri Parlamentari, una interrogazione urgente al Governo sul fatto. Un’interrogazione che anch’io sottoscriverò.
On. Straccio: fammelo sapere in tempo perché la sottoscriva anch’io.

domenica 19 agosto 2012

UNA NOTA A MARGINE DELLA "VICENDA FINI": OVVERO QUANDO I PRIVILEGI DEI POLITICI, ANCHE SE FORMALMENTE LEGITTIMI, SONO ODIOSI E IMMORALI.



On. Straccio: caro collega Cencio, che argomento trattano questi appunti che leggi con così tanta attenzione?
On. Cencio: le ferie del nostro Presidente della Camera, On. Gianfranco Fini.
On. Straccio: come mai ti interessi di questo argomento?
On. Cencio: qualche giorno fa passeggiando lungo il corso principale del mio Paese, mi invitano a fare una chiacchierata al  Circolo della Concordia” dove trovo tanti cari amici che discutevano più animatamente del solito.
On. Straccio: qual’era l’argomento in discussione?
On. Cencio: gli appunti di cui ti parlavo prima.
On. Straccio: vuoi dire?
On. Cencio: le ferie del Presidente Fini e della sua scorta!   E il clima, devo dirti, era alquanto surriscaldato.
On. Straccio: per quale motivo in particolare?
On. Cencio: partecipavano alla discussione una decina di esodati, alcuni dei quali  sono vecchi miei amici sin dalle Scuole elementari. Tu capisci cosa possa significare oggi il termine esodato! Né stipendio, né pensione per mesi e mesi con famiglia a carico!
On. Straccio: capisco te; ma in particolare i tuoi amici.
On. Cencio: mentre…
On. Straccio: cosa vuoi dire?
On. Cencio:  dicevo…. mentre il Governo sembra non aver ancora trovato una soluzione dignitosa per questa categoria della quale sembra non conosca a tutt’oggi neanche l’esatta consistenza numerica.
On. Straccio: comprensibile, quindi, lo stato d’animo dei tuoi amici, e non solo di loro!
On. Cencio:  hai pienamente ragione! Da quando, poi, hanno sentito i vari servizi giornalistici durante i telegiornali e letto alcuni articoli sui quotidiani, inerenti il tema delle ferie del Presidente Fini la rabbia è montata ancora di più.
On. Straccio: Cosa dicevano in particolare?
On. Cencio: innanzi tutto, approfittando della  vicenda Fini”ti lascio immaginare i giudizi sui Parlamentari!
On. Straccio: e tu?
On. Cencio: per me è stato facile, amicizia a parte, invitarli a non generalizzare molto. Ho fatto presente che io le ferie le faccio in Paese e al massimo mi permetto qualche giorno in campagna!
On. Straccio: e poi?
On. Cencio: si commentavano le parole del Ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri il quale in un’intervista al quotidiano La Repubblica   ha detto che tutte quelle camere d’albergo prenotate per ospitare per due mesi la scorta del Presidente Fini in un hotel di Orbetello “sono uno spreco da eliminare”.
On. Straccio: in effetti con la crisi che stiamo attraversando tanto spreco è un’offesa a chi è senza lavoro! Penso ai 360.000 esodati . Comprensibile quindi il clima della discussione non proprio sereno. Vedi, poi….
On. Staccio: che cosa?
On. Cencio: il clima ad un certo punto s’è surriscaldato quando il Commendatore Marcantonio – uomo notoriamente della destra sociale e molto sensibile ai bisogni delle fasce più deboli della popolazione – che fu Sindaco del mio Paese negli anni “60, scandisce ad alta voce le dichiarazioni del braccio destro di Fini,On. Bocchino sul conto del Ministro Cancellieri….
On. Straccio: cosa ha detto il Bocchino?
On. Cencio: leggo testuale dal Corriere della Sera di venerdì 17 agosto 2012: “Cancellieri via, è inadeguata….Il Viminale merita un ministro adeguato…un funzionario di provincia non può guidare il Viminale”.  Il fatto che  però voglio sottoporre alla tua riflessione é….
On. Straccio: dimmi! Di che cosa si tratta?
On. Cencio: quel pomeriggio erano presenti al “Circolo della Concordia”, tra gli altri, anche questi due cari amici:  Aristide, chiamato l’Avvocato, che insegna materie giuridiche e Carpoforo, detto il filosofo, che insegna storia e filosofia al liceo classico.
I due, forti della loro autorevolezza per cultura e saggezza,  intervengono, ad un certo punto, nel dibattito. Ecco i punti salienti e più interessanti dei loro interventi così come risultano dai miei appunti.
Carpoforo: come dice Seneca “nullum est vitium sine patrocinio” (lettera a Lucilio). Traduco per chi ha dimenticato il latino: “non c’è vizio che non possa trovar difesa”. Mi preme evidenziare come l’intervento dell’On. Bocchino metta in luce lo stato comatoso di una classe politica che, incapace di applicare il  metodo scientifico al dibattito, sa solo offendere chi cerca di mettere un freno ai loro vizi.  E’ una difesa, questa del Bocchino, che squalifica, se ce n’era ancora bisogno, tutta la “vicenda Fini” degradandola a vicenda da cortile.
Aristide: ah il potere! Com’è capace di corrompere l’uomo!  Come dice un proverbio greco, attribuito a Solone, arké andra deiknusin che tradotto vuol  dire  “il potere rivela l’uomo”
Carpoforo: caro avvocato devi sapere che Svetonio, a proposito del potere, mette in bocca a Tiberio
questa frase:  “ignaros, quanta belua esset imperium” cioè “voi non sapete quale mostro sia il potere”
A questo punto interviene, con altrettanta autorevolezza, il Commendatore Marcantonio chiedendo ai due: “ dovete dirci, poiché Fini afferma di agire secondo legge, se il Presidente Fini stia godendo di privilegi e se i privilegi possono trovare fonte nelle leggi”
.
Aristide: rispondo con due risposte affermative:  Il Presidente Fini sta godendo di evidenti privilegi che trovano idoneo fondamento nelle leggi.  Quindi sono legittimi.
Carpoforo: ma sempre privilegi sono!
Commendatore Marcantonio: e in quanto tali, aggiungo io, sono odiosi!
Carpoforo: e anche  immorali!
Aristide:oltre che palese  fonte di spreco!.
Commendatore Marcantonio:mi sia permesso ricordare anch’io un po’ del vostro latinorum: quando facevo il Sindaco una volta il Segretario comunale mi disse “poiché, come dicono i latini, corruptissima republica plurimae leges, se Lei questa decisione la vuole adottare a tutti i costi, non ci resta che cercare tra le migliaia di leggi quella che meno contrasta con quanto lei vuol  far decidere alla Giunta”.  E alla fine ricordo che la decisione fu  presa con l’approvazione anche del Segretario.
Per concludere è inutile parlare di leggi e regolamenti perché alla fine risulterà tutto regolare! La verità è che le ferie del Presidente Fini hanno svelato, ancora una volta, il cancro di non più tollerabili privilegi di cui godono i nostri politici.  Scusatemi: quanto detto dal Segretario comunale  chi l’ha scritto?
Carpoforo: Tacito negli Annali (3,27,3)

domenica 12 agosto 2012

LE SPESE DELLO STATO E IL PRINCIPIO DEL COLAPASTA.



On. Cencio: domenica scorsa, aiutando mia moglie in cucina, mi sono soffermato ad osservare quello strano utensile di forma semisferica comunemente chiamato “colapasta”.
On. Straccio: da che cosa sei stato attratto in particolare?
On. Cencio: dal fatto che il colapasta abbia dei fori di dimensione tale da non far fuoruscire la pasta insieme all’acqua di cottura e dal fatto che i fori siano equamente distribuiti sulla superficie metallica.
On. Straccio: come mai tali riflessioni all’ora di pranzo?
On. Cencio: in quei giorni stavamo discutendo alla Camera, come tu ben sai, la spending review. E durante la discussione, sia in Commissione che in Aula, abbiamo scoperto l’esistenza di centinaia di Enti Pubblici che assorbono denaro pubblico senza alcuna reale utilità per la collettività. Ma…
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: decine e decine  di questi organismi diritto pubblico, pur assorbendo ingenti risorse pubbliche,  sono per lo più sconosciuti alla gente. Sono Organismi che vanno ad aggiungersi alle Regioni (sia a Statuto speciale che a Statuto ordinario),alle Province, agli oltre 8.000  Comuni, alle A. S. L. etc. etc.. E poi…
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: quasi tutti questi Organismi svolgono la loro attività senza tener conto del principio costituzionale di economicità della loro azione amministrativa (art. 97 Costituzione). Non tengono cioè conto dell’esigenza di un  equilibrato rapporto costi/benefici.
On. Straccio: cosa vuoi dire?
On. Cencio: i buchi del colapasta sono tutti della stessa dimensione; una dimensione tale da non far fuoruscire la pasta insieme all’acqua di cottura. Nella Pubblica Amministrazione vi sono, invece, Organismi ed Enti che non sono buchi, ma  altrettanti voragini  senza fondo che assorbono denaro senza svolgere alcuna  utile attività  per la Collettività.
On. Straccio: cosa vuoi dire? Il tuo discorso si fa sempre più interessante.
On. Cencio: lo squilibrio del  rapporto costi/benefici della loro attività  è  per molti Enti così elevato da farne non dei colapasta, ma dei veri e propri colabrodo.
On. Straccio: una similitudine non solo originale , ma anche convincente. Continua.
On. Cencio: vedi,  il sociologo Luca Ricolfi nel 2010 ha dato alle stampe il risultato di una interessante ricerca dal titolo “Il sacco del Nord”.
On. Straccio: cosa sostiene l’Autore?
On. Cencio: dice il Ricolfi che la spesa della Pubblica Amministrazione “…è influenzata, oltre che dalla localizzazione geografica (Mezzogiorno),dal peso demografico (Regioni piccole), dallo statuto ordinario o speciale della regione, con le Regioni autonome che tendono a spendere di più di quelle ordinarie. Per questo la Sicilia è la “maglia nera”del Mezzogiorno e   la Valle d’Aosta è la “maglia nera” del nord.
Sempre il Ricolfi dice che “…il fatto di essere una Regione del Sud aumenta di circa 10 punti il peso della Pubblica Amministrazione, il fatto di essere a Statuto Speciale lo aumenta di altri 3-4 punti…”  Ma non pensare…
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: anche le Regioni a Statuto ordinario non sono affatto esenti da peccato.
On. Straccio: cosa vuoi dire?
On. Cencio: penso (una tra le tante) alla  Regione Molise che con i suoi 321.000 abitanti è più piccola di molti quartieri di Roma. Eppure…
On. Straccio: dimmi, cosa vuoi dire?
On. Cencio: i Consiglieri Regionali di questa Regione percepiscono una indennità mensile base pari ad €  10.125,14.
On. Straccio: perche la definisci base?
On. Cencio: perché nessuno è Consigliere semplice. Vedi…
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: quasi tutti aggiungono al titolo di Consigliere qualche altra qualifica, che ovviamente è retribuita.  E questo è un principio che trova applicazione in quasi tutte le Regioni.
On. Straccio: fammi qualche esempio.
On. Cencio: le qualifiche aggiuntive più ricorrenti sono:  Capogruppo, Segretario del gruppo,  Presidente del Consiglio, Vice Presidente, Componente dell’Ufficio di Presidenza, Questore.
On. Straccio: ora incomincio a capire perché prima mi parlavi di Organismi, Enti pubblici  quali voragini che solamente assorbono denaro pubblico e non danno alcunché alla collettività.
On. Cencio: comprenderai meglio quanto  ti ho detto e le tesi del Prof. Ricolfi riflettendo su questi due ulteriori emblematici fatti.
On. Straccio: quali fatti?
On. Cencio: devi sapere che il Presidente della Provincia autonoma di Bolzano “guadagna”  un’indennità mensile pari a €  25.600 e al suo Vice (relativamente all’indennità vice per modo di dire)  € 24.300 mensili.
On. Straccio: questo è il primo fatto; e mi rifiuto di commentarlo. Poi dicono di noi Parlamentari! Il secondo fatto qual’è?
On. Cencio: il secondo fatto riguarda la Sicilia.
On. Straccio: ci avrei giurato! Di cosa si tratta?
On. Cencio: c’è un Avvocato dipendente di quella Regione al quale al momento del collocamento a riposo è stata riconosciuta una pensione pari a € 1.369  al giorno.
On. Straccio: cosa? Non ho capito!
On. Cencio: capisco che ti riesce difficile a capire! Ma è proprio così, 1.369 € al giorno!
On. Straccio: e come possono avvenire simili sperperi di pubbliche risorse? Capisci che non voglio utilizzare altri termini? Mi verrebbe da dire qualcos’altro!
On. Cencio: ti capisco; ciò avviene perché trattasi di Enti a Statuto speciale!
On Straccio: ma l’attività di  questi Enti é soggetta al criterio della ragionevolezza?
On. Cencio: senz’altro si.
On. Straccio: con tutti questi irragionevoli privilegi che costituiscono vere e proprie voragini per le casse pubbliche, tornando al colapasta, posiamo affermare che   per quanta pasta e acqua di cottura vi si possa versare, il colapasta sarà destinato a rimanere sempre vuoto, senza acqua e senza pasta.  
On. Cencio: con questa amara e sconsolata riflessione dove vuoi arrivare?
On. Straccio: il  Governo potrà aumentare tasse, imposte, addizionali comunali, addizionali provinciali e regionali, I. M. U., I. V. A., I. R. P. E. F….. Le potranno aumentare a dismisura, ma con tutti i buchi di cui mi hai parlato  -  alcuni dei quali di proporzioni tali da sembrare vere e proprie voragini che inghiottono il sudore dei contribuenti  - non ci saranno mai risorse da destinare all’interesse della collettività.  Ti posso fare un’altra domanda? Lo chiedo a te perché sei amico del grande avvocato che milita nella maggioranza e sicuramente ne avrete già parlato con lui.
On. Cencio: dimmi, cosa vuoi sapere?
On. Straccio: si possono modificare le leggi che attribuiscono tali privilegi?
On. Cencio: si possono!
On. Straccio: e perche non si fa?
On. Cencio: vuoi proprio saperlo?
On. Straccio: se puoi dirmelo!
On. Cencio: ebbene caro Collega, non si fa perché non si vuole!
On. Straccio: ma se è così sarà difficile arriva al pareggio di bilancio!
On. Cencio: non solo! Ma con la cassa dello Stato ridotta a un colabrodo che non trattiene né acqua di cottura, né pasta, non riusciremo nemmeno a ridurre il nostro debito pubblico che prima o poi ci strangolerà




martedì 7 agosto 2012

MENO MALE CHE C'E' NONNO MARIO!

On. Straccio: collega Cencio su con la vita; ti vedo giù di corda! Cosa ti succede?
On. Cencio: cosa devo dirti!
On. Straccio: dimmi, confidati.
On. Cencio: venerdì scorso mia moglie era al supermercato e scivolando su una foglia di insalata sé
       fratturato il polso sinistro.
On. Straccio:  adesso tua moglie come sta?
On. Cencio: nel complesso bene.
On. Straccio: meno male che c'é il Mario nazionale! Senza la sua presenza al Governo stai sicuro che tua   
        moglie si sarebbe fratturato entrambi i polsi.  L'ho potuto constatare a casa mia!
On. Cencio: cosa ti é successo?
On. Straccio: mia suocera cadendo in casa ha riportato la frattura del femore sinistro.
On. Cencio: meno male che c'é il Mario nazionale che dimezza i danni! Se ci fosse stato ancora Silvio....
On. Straccio: cosa vuoi dire?
On. Cencio: avrebbe sicuramente riportato la frattura di entrambi i femori! Ricordati...
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: il Mario dimezza i danni!

mercoledì 1 agosto 2012

LA SPENDING REVIEW MANTIENE ANCORA IN VITA ORGANISMI DALLA DUBBIA UTILITA'





L’altra sera, terminati i lavori parlamentari, gli Onorevoli Cencio e Straccio decidono di cenare, come al solito, all’Hostaria da Romoletto.
Accomodatisi in un posto appartato, incomincia a parlare l’On. Cencio il quale afferma: se le strade che portano all’inferno sono quasi sempre  lastricate di buone intenzioni, altrettanto possiamo dire in tema di sperpero del pubblico denaro da parte della classe politica nostrana.
On. Straccio: a che proposito dici questo?
On. Cencio: lo sapevi, per fare un esempio, che in Piemonte opera da anni un Centro piemontese di studi africani?
On. Straccio: devo confessarti che è la prima volta che lo sento nominare. Che tipo di attività svolge?
On. Cencio: non lo so. Però l’altro giorno ho fatto amicizia con l’On. Osvaldo Napoli, che, non ti inganni il cognome, è piemontese. Appena lo rivedo, così come mi ero già ripromesso, gli chiederò notizie sull’attività svolta da questo Centro.
Tra una portata e l’altra e un buon bicchiere di vino riprende l’On. Straccio: caro collega la fantasia alla nostra classe politica davvero non manca quasi mai!
On. Cencio: a che proposito dici questo?
On. Straccio: ho saputo da un collega di Belluno che in Veneto è attivo un Istituto per la conservazione della gondola e la tutela del gondoliere?
On. Cencio: la fantasia, se applicata in politica, non ha proprio limiti! Devi sapere …
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: ho appreso dall’ Ufficio Studi della Camera che sono migliaia gli organismi del genere che sparsi per tutta l’Italia.  E tutti, mi diceva il Dirigente del suddetto Ufficio Studi, con Consigli di Amministrazione e relativi compensi.
On. Straccio: e come diceva Totò “…e io pago”.
On. Cencio: vedi…
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: avrei voluto presentare un emendamento al provvedimento sulla spending review che prevedesse il “riordino di queste migliaia di organismi”.
On. Straccio: lo firmo anch’io.
On. Cencio: lascia perdere!
On. Straccio: perche?
On. Cencio: non lo sai che anche questa volta il Governo ha posto la questione di fiducia, così da impedire la discussione di qualsiasi emendamento?