lunedì 31 agosto 2015

Ricorrendo l’anniversario della morte dell’Arcivescovo di Milano, Card. Carlo Maria Martini, vogliamo ricordare alcuni passaggi del discorso alla Città in occasione della festa del Patrono di Milano sant’Ambrogio.
Correva l’anno 1986.

“Alleanze occulte e spartizioni sotterranee”

“Camere oscure del Palazzo”

“Menzogne e coperture”

“Degrado della politica”

“I Partiti stanno divorando le Istituzioni”

“Tempo i prossimi vent’anni il degrado del sistema avrà tolto l’ossigeno alla democrazia”

La parola al lettore


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venerdì 28 agosto 2015

                        FUNERALI  CASAMONICA:  ECHI  DAL  PARLAMENTO

On. Straccio: collega Cencio… hai saputo?
On. Cencio: che cosa?
On. Straccio: il Prefetto Gabrielli ha commentato il funerale del Sig. Casamonica Vittorio parlando di “vicenda gravissima, ma non rotolerà alcuna testa”.
On. Cencio: allora?
On. Straccio: tutti in carrozza!
On. Cencio: per andare dove?
On. Straccio: alla manifestazione che il  Partito Democratico terrà nella Piazza dove si affaccia  la Chiesa di San Giovanni  Bosco dove è stato reso l’estremo saluto al Sig. Casamonica.
On. Cencio: scopo della manifestazione?
On. Straccio: si tenterà, non parlando più di Cooperative e dei loro affari, né del commissariamento del Municipio di Ostia,  di accreditare l’idea che Mafia Capitale alla fine sia riconducile, con buona pace per tutti,  a Vittorio Casamonica.

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mercoledì 26 agosto 2015

           QUANDO  L’IMMIGRATO  PASSA  DALLA PADELLA  ALLA  BRACE

Ennio: è proprio vero!  I migranti, venendo in Italia, passano molto spesso dalla padella alla brace.
Marco: cioè? Illustra meglio il tuo pensiero.
Ennio: per me è intollerabile, e sono sicuro che lo è per tutti voi, che in Italia un immigrato debba morire
raccogliendo ortaggi per 12/14 ore consecutive al giorno!
Romano: è senz’altro merito dei mezzi d’informazione aver fatto conoscere all’opinione pubblica questa piaga che oramai ha assunto livelli tali da poter essere qualificata sfruttamento dell’uomo.
Giacomo: permettimi Romano: è molto di più dello sfruttamento!  Questa è schiavitù! Se poi consideriamo che vengono retribuiti con una paga di 2 € l’ora, chi mai potrà negare che questa sia schiavitù allo stato puro? Prof. Vezio…può illustrarci il suo pensiero?
Vezio: non possiamo non constatare  come finora il Governo abbia dimostrato molto interesse nel l’approntare delle unità navali  per portarli nel nostro Paese; è mancata, però, altrettanta sollecitudine nell’attivare  i necessari controlli per evitare che lavorassero in nero e che venissero utilizzati come schiavi.
E’ una vicenda che porta alla luce come anche nel nostro Paese  siano ancor oggi calpestati i più elementari diritti umani.
Rodolfo: non possiamo non condividere l’analisi del prof. Vezio.
Vezio: i casi evidenziati dall’amico Ennio gettano un’ombra funesta sull’ operato del Governo,   tale da oscurare gli aspetti  positivi , “MAFIA CAPITALE” E ATTIVITA’ DI NON POCHE COOPERATIVE a parte,  dell’operazione “Mare Nostrum” .  E’ un fenomeno che ha assunto i caratteri della schiavitù e quindi come tale va affrontato sia dal legislatore che dalla giustizia.
Spetta al Governo impedire che continui questo losco mercato della manodopera in agricoltura. L’Italia merita di essere ricordata per gli atti di generosità che hanno costellato l’operazione “Mare Nostrum”!
Relativamente poi al ruolo dell’informazione, molto opportunamente evidenziato dall’amico Romano, consentitemi quest’ulteriore considerazione: sarebbe necessaria una iniziativa del nostro Governo per informare le persone che intendono venire in Italia della criticità di cui noi qui stiamo oggi discutendo. La considero un’iniziativa più efficace di quelle finora utilizzate per convincere  tante persone a non venire in Italia.
Quest’opera di informazione attraverso stampa e video dovrebbe essere portata avanti dai singoli Governi  e dalle  Chiese locali  che svolgono la loro missione nelle regioni colpite da quest’ondata migratoria.
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)
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mercoledì 19 agosto 2015

              SERVE ANCORA A QUALCOSA IL NOSTRO PARLAMENTO?

On. Straccio: collega Cencio…., scusa se ti disturbo in questo silenzioso luogo di studio  qual’è la biblioteca della Camera dei Deputati.
On. Cencio: dimmi pure.
On. Straccio: noto che leggi con molta attenzione, sottolinei, prendi appunti ….Cosa stai leggendo?
On. Cencio: gli scritti di Stalin.
On. Straccio: di Stalin? Come mai?
On. Cencio: sono stato spinto dalle recenti dichiarazioni di Beppe Grillo sul ruolo effettivamente svolto dal nostro Parlamento.
On. Straccio: in effetti il Beppe questa volta è stato impietoso più del solito nelle sue accuse al nostro Parlamento quando dice  che “il Parlamento potrebbe chiudere domani, nessuno se ne accorgerebbe. E’ un simulacro…o lo seppelliamo o lo rifondiamo…La scatola di tonno è vuota. Dobbiamo chiederci se abbia ancora un senso. Va riformato, abolito?. Una cosa è certa: oggi non serve praticamente a nulla”
On. Cencio: mi sembra altrettanto – e forse più -  interessante quest’ulteriore analisi: “il Parlamento , luogo centrale della nostra democrazia, è stato spossessato dal suo ruolo di voce dei cittadini…Il Parlamento può sfiduciare il Governo che è l’unico titolato a farlo (art. 94 Costituzione) Ma anche questo potere gli è stato sottratto con l’avvento di Monti eletto senza alcun voto di sfiducia a Berlusconi. Prosegue la sua analisi sull’avvento del Governo Monti affermando che “vuolsi così colà dove si puoté”.
On. Straccio: sono parole che dovrebbero farci riflettere nel momento in cui ci accingiamo a discutere di revisione della Costituzione!  Scusami se torno alla domanda iniziale chiedendoti cosa c’entri tutto ciò con gli scritti di Stalin.
On. Cencio: c’entra, eccome!
On. Straccio: mi incuriosisci sempre più! Spiegami.
On. Cencio: questa volta quella di Grillo è un’analisi, se vuoi, alquanto impietosa, ma  non è che poi sia  tanto originale!
On. Straccio: cosa vuoi dire? Mi incuriosisci ancor di più.
On. Cencio: l’analisi sul ruolo del Parlamento, nei termini svolta da Grillo, era già stata svolta da Stalin fin dal 1927.
On. Straccio: devo confessarti che non ho mai avuto occasione di leggere nulla sull’argomento!
On. Cencio: eppure devo confessarti, caro Collega, che quella di Stalin è una analisi molto istruttiva ai nostri fini! Una analisi capace di farci comprendere la caduta (meglio dire la cacciata) di  Berlusconi da Palazzo Chigi e l’avvento del Governo Monti sotto l’attenta regia della finanza internazionale e del Presidente della Repubblica Napolitano cha già con qualche  giorno di anticipo aveva provveduto a nominarlo Senatore a vita.
On. Straccio: hai questo scritto di Stalin a portata di mano?
On. Cencio: sono qui in biblioteca proprio per questo e con un po’ di fortuna ho trovato ciò che cercavo. Vedi, trattasi del X volume (1927) delle Opere complete  di Stalin, in Italia pubblicate da Rinascita nel 1953.
On. Straccio: qual’é l’opinione di Stalin sull’istituzione parlamentare?
On. Cencio: nel settembre del 1927 il nostro Stalin, intervistato in occasione di un incontro con una delegazione operaia U. S. A.,  dice che “nei paesi capitalistici ….nonostante l’esistenza di parlamenti democratici,   i governi sono controllati dalle grandi banche. I parlamenti dichiarano che sono loro a controllare i governi. In realtà invece avviene che la composizione dei governi è fissata in precedenza dai maggiori consorzi finanziari, i quali controllano anche l’operato dei governi. Tutti sanno che in nessuna potenza capitalistica può essere formato un gabinetto contro la volontà dei maggiori magnati della finanza. E’ sufficiente una piccola pressione finanziaria perché i ministri volino via dai loro posti come fuscelli….”  Hai capito?
On. Straccio: fa impressione vedere come la “caduta”, meglio dire “cacciata”  dell’ultimo Governo Berlusconi nei frenetici giorni del novembre 2011, abbia ricalcato  alla lettera la prassi teorizzata dal grande capo del Comunismo Sovietico!
On. Cencio: non a torto Grillo afferma che “vuolsi così colà dove si puoté”. Con l’avvento del Governo Monti abbiamo infatti assistito  alla finanziarizzazione  della politica italiana, costretta ad eseguire le decisioni prese al di fuori dei confini italiani. Il Governo Monti, ricordalo, ha fatto del nostro Parlamento un organo ridotto a registrare decisioni prese altrove senza tener minimamente conto della specifica situazione del nostro Paese. Emblematica in tal senso la triste vicenda dei 400.000 esodati.
On. Straccio: condivido  la tua analisi. Ma il problema, caro collega, è che con l’avvento di Renzi al Governo la crisi del nostro Parlamento lungi dal subire la tanto auspicata frenata si è invece ulteriormente aggravata ed ha raggiunto il culmine quando è stata posta la questione di fiducia sulla legge elettorale e, decisone ancora più grave, anche sulla legge di riforma costituzionale. Ricordati, caro Cencio, che il termine Parlamento ha la stessa radice del verbo parlare: vuol dire che il Parlamento dovrebbe essere la sede dove si parla, ci si confronta, si discute sulla possibile soluzione da adottare. Quando invece il Governo pone la questione di fiducia su una proposta di legge presentata proprio dal Governo, vuol dire che il Parlamento non discute. Vuol dire che la legge solo formalmente risulterà approvata al Parlamento che di fatto non fa altro che ratificare un testo presentatogli dal Governo senza possibilità di apportarvi alcuna modifica. E in questo Grillo ha pienamene ragione quando parla di “spossessamento del ruolo del Parlamento”.
On. Cencio: aldilà del linguaggio al quale oramai Grillo ci ha abituati, il suo pensiero  richiama – e in ciò hai pienamente ragione -  quello del grande capo sovietico!.
On. Straccio: per non parlare del famigerato spread, messo lì a pendere giorno e notte sulla testa degli italiani e di noi Parlamentari come la famosa “spada di Damocle”.
(Voci dal Parlamento)

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giovedì 6 agosto 2015

                                     BERE,  LETTURA:  DIFFERENTI  EFFETTI

                                                            Ludovico: prof. Vezio …
                                                            Vezio: dimmi….
                                                            Ludovico: perché consiglia agli amici di bere con moderazione?
                                                            Vezio:  perché devi sapere che il bere crea dipendenza.
                                                            Ludovico: e perché, invece, a noi consiglia sempre di leggere?
                                                            Vezio: perché dovete sapere, amici miei, che la lettura crea indipendenza.
                                                           (dai dibattiti svolti al Circolo della Concordia)

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domenica 2 agosto 2015

                                           LA  BUONA  SCUOLA  DI  RENZI
                                                       ECHI DAL TRANSATLANTICO

On. Straccio: collega Cencio….nelle mattinate di questi giorni inaspettatamente sono spuntati  banchi di nebbia nelle vallate tosco/emiliane.
On. Cencio: quando il tempo fa le bizze è il caso di interpellare il Centro METEO.
On. Straccio: NO, ha chiarito tutto il Presidente Renzi in persona da Palazzo Chigi.
On. Cencio: e cosa ha detto?
On. Straccio: ha diramato il seguente comunicato: “se ci sono banchi di mezzo vuol dire, amici miei, che incomincia a dare i suoi frutti la mia buona scuola”.

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