giovedì 29 dicembre 2016


I GIOVANI CHE SI TRASFERISCONO ALL’ESTERO NEL PENSIERO DEL MINISTRO POLETTI.
                                               (ECHI DAL PARLAMENTO)

On. Straccio: collega Cencio…
On. Cencio: dimmi….
On. Straccio: potresti dirmi, visto che sei amico del Ministro Poletti, cosa ne pensi della frase, che così tante polemiche sta provocando,  in merito ai giovani che si trasferiscono all’estero in cerca di lavoro?
On. Cencio: il mio amico Poletti ne dice così tante! Ti riferisci a qualcuna in particolare?
On. Straccio: quella che mi ha colpito di più è la seguente:  “conosco gente che è andata via e che è bene che stia dove è andata, perché sicuramente questo Paese non soffrirà a non averli più fra i piedi”.
Rifletti, specialmente sull’ultimo periodo  “non soffrirà a non averli più fra i piedi”.
On. Cencio: che vuoi che ti dica.
On. Straccio: una tua personale riflessione.
On. Cencio: a volte in privato gli ho ricordato, data l’amicizia che ci lega, quel vecchio proverbio che dice “la tua lingua non preceda il pensiero”.
On. Straccio: mi sembra che  non abbia fatto tesoro del tuo consiglio.
On. Cencio: il mio amico Poletti è alquanto loquace e molto spesso dice ciò che non dovrebbe dire. Anzi, se vuoi che ti dica tutta la verità ….
On. Straccio: dimmela pure.
On. Cencio: ….anzi, è solito dire ciò che pensa veramente.

gcastronovo.blogspot.it 

domenica 11 dicembre 2016


     MIRACOLI DELLA POLITICA ITALIANA: C’E’ANCORA, LAVORA MA NON SI VEDE!
                                         (ECHI DAL PARLAMENTO)

On. Straccio: collega…  è da qualche giorno che mi vado chiedendo….
On. Cencio: dimmi pure.
On. Straccio: ma Renzi c’è ancora o non c’è più.
On. Cencio: a seconda dei punti di vista.
On. Straccio: come? Ma alle ore 0,35 del 5 dicembre, conosciuto l’esito del referendum che vedeva sonoramente bocciata la sua proposta di revisione costituzionale, non era stato perentorio nell’annunciare che si sarebbe dimesso?
 On. Cencio: e allora?
On. Straccio: mi sembra che l’attività renziana  non sia del tutto coerente con l’annuncio. Infatti mentre il Presidente Mattarella al Quirinale fa il giro di consultazioni fra le forze politiche, che fa Renzi?  Da Palazzo Chigi fa le sue consultazioni parallele. Non ti sembra che in tutto ciò ci sia poca coerenza?
On. Cencio: evidentemente ti stanno sfuggendo i miracoli di cui è capace la politica italiana.
On. Straccio: cioè?
On. Cencio: Renzi c’è  ma non si vede.
On. Straccio: vale a dire?
On. Cencio: un Renzi bis senza Renzi!!

gcastronovo.blogspot.it

lunedì 5 dicembre 2016


                          DELIA  SCALA,  RENZI E  IL  REFERENDUM
                                   VOCI  DAL  PARLAMENTO

On. Straccio: collega Cencio, sai che….
On. Cencio: dimmi pure.
On. Straccio: circolano voci a Palazzo Chigi che il nostro Presidente del Consiglio Renzi negli ultimi giorni di frenetica campagna elettorale a  sostegno della sua riforma costituzionale abbia fatto visita anche a Delia Scala.
On. Cencio: a Delia Scala? Per dirle cosa?
On. Straccio: Le avrebbe chiesto di convincere i suoi amici, conoscenti e colleghi a votare  “SI”.
On. Cencio: e lei cosa gli ha risposto?
On. Straccio: E ‘NNO,  E ’NNO, E ‘NNO!!!

gcastronovo.blogspot.it 

domenica 4 dicembre 2016

                   REFERENDUM COSTITUZIONALE 2016
E’ STATO SCONFITTO L’RRESPONSABILE AVVENTURISMO DI RENZI E DELLA SUA MAGGIORANZA

gcastronovo.blogspot.it


              REFERENDUM COSTITUZIONALE 2016: PRIMI EXIT POLL
                                          COSA CI INSEGNANO?


E’ SALVO LO SPAZIO DELLA DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA DIRETTA CUSTODITO NELLA CARTA COSTITUZIONALE DEL 1948!!!

venerdì 2 dicembre 2016


RIFORMA COSTITUZIONALE RENZIANA: RIDUCE LO SPAZIO DELLA DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA DIRETTA.
Renzo:  amici…..finalmente ci siamo!  La campagna elettorale per la riforma costituzionale di Renzi è finalmente – e sottolineo finalmente -arrivata alle ultime battute.
Giacomo: mi piace che tu utilizzi l’avverbio “finalmente”. Prof. Vezio qual è il punto per il quale questa riforma va secondo lei ricordata?
Vezio:  toglie agli elettori la scheda elettorale per l’elezione dei Senatori.  E questo significa che la riforma di Renzi  riduce lo spazio della democrazia partecipativa diretta”.
Alessio: può spiegarci meglio  questa affermazione?
Vezio: l’aspetto più scandaloso di questa modifica è che ad uscirne ammaccato è l’articolo uno della Costituzione il quale dispone che  “la sovranità appartiene al popolo”.  La riforma renziana  - è bene ricordarlo - trasferisce il luogo in cui si svolge l’elezione dei Senatori dalle aule scolastiche dove eravamo abituati a ricevere due schede ( una per la Camera e una per il Senato) alle aule dei Consigli regionali.
Se viene confermata la riforma renziana  d’ora in avanti saranno i Consiglieri regionali e non più noi cittadini elettori ad eleggere i Senatori.
Ma c’è un altro aspetto che meriterebbe maggiore riflessione. Un aspetto  che in campagna elettorale è stato ignorato perché costituisce una vera e propria offesa all’autonomia del potere legislativo e dell’indipendenza dei Parlamentari.
Non potete non ricordare che i Senatori del Partito Democratico Vannino Chiti  e  Corradino Mineo che nella Commissione affari costituzionali del Senato si opponevano allo spossessamento di noi elettori del diritto di eleggere i Senatori vennero su ordine dello stesso Renzi sostituiti con altri due Senatori che votarono nel rispetto della volontà renziana. 
Per non parlare della finta soppressione delle Province. Finora la vera riforma consiste nell’aver sottratto, anche questa volta, la scheda elettorale a noi elettori.  Di questo parleremo un altro giorno.
(Dai dibattiti svolti al Circolo della Concordia)

gcastronovo.blogspot.it   

martedì 29 novembre 2016

                       CHI  SEMINA  VENTO  RACCOGLIE  TEMPESTA
Totò: amici… che ne dite dei 4 milioni di lettere che il nostro Presidente del Consiglio Renzi ha inviato ai nostri connazionali residenti all’estero invitandoli a votare a favore della sua proposta di riforma costituzionale?
Franco: la verità è che più ci avviciniamo alla fatidica data del quattro dicembre e più Renzi ci appare in evidente difficoltà.
Giacomo: il punto, amici miei, è proprio questo: bisogna capire come mai all’appuntamento referendario dopo il quale, al di là del suo esito, nulla potrà essere più come prima sia nella politica italiana che nel Partito Democratico in particolare, troviamo un Renzi in una situazione di evidente affanno. Un Renzi che ha perso molte delle sue certezze iniziali;  e la lettera di cui parlava l’amico Totò sta a testimoniare l’attuale difficoltà alla quale intende porre un disperato rimedio.
Ennio: condivido il pensiero dell’amico Giacomo. Prof. Vezio….ma lei cosa ne pensa?
Vezio: amici…un vecchio proverbio di antica saggezza ci insegna che  “chi semina vento raccoglie tempesta”.
Ennio: questo proverbio, in rapporto al nostro argomento,  cosa ci insegna?
Vezio: ritengo di poter tranquillamente affermare che il primo nemico del  SI  a questo referendum è lo stesso Renzi.
Rodolfo: non le sembra un’affermazione esagerata?
Vezio:  ascoltate  e forse mi darete ragione. Il nostro Renzi, In questi due anni di guida del Governo, non poche volte ha ceduto all’esuberanza, cioè alla tendenza a mettere al primo posto la propria persona, anche prima dello stesso Partito Democratico. Un atteggiamento, il suo, da spaccone egocentrico ed esibizionista.
Ennio: prof., pur condividendo la sua analisi, penso che non possiamo ridurre gli errori di Renzi  a un semplice problema caratteriale.
Vezio: ovviamente non è solo un aspetto caratteriale ma anche di atteggiamento politico che sovente è sconfinato nel dispotismo, cioè in quella forma di governo in cui la legittimità della legge coincide con la volontà di chi detiene il potere. Un modo di gestire la cosa pubblica che ha creato, anche all’interno del suo partito, tensioni che potevano essere evitate.
Mi state chiedendo qualche esempio, facciamolo:
-pensiamo ai rapporti con il Sindacato: non solo lo ha attaccato, ma lo ha anche irriso.
-pensiamo ai rapporti con coloro che,  dall’interno del suo stesso partito, hanno apertamente criticato certe scelte: quanto vero e proprio disprezzo ha manifestato nei loro confronti! Lo stanno a dimostrare i verbi dallo stesso utilizzati nei confronti dei suoi avversari interni ed esterni al suo stesso Partito: “asfaltare”, “rottamare”, “spianare”.  Per non parlare del termine  “gufo” con il quale è solito indicare al pubblico ludibrio coloro che disapprovano certe sue discutibili scelte.
Pensava di non dover pagare mai dazio? S’è sbagliato. Purtroppo è il Paese che,  spaccato in due con questo referendum, ne sta pagando le conseguenze. Una modifica , questa della nostra Costituzione, che poteva e doveva essere gestita diversamente e non in modo così traumatico prima in sede parlamentare e poi  nelle modalità di svolgimento della campagna referendaria che solo per decisione dello stesso Renzi  oramai si protrae da troppi mesi. Speriamo che il 5 dicembre la politica faccia tesoro di questa esperienza  negativa.
(Dai dibattiti svolti al Circolo della Concordia)
gcastronovo.blogspot.it



mercoledì 23 novembre 2016

                                                     ELOGIO  DEL  “NO”
              (RIFLESSIONI DEL PROF. VEZIO SVOLTE AL CIRCOLO DELLA CONCORDIA)

Nella vita di ogni  uomo e di ogni donna talvolta è importante saper dire di  “NO”.
Come mai?  Perché?
Dire di  “NO”, se con piena cognizione di causa, comporta grande impegno e altrettanta fatica perché significa, prima di esprimere un giudizio,  studiare, verificare, confrontarsi.

Saper dire  consapevolmente “NO” significa molto spesso dover andare controcorrente.

E andare controcorrente è da pesci vivi, mentre è da pesci morti seguire passivamente la corrente.

Lo sappiamo:  seguire la corrente del fiume non è faticoso come lo è dover salire la corrente del fiume.

Non è detto, poi, che tutti coloro che sono schierati per un “SI” debbano necessariamente essere dalla parte giusta.
Dire “NO” non è facile! Ci vorrebbero delle Scuole dove insegnare che talvolta è necessario anche saper dire “NO” .
Io cari amici mi fermo qui.  Ora riflettete anche voi sapendo che nel corso della nostra vita  molto spesso ad essere  imbarazzanti e indecenti sono le proposte e non  i rifiuti.
gcastronovo.blogspot.it

            

giovedì 10 novembre 2016

                      RIFORMA COSTITUZIONALE DI RENZI: GIUDIZI
                               Prof. Cacciari  su  LA 7  a  8 ½  dell’8.11.2016

                                        “Quella di Renzi è una pessima riforma” 

mercoledì 9 novembre 2016

                TRUMP NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI D’AMERICA
                                         (VOCI DAL TRANSATLANTICO)

On. Straccio: collega Cencio che ne dici della vittoria di Trump alle elezioni presidenziali americane?

On. Cencio: dico, tralasciando le dichiarazioni apocalittiche di coloro che erano schierati a favore della Clinton, che non è detto che le nuove maggioranze debbano necessariamente essere sempre schierate dalla parte sbagliata.
gcastronovo.blogspot.it


martedì 25 ottobre 2016


RENZI,  SOLO  RENZI,  SEMPRE  RENZI. E COSI’ IL REFERENDUM E’ DIVENTATO UN LANCIAFIAMME CHE HA INCENDIATO LA POLITICA ITALIANA.

Franco: amici… è da qualche giorno che mi sto chiedendo
Renzo:  che cosa?
Franco: come mai per il Presidente del Consiglio Renzi la strada che porta al  Referendum del 4 dicembre prossimo è costellata di così tanti ostacoli?
Giacomo: l’amico Franco ha ragione! In effetti all’inizio sembrava tutto più semplice per Renzi;   vorrei dire un percorso in discesa che non faceva prevedere tante difficoltà. Però…
Rodolfo: però….che cosa?
Giacomo: un dato è certo. Quando gli storici, non saranno più direttamente  influenzati,  anche grazie al trascorrere del tempo, dall’appartenenza politica e scriveranno con obiettività l’intera vicenda di questa riforma costituzionale, non potranno non prendere atto che in tutta questa vicenda politico/istituzionale  quella di Renzi  sia stata la presenza di un “IO” troppo ingombrante, incapace com’è di trasformarlo in un “NOI”. Un ruolo, il suo, come si dice, oggi esclusivamente divisivo. Lo stanno a dimostrare i verbi “rottamare” e “asfaltare” cui ricorre più frequentemente; verbi che stanno caratterizzando la sua azione politica.  Questo, caro Rodolfo,  è il clima  creato da Renzi nel Paese e all’interno dello stesso Partito Democratico e nel quale sono nati i vari “casi Bersani, D’Alema, Speranza” per citare solo i più noti.
Franco: prof. Vezio che ne dice dell’analisi dell’amico Giacomo?
 Vezio: si tratta, in effetti, di due verbi che hanno trasformato quella che Renzi all’inizio considerava una comoda discesa in una ripida salita. Del resto, amici miei, non poteva essere diversamente dal momento che la Riforma costituzionale prima e il referendum oggi in mano al Presidente Renzi sono diventati in primis il mezzo per regolare i conti all’interno del suo Partito e non solo.
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

gcastronovo.blogspot.it

giovedì 20 ottobre 2016


                                    DOPO   RENZI  CHI?
                                            (ECHI DALLA CASA BIANCA)

Totò: amici…avete sentito il Presidente americano Obama nell’incontro alla Casa Bianca con il nostro Presidente Renzi accompagnato da consorte, Benigni e consorte ed altri?
Franco: ha parlato tanto e forse anche troppo. Ti riferisci a qualche riflessione in particolare?
Totò: ha delineato  anche la figura del prossimo Presidente del Consiglio italiano.
Marco: si tratta di un’analisi politica?
Totò: no! Analisi estetica!.
Ludovico: in che senso?
Totò: Obama, nel delineare la figura ideale del Presidente del Consigli italiano, ha detto che il candidato ideale deve possedere questi requisiti;
-essere giovane;
-essere un bell’uomo;
avere una moglie fantastica.
Giacomo: anche se non ha detto come debba chiamarsi il messaggio è più che chiaro: per l’America  dopo Renzi ancora Renzi! Obama, del resto non poteva fare altro dopo il solenne e ufficiale impegno del Governo italiano di inviare suoi militari al confine con la Russia.
Vezio: l’amico Totò mi consentirà di sostituire l’aggettivo “ideale” con la seguente locuzione: “capace di  rispondere pienamente alle esigenze strategico/militari degli U. S. A.”
(Dai dibattiti svolti al Circolo della Concordia)

gcastronovo.blogspot.it

mercoledì 12 ottobre 2016


                    IL TRENO DEL PRESIDENTE RENZI E IL REFERENDUM
                                                           (ECHI DAL PARLAMENTO)
On.  Cencio:  collega Straccio… hai sentito l’ultima del Presidente Renzi  a proposito del referendum del prossimo dicembre?
On. Straccio: cosa ha detto?
On. Cencio: che “il referendum è un treno che non passa più”. Cosa ne pensi?
On. Straccio: sono prudente per dare giudizi; aspetto il 5 dicembre.
On. Cencio: perché?
On. Straccio: penso che se vincesse il   NO forse dovrebbe cantare uno dei cavalli di battaglia di Claudio Villa che si intitola  “Binario”.
On. Cencio: quale strofa?
On. Straccio: “Binario, fredde parallele della vita,
                          per me è finita.
                         Binario, binario, binario!”.

gcastronovo.blogspot.it  


lunedì 10 ottobre 2016


COSA RESTA DELLA VICENDA GIUDIZIARIA DELL’EX SINDACO DI ROMA  MARINO E DELL’EX PRESIDENTE DELLA REGIONE PIEMONTE COTA?
                                        (ECHI DAL PARLAMENTO)

On. Straccio: collega Cencio… che ne dici?
On. Cencio: di che cosa?
On. Straccio: dell’assoluzione piena dell’ex Sindaco di Roma Marino e dell’ex Presidente della Regione Piemonte Cota.
On. Cencio: ancora una volta è sotto gli occhi di tutti l’attuale  e non più sostenibile fragilità della politica di fronte all’onnipotente potere giudiziario/mediatico.
On. Straccio: hai un rimedio da proporre?
On. Cencio: voglio una giustizia che, onnipotente così com’è, sia dotata, quando assolve, anche del potere di riportare indietro le lancette dell’orologio.

gcastronovo.blogspot.it

sabato 8 ottobre 2016

                IL  CANE  DI  ALCIBIADE  E  IL  REFERENDUM  DI  RENZI                                
Totò: amici…più si avvicina il 4 dicembre, fatidica data in cui si svolgerà il Referendum sulla riforma costituzionale voluta dal Presidente del Consiglio Renzi, mi riesce difficile comprendere la strategia seguita da Renzi e dai suoi consiglieri in tutta questa operazione.
Marco: a che proposito?  Potresti spiegarci meglio il tuo pensiero?
Totò: ovviamente l’oggetto della mia riflessione è stato la “Riforma costituzionale.   Spiego meglio, così come richiesto dall’amico Marco,  il mio pensiero. Vedete…quando penso agli esodati, cioè a persone  che in una notte si sono trovati per anni e anni senza stipendio e senza pensione, a seguito della Legge Monti/Fornero, mi chiedo perché a Renzi sia mancato quel piglio decisionista che invece ha sfoderato nell’imporre al Parlamento le sue  modifiche costituzionali lasciando di fatto ai margini dell’agenda politica il tema esodati.
Ludovico: si tratta, in effetti, di un vero e proprio dramma che stanno vivendo centinaia di migliaia di persone. Dobbiamo infatti tenere conto che dietro un esodato quasi sempre c’è una famiglia; e cioè figli e coniuge, anche loro vittime sacrificali di quella  legge che per il modo in cui è stata costruita credo di non esagerare nel definirla “infausta”.
Totò: per non parlare del problema del “debito pubblico” che continua, mese dopo mese, ad aumentare così pericolosamente da essere diventato un vero e proprio drago capace di ingoiare tutti i nostri risparmi.
Ennio: e con l’immigrazione, di fatto fuori controllo,  come la mettiamo?
Romano: per non parlare della deflazione e della povertà che oramai coinvolge milioni di italiani tra i quali non pochi appartenenti proprio alla nuova categoria sociale degli esodati dei quali  ci parlava l’amico Totò.
Ambrogio: per non dimenticare il tema della pressione fiscale. Leggiamo infatti nella relazione che accompagna il  Documento Economico Finanziario  (comunemente chiamato D.E.F.) che non diminuirà nemmeno nel 2017, essendo rinviata al 2018.
Ennio: vorrei che  tutti riflettessimo un po’ di più sul “ problema immigrati”: più di undicimila sbarchi in quattro giorni sono numeri da non sottovalutare che devono farci riflettere  sulla gravità del problema.
Franco:  io aggiungerei  la mancanza di risorse da destinare agli investimenti senza i quali non c’è crescita. E tutti noi sappiamo che senza crescita si riduce il  P. I. L. e conseguentemente le entrate fiscali. Tutto ciò potrebbe comportare una difficoltà nel pagare gli interessi per i prestiti ottenuti.
Vanni: ecco perché il Governo negli ultimi anni ha drasticamente tagliato i trasferimenti finanziari ai Comuni i quali per continuare a sopravvivere ora truccano i semafori  col risultato di vessare anche gli onesti automobilisti. Il giallo che dura due/tre secondi ne è l’esempio classico.  
Giacomo: quelli evidenziati dagli amici sono tutti problemi da far tremare i polsi anche al più avveduto uomo politico. Eppure se  Il nostro Presidente Renzi ha messo al primo posto della sua azione politica  proprio la Riforma Costituzionale un motivo ci sarà. Quale sarà? Prof. Vezio l’altro giorno abbiamo iniziato ad affrontare questo tema,   ma non abbiamo trovato una risposta a questo interrogativo sulla quale trovare un consenso più o meno unanime; lei, che sicuramente si sarà fatta un’idea dell’operazione renziana, ci può illustrare il suo pensiero?
Vezio: vedete amici miei….è da qualche giorno che sono alla ricerca di precedenti storici capaci di rendere comprensibile l’operazione renziana . Ebbene l’ho trovata in un personaggio della Grecia antica di nome Alcibiade.
Alcibiade, vissuto tra il 450 e il 404 a. C. fu protagonista della vita politica e militare ateniese durante la II^ fase della “guerra del Peloponneso”.  Le notizie che abbiamo di lui ci vengono fornite principalmente dallo scrittore Plutarco che, oltre a descriverlo  come politico capace di simulare e dissimulare, gli attribuisce un’arte tutta particolare nell’accalappiare le persone, capace, com’era, di cambiamenti più radicali e rapidi di quelli  di un camaleonte.
Tra gli episodi capaci di evidenziare la sua personalità basterà ricordare che una volta mentre teneva un pubblico comizio la gente rumoreggiava in segno di dissenso per la sua azione politica. Non riuscendo a calmarla chiede ai suoi consiglieri di portargli sul palco il suo cane. Persistendo il dissenso chiese che gli portassero anche una forbice con la quale non esitò a tagliare la coda del cane. Un’azione che suscitò l’ira dei presenti. Quando i suoi gli chiesero ragione dell’azione, fu lui che di rimando ribatté  chiedendo loro  perché la gente continuasse a rumoreggiare così tanto, e quando gli risposero che quel taglio era stata un’azione orribile rispose così: “se la gente è così impegnata a parlare della coda del mio cane vuol dire che ha smesso di criticare la mia gestione della cosa pubblica ed era questo il mio obiettivo che, a quanto pare, è stato pienamente raggiunto. Per quanto riguarda il cane fatelo medicare immediatamente qui sul palco e riportatelo  a casa” .
La sua azione politica nel corso della “Guerra del Peloponneso” si caratterizzò per la sua intrinseca contraddittorietà e spregiudicatezza: in un primo tempo rivolta ad accrescere la potenza di Atene che non esitò a tradirla in un secondo momento per favorire la  rivale Sparta.  Non esitò infine ad allearsi con i Persiani contro le stesse Sparta e Atene. Un uomo che viene ricordato per aver illuminato la sua Atene di una luce tanto brillante quanto fatua. Non a caso  con la sua azione politica contribuì non poco a condurre Atene alla rovina e al suo definitivo declino politico e culturale.
Giacomo: prof. Vezio…
visto che Renzi per far approvare la modifica di ben 47 articoli, nelle centinaia di votazioni svoltesi nelle due Camere parlamentari,  non ha esitato minimamente ad avvalersi  di decine di maggioranze diverse tra loro;
viste le riflessioni svolte dagli amici e la sua ricerca, così felicemente azzeccata, di precedenti storici nell’azione politica del nostro Presidente Renzi;
le chiedo,  ricordando la dottrina di Giovan Battista Vico denominata  “Corsi e ricorsi storici”, se  possiamo dire che dopo 2400 anni ancora una volta la storia si ripete.
Vezio: hai detto bene.
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

gcastronovo.blogspot.it

domenica 2 ottobre 2016



                                         LA FRASE DELLA DOMENICA

                                                Da  R A I  2  -   Quelli che aspettano
  
                                                                  SALO’  (BS)


                                           DI CANIO: “ PORTAMI UN ALTRO BENITO”

mercoledì 21 settembre 2016


                              DALLA FUCINA DI IDEE DELLA LEOPOLDA
        NUOVA FIGURE PROFESSIONALI PER COMBATTERE LA DISOCCUPAZIONE

Totò: amici…la politica non finisce mai di stupirci!
Marco: in che senso?
Totò: ancora una volta tenta di smentire le vecchie teorie economiche secondo cui non sia la politica a creare nuove figure professionali.
Dino: come mai sta riflessione?
Totò: ho letto che il finanziere Davide Serra, molto vicino al nostro presidente del Consiglio Matteo Renzi, propone di superare la disoccupazione con quella che lui  chiama la “politica dell’autoassunzione”.
Giacomo: spiegaci meglio il tuo pensiero.
Totò: veramente non è il mio ma quello di Davide Serra il quale uscendo dalla Leopolda precisando meglio il suo pensiero ha detto che “se ogni persona si autoassumesse e si pagasse uno stipendio, non saremmo a questo punto”.
Giacomo: geniale davvero! Non comprendo perché Renzi non lo metta in pratica.
Totò: e non è, amici miei, finita qui.
Giacomo: in che senso?
Totò: questa  del Serra, da me ora esposta,  non è stata l’unica idea elaborata alla Leopolda.
Marco: illustracele  pure.
Totò: dovete sapere che lo stesso Serra ha escogitato anche decine di nuove figure professionali.
Giacomo: tipo?
Totò: ricordo tra le altre: il prementone, il farfallone, lo svallone, il pisiambolo, il minute-man, il mustformer.
Sempre il Serra, rispondendo ad un giornalista, ha poi detto che  “sono tutti contenitori nuovi di zecca, adesso tocca ai ragazzi riempirli di contenuti”
 Giacomo: mi sa che il nostro Renzi con qualche decina di migliaia di farfalloni, pisiamboli, svalloni, in giro a difendere la sua riforma costituzionale, potrà fare a meno dell’appoggio dell’Associazione Partigiani Italiani perché   ha già bell’ e vinto il referendum costituzionale.
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

gcastronovo.blogspot.it

lunedì 19 settembre 2016


                        SINDACATO  U. I.  L.: IN CROCIERA CON I SOLDI DEGLI ISCRITTI
                                           (ECHI  DAL  PARLAMENTO)


On. Straccio: collega Cencio….
On. Cencio:  dimmi.
On. Straccio: hai saputo dei sindacalisti della  U. I. L. in crociera con i soldi dei tesserati?
On. Cencio: ho letto anch’io.
On. Straccio: che ne dici?
On. Cencio: non faccio alcun commento.
On. Straccio: e allora?
On. Cencio: commenti nessuno! Amarezza tanta.
On. Straccio: saranno vere?
On. Cencio: spero di no.
On. Straccio: e se fossero vere?
On. Cencio: non so proprio cosa dirti.
On. Straccio: non ci credo; trovi sempre qualcosa di interessante da dire.
On. Cencio: non c’è più niente da fare, è stato bello sognare.

gcastronovo.blogspot.it  

mercoledì 14 settembre 2016


REFEREMDUM COSTITUZIONALE  RENZI CHIEDE AIUTO ALLE AMBASCIATE ESTERE
                                                     (ECHI DAL PARLAMENTO)

On. Straccio: collega Cencio…. hai udito?
On. Cencio: che cosa?
On. Straccio: l’Ambasciatore U. S. A.  in Italia Jon Phillips s’è pronunciato a favore del fronte del  “SI”, invitando così gli Italiani ad approvare la riforma costituzionale  voluta da Napolitano e imposta al Parlamento dal suo pupillo Renzi.
On. Cencio: che vuoi caro collega! Il Parlamento non conta proprio niente. La centrale del potere reale oramai sta nelle mani di chi detiene il potere economico. Mi dispiace dirlo: il Parlamento è stato ridotto ad un organismo pro-forma, privo di poteri effettivi. Il potere reale oramai viene esercitato altrove. Peccato che tutto questo si è aggravato ora che c’è la sinistra al governo del Paese.
On. Straccio: ma perché Renzi indugia nell’indire il referendum, visto che tra l’altro si tratta di un atto dovuto?
On. Cencio: non l’hai ancora capito?
On. Straccio: spiegami.
On. Cencio: Renzi vuole rimanere a Palazzo Chigi e per questo vuole vincere a tutti i costi questo referendum.
On. Straccio: e allora?
On. Cencio: il nostro Renzi aspetta che si schierino a suo favore anche gli Ambasciatori dello  ZIMBAWE, della  Sierra Leone e della Liberia.  E non è finita qui.
On. Straccio: in che senso?
On. Cencio: fonti diplomatiche vicino a Palazzo Chigi han fatto trapelare che a breve anche la Serenissima Repubblica di San Marino ufficializzerà il suo appoggio al  “SI” di Renzi
Ed è così che Renzi spera di ribaltare previsioni che al momento lo vedono perdente.

gcastronovo.blogspot.it


                           MONNEZZA  PIDDINA  &  TAPPETO  PENTASTELLATO
Salvo: amici… avete letto?
Totò: che cosa?
Salvo: gli ultimi dati diramati dall’ I. S. T. A. T. certificano il de profundis per la politica economica italiana: disoccupazione giovanile sempre più in aumento, altrettanto dicasi per il nostro debito pubblico che continua a salire sempre più e dulcis in fundo anche la deflazione.
Alessio: dobbiamo anche dire come,  leggendo tra le righe la relazione che accompagna i dati  I. S. T. A. T.,  emerga  che anche le politiche economiche adottate negli ultimi due anni   (leggasi Governo Renzi) non hanno purtroppo centrato gli obiettivi prefissati.
Giacomo:  si tratta di risultati negativi  che stanno preoccupando, e non poco, Renzi e il suo Governo chiamato all’appuntamento del prossimo referendum costituzionale. Preoccupazione che l’ha spinto ad adottare una nuova strategia di lotta nei confronti del  Movimento 5 Stelle: logorare attraverso la stampa e la televisione, specie dopo il cambio dei vertici R. A. I.  con persone sintoniche alla politica renziana, il Movimento pentastellato fino al referendum nella speranza di ribaltare le previsioni che oggi vedono il fronte renziano del “SI”  perdente.
Rodolfo: la tua, caro Giacomo, mi sembra francamente una ricostruzione che necessita di essere suffragata con fatti e atti concreti posti in essere dal Partito Democratico; altrimenti siamo nel campo di ipotesi e congetture tue personali e nient’altro.
Ennio: legittima l’osservazione dell’amico Rodolfo. Come rispondi Giacomo?
Giacomo: amici miei non possiamo spiegare diversamente le numerose  (si parla di quattordici) denunce del Partito Democratico Romano alla Magistratura per  denunciare la  Sindaca Raggi e il Movimento 5 Stelle di un po’ di tutto. Il ragionamento del  Partito Democratico è semplice come sistema di lotta politica: denunciamo, denunciamo, denunciamo,  sicuri che prima o poi ci sarà  qualche Pubblico Ministero che iscriverà nel registro degli indagati la Giunta capitolina e poi spetterà alla stampa amica di fare il suo lavoro di delegittimazione;
enfatizzando al massimo gli errori dei nostri avversari politici (anche quando non ci sono reati), faremo sì che l’opinione pubblica, grazie anche al lavoro sporco  della stampa amica, dimentichi la vicenda “Mafia Capitale” e gli altri scandali che un po’ per tutto lo Stivale vedono coinvolto il nostro Partito.
Rodolfo: pregevole esposizione quella dell’amico Giacomo, ma rimane tutto da dimostrare.
Giacomo: due dati, cari amici sono certi: la Raggi  è in carica da meno di 100 giorni e le denunce  del Partito Democratico sono già 14!!  Caro Rodolfo …questi sono certezze accompagnate da numeri; quindi non possiamo parlare di semplici congetture. Nessuno di noi ha potuto vedere le contestazioni a Renzi sia a Napoli che a Catania nelle reti della T. V. pubblica. Questo è il lavoro sporco della stampa amica.
Ludovico: vedo che ha alzato la mano il Prof. Vezio. Ascoltiamolo.
Vezio: è fuor di dubbio che in campo economico (lotta alla disoccupazione, aumento del debito pubblico)  i risultati del Governo Renzi sono alquanto deludenti.  Ed allora ecco la nuova strategia renziana:  nascondere i suoi fallimenti sotto un tappeto a 5 stelle e il Partito Democratico non poteva trovare migliore e più ghiotta occasione dello  stentato avvio della legislatura pentastellata a Roma.
E tutto ciò nella speranza che,  con l’aiuto della stampa amica e della televisione,  la gente non veda almeno fino allo svolgimento del referendum costituzionale cosa Renzi continua a nascondere sotto il tappeto pentastellato.
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)
gcastronovo.blogspot.it

 


sabato 10 settembre 2016

LA SINISTRA ITALIANA NEI GIUDIZI DEL FILOSOFO GALIMBERTI E DELLA GIORNALISTA MELI
Romano: amici…l’altra sera non credevo proprio alle mie orecchie.
Marco: cosa hai udito?
Romano: seguivo sul canale televisivo  LA 7  il programma  “IN ONDA” , condotto dai giornalisti  Parenzo e Labate. Erano ospiti l’On. Speranza del Partito Democratico, il filosofo Umberto Galimberti e la giornalista del Corriere della Sera Maria T. Meli.
Rodolfo: su che argomento s’è sviluppato il dibattito?
Romano: sull’iniziativa dell’ex Presidente del Consiglio Massimo D’Alema che, schieratosi con il fronte referendario del  “NO” ,  ha definito la riforma costituzionale voluta da Renzi  “PACCOTTIGLIA IDEOLOGICA”.
Rodolfo: perché non credevi alle tue orecchie?
Romano: per la ferma durezza  delle affermazioni  del filosofo Galimberti e della giornalista Meli.
Rodolfo: cosa hanno detto?
Romano: Galimberti è stato alquanto duro e non condividendo la posizione assunta da  D’Alema l’ha così definito: “è puro rumore” .
Ma osservando la sua espressione facciale e il suo farfugliare si comprendeva molto chiaramente che volesse pronunciare il termine con il quale si esprime l’emissione rumorosa di gas intestinali. Ma il Galimberti,  trattandosi di un termine sgradevole,  l’ha sostituito, salvandosi così in corner  da filosofo quale è,   con quel  “è puro rumore”.
Rodolfo: e la Meli? 
Romano: rispondendo a Labate che le chiedeva un giudizio sulla sinistra s’è così espressa: “la sinistra? Un insieme di malati di mente”
Franco: e dire che trattasi di persone che ostili  al Partito Democratico certamente non sono!  Anzi…
Giacomo: forse dovremmo incominciare a capire, alla luce di questi giudizi, lo stato comatoso in cui si trova il nostro Paese. Il fatto grave è che, riprendendo la definizione della Meli, “questi malati di mente” li troviamo ad amministrare  pubblico denaro in  migliaia di Comuni, in  quasi tutte le Regioni italiane, in quasi tutte le ex Province italiane ora denominate Enti di area vasta o Aree metropolitane,  in decine e decine di  A. S. L. etc. etc…..
Ed è così che, come ha certificato l’I.S.T. A.T.,  il debito pubblico continua ad aumentare e l’economia stabilmente ristagna.  Ma, fatto ancora più grave, di spending review  nessuno ne parla più per parlare solo di riforma costituzionale. Prof. Vezio…., anche se oggi particolarmente silenzioso, ci dica la sua opinione sui giudizi del Galimberti e della Meli.
Vezio: tre parole, quelle usate dal filosofo, e una definizione semplice, quella della giornalista, che meglio di un trattato  hanno plasticamente rappresentato l’attuale inverecondo vuoto culturale della nostra classe politica e la siderale distanza che la separa dalla cultura costituzionale dei componenti l’Assemblea Costituente del 1947 . “Tutto il resto, come direbbe Califano,  è noia…maledetta noia”.   


(Dai dibattiti svolti al Circolo della Concordia)
gcastronovo.blogspot.it


lunedì 29 agosto 2016



                                TERREMOTO:  RIFLESSIONE  DELLA  SETTIMANA

La tragedia del terremoto che ha colpito il nostro Paese richiede la presenza di politici che:
-dimentichino l’uso affaristico/politico del terremoto;
-assumano comportamenti  da statisti e non da politicanti;
-rileggano e mettano in pratica l’insegnamento del matematico/filosofo  PITAGORA  il quale insegnava ai suoi discepoli  che si dice “tangente” ad una circonferenza quella retta che,  comunque prolungata, non ha con la circonferenza medesima che un sol punto in comune;
-sappiano che lo stesso Pitagora non riconobbe alcun valore di scientificità a definizioni e comportamenti che si discostassero  dalla sua definizione.


gcastronovo.blogspot.it

domenica 28 agosto 2016


ANCHE RENZI CONVINCE GLI ELETTORI A VOTARE  “NO”  AL REFERENDUM.
Totò: amici devo confessarvi…
Romano: che cosa?
Totò: tutti voi sapete che da tempo avevo deciso  - e l’avevo confidato anche a voi  - che al Referendun costituzionale avrei votato un bel “SI” .
Ludovico: certo che ce lo ricordiamo….E adesso?
Totò: ho cambiato idea e voterò  un bel   “NO”.
Giacomo: come mai?
Totò: è stato lo stesso Renzi a farmi cambiare idea.
Giacomo: spiegaci cosa ti è capitato.
Totò: finora  Renzi diceva che in caso di una sua sconfitta   -  perché tale considerava e in segreto, ancor oggi,  continua a  considerare tale  la vittoria del  “NO”  -  si sarebbe dimesso.  Ma in queste ultime settimane ha cambiato idea affermando che “anche in caso di vittoria del “NO” non si dimetterà, cosicché le prossime elezioni politiche si svolgeranno nel 2018, cioè alla naturale scadenza della legislatura.
Giacomo: ebbene, spiegaci il percorso fatto per arrivare alla decisione di votare  “NO”.
Totò: avrei votato – così come del resto tanti nostri amici – un bel  “SI” al solo scopo di evitare una crisi di governo  di difficile soluzione, a prescindere quindi dal contenuto della riforma.  Un voto, quindi, per tenere in piedi il Governo Renzi.  Ma visto che la permanenza a Palazzo Chigi  di  Renzi non  dipende più dall’esito referendario dobbiamo sentirci più liberi nel voto e valutare meglio il contenuto della riforma. E poiché non mi convince in non pochi punti che ritengo fondamentali per la democraticità del nostro sistema costituzionale  voterò un bel  “NO”.
Giacomo: meglio tardi che mai. Comunque grazie Totò per averci fatto partecipi del tuo travaglio.
Franco: Totò permettimi una domanda.
Totò: dimmi pure.
Franco: esponici qualche punto della riforma renziana che non convincendoti ti  spinge a votare  “NO”.
Totò: vi espongo questi due punti :
- la tanto decantata soppressione del Senato alla fine non c’è stata! Il Senato continuerà ad esserci ma noi non eleggeremo più i Senatori.
-La Provincia?  Non è vero che è stata soppressa; ha cambiato solamente nome (Ente di area vasta   o Area metropolitana).  Ma noi non eleggeremo né il Presidente, né i componenti dell’Assemblea. E non mi sembra roba da poco.
Giacomo: Grazie ancora Totò. Prof. Vezio che ne pensa?
Vezio: ha illustrato tutto così bene l’amico Totò per cui non è necessario che aggiunga altre riflessioni se non che  con la riforma renziana si restringe la democrazia partecipativa. Altrimenti detto quella di Renzi è una riforma che alla fine:
- non ha abolito il Senato ma ha sottratto la scheda elettorale a noi cittadini elettori;
-non ha abolito la Provincia ma ha sottratto la scheda elettorale  a noi cittadini elettori.
Ecco cosa significa restringere la democrazia partecipativa. Renzi e il suo Partito ci sono riusciti, spetta a noi cittadini bloccarli in questa loro folle avventura. E il referendum, votando come dice l’amico Totò, “un bel NO”, serve proprio a questo: a bloccare Renzi e i suoi in questa loro folle corsa tesa a restringere la democrazia partecipativa  nel nostro Paese.
(Dai Dialoghi svolti al Circolo della Concordia)
gcastronovo.blogspot.it  


mercoledì 24 agosto 2016

BELLEZZA  DELL’ AMORE
Compresi  la bellezza dell’amore
Il giorno in cui vidi
gli occhi tuoi fissare i miei.

Anch’io ti guardai,
fissando gli occhi tuoi,
e fu così che mi colpì l’amore.

Pur con il passar delle stagioni
più bella e piacevole ancor mi appari;
e Il cuore mio che ancora t’ama più di  allora,
s’acquieta  nel  sognare gli occhi tuoi.
Giuseppe Castronovo

gcastronovo.blogspot.it







venerdì 19 agosto 2016

QUANDO I PARLAMENTARI VOTANO UNA RIFORMA COSTITUZIONALE SENZA AVERLA LETTA.
Giacomo: amici….ogni giorno mi convinco sempre più che non ci si può assolutamente fidare di molti dei nostri politici, siano essi di destra, di centro o di sinistra.
Rodolfo: come mai così tanto pessimismo?
Giacomo: in questi giorni mi è capitato, seguendo i vari programmi televisivi dove i rappresentanti  politici
dei vari partiti espongono le loro opinioni sul prossimo referendum costituzionale, di ascoltare il Sen. del Partito Democratico  Federico Fornaro  e il Sen. a vita, nonché ex Presidente del Consiglio Mario Monti. Sono rimasto, ascoltandoli, letteralmente sconcertato.
Rodolfo: come mai? Cosa hanno detto?
Giacomo: il Sen. Fornaro a TG com. 24 alla domanda del conduttore televisivo, come avrebbe votato al referendum, ha così risposto:  “secondo alcuni studiosi il combinato Riforma costituzionale/legge elettorale cambia di fatto il sistema di governo”.
Rodolfo: ebbene!
Giacomo: come ebbene! Quella formula “secondo alcuni studiosi…” sta a dimostrare come non pochi dei Parlamentari del Partito Democratico hanno votato senza preventivamente discutere ed esaminare ciò che erano effettivamente chiamati a votare.
Totò: non è una novità che i Parlamentari del Partito Democratico abbiano votato sotto ricatto di Renzi
della non ricandidatura per coloro che non avessero votato a favore del testo governativo.
Mirko: davvero strano che i Parlamentari non si siano documentati presso gli uffici studi del Parlamento prima di votare una riforma costituzionale e solo adesso vengono a sapere che con la loro riforma “cambia di fatto il sistema di governo”.
Alessio: il messaggio renziano ai Parlamentari del Partito Democratico per mesi e mesi è stato in effetti abbastanza chiaro: “o votate il testo presentato dal Governo   o non sarete ricandidati”.
Ludovico: Giacomo…  puoi riferirci cosa ha detto il Sen. a vita Mario Monti?
Giacomo: il 9 agosto  2016, ospite su  LA 7  del programma serale  IN ONDA,   quando gli viene chiesto dalla giornalista Bianca Berlinguer  come voterà al referendum, così risponde: “non ho ancora deciso, lo farò quando avrò tutti gli elementi a disposizione “. Il Sen. Monti precisa, altresì, che nelle votazioni parlamentari era presente alla prima lettura nella quale ha votato SI alla proposta come “apertura di credito non ricambiata da Renzi”, mentre era assente giustificato alla seconda  nella quale il testo di riforma era identico a quello  della prima lettura. 
Come non rimanere sconcertati, caro Rodolfo,  dinnanzi a simili risposte? Se il Sen Monti oggi non dispone di tutti “gli elementi “ per decidere , ovviamente non li aveva neanche quando ha votato in Senato. Passi pure la risposta di un peones quale sarà il Sen. Fornaro, ma quella dell’ex Presidente del Consiglio Monti non riesco proprio a giustificarla. Ma quanti sono i Parlamentari che conoscono non solo cosa hanno approvato, ma anche l’impatto che questi 45 articoli provocheranno sull’assetto istituzionale del nostro Paese?  
Ludovico: ma se non conoscono il testo votato sotto ricatto e per pura disciplina di partito non dovrebbero essere legittimati a dare indicazioni di voto!
Giacomo: Prof. Vezio…su una materia che richiede non approssimazione ma profonda conoscenza, può esporci il suo pensiero su un punto che ritiene qualificante – in positivo o in negativo che sia – sulla riforma renziana?
Vezio: lo farò, anche se brevemente, confrontando la riforma renziana con la Costituzione del 1948 che poi è la Costituzione ancora oggi in vigore. Ebbene, la narrazione renziana, in ciò aiutata e facilitata dalla stampa e dalle reti televisive  a lui favorevoli, ci dice che sono state abolite le Province. Io dico “non risponde affatto al vero, nulla di più falso”! Le Province  continuano ad esserci sotto diverso nome: adesso si chiamano  “Enti di area vasta” o “Aree metropolitane”. E posso dirvi che i nuovi Enti occupano le stesse sedi e gli stessi uffici che occupavano le Province che Renzi dice essere state soppresse. C’è però un’ assoluta novità di rilievo rappresentata dal fatto il Presidente e i Componenti dell’Assemblea di questi nuovi Enti  non vengono più eletti dai cittadini ma dagli stessi  politici locali. Lo stesso avverrà per il Senato la cui componente elettiva non viene più eletta da noi cittadini ma dai Consiglieri Regionali.  Sono convintamente  critico verso questo aspetto della riforma renziana perché, a differenza della Costituzione del 1948, elimina gli spazi di democrazia partecipativa diretta togliendoli a noi cittadini elettori. Si tratta di spazi, è bene ribadirlo, che ci rendevano protagonisti almeno quando si trattava di scegliere i nostri protagonisti.  Una delle poche prerogative di cui il cittadino elettore era ancora titolare.
Concludo, potendo purtroppo affermare, che la riforma costituzionale così tenacemente voluta dal Presidente del Consiglio Renzi:
-ci toglie la scheda elettorale;
-non abolisce il Senato ma il cittadino elettore.
   
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)
              

gcastronovo.blogspot.it

domenica 31 luglio 2016

OCCHI
Vorrei dimenticare il giorno in cui
 i miei occhi incontrarono i tuoi.

Vorrei dimenticare ma non posso.

Nei tuoi occhi vedo ancora
il sentiero che unisce cielo e terra.


gcastronoov.blogspot.it

domenica 17 luglio 2016

                                           GUERRE: OGNI EPOCA HA LE SUE ARMI

Romano: amici… la nostra vita, e in definitiva la nostra storia, è un continuo e inarrestabile progresso che si riflette anche sul modo in cui vengono gestite le guerre tra i popoli.
Totò: come mai questa riflessione?
Romano: sto pensando al camion di Nizza che, dichiarato carico di gelati,  è stato autorizzato ad accedere sul lungomare di Nizza  dove ha provocato una strage di adulti e bambini festanti .
Ludovico: come mai parli di progresso dinnanzi ad una strage?
Romano: vedete….
Marco: che cosa?
Romano: parlo di progresso nel senso di capacità dell’uomo di adattare le tecniche e i mezzi da utilizzare  in battaglia adattandoli alle circostanze di tempo e di luogo. In questi giorni sto pensando ad esempio a:
-Annibale, il condottiero cartaginese, nella prima  guerra  punica utilizzò gli elefanti, attraversò le Alpi italo/francesi, scese nella nostra penisola  e sappiamo come finì per Roma;
-i Greci per espugnare, dopo dieci anni di inutili tentativi, la città di Troia, utilizzarono un cavallo di legno; la misero  a ferro e fuoco e la rasero al suolo. E sappiamo come l’eroe troiano Enea divenne l’antesignano dei profughi di guerra che errando  per il Mar Mediterraneo alla fine approdò nelle coste del nostro Paese.
-stavolta per attaccare la città francese Nizza, adeguandosi ai tempi e alla stagione estiva, hanno utilizzato un camion che l’autista/terrorista avrebbe dichiarato, a detta della polizia francese, che  trasportasse gelati.
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

gcastronovo.blogspot.it

giovedì 14 luglio 2016

                                    RIFLESSIONI   SULLA    VITA  (1)
La vita?
 Iniziamo a  comprenderla  se ci voltiamo indietro.

La viviamo se ci proiettiamo in avanti.

venerdì 8 luglio 2016

                                          LE PAROLE DELL’ADDIO
Un altro potrà starti accanto
più di quanto io non abbia
saputo o potuto fare.
Nessun’altro però
t’amerà più di quanto
non t’abbia amata io.

gcastronovo.blogspot.it

domenica 26 giugno 2016

QUANDO I POLITICI COME I PESCI MORTI VANNO DOVE LI PORTA LA CORRENTE
Totò: questa del renzismo, a parte l’aspetto prettamente politico, è una vicenda ancora tutta da studiare.
Romano: quale aspetto vorresti che venisse approfondito?
Totò: vorrei che venisse approfondita, anche  sotto l’aspetto psicologico , questa forsennata  corsa a diventare renziani.
Giacomo: in effetti non si contano più i bersaniani che da un giorno all’altro sono diventati renziani.
Alessio: non solo; penso a tutti quegli ex montiani di Scelta Civica che senza pensarci una notte sono passati ad ingrossare le fila dei renziani.  Altrettanto dicasi degli ex vendoliani come Migliore che andato ad ingrossare le fila renziane è  stato nominato Sottosegretario alla giustizia.
Giacomo: cari amici… un fatto che  mi ha particolarmente colpito  in tutta questa vicenda, sarebbe forse meglio dire in questo modo di fare politica, è riassumibile nel seguente interrogativo: come mai tutti questi politici abbiano seguito, senza riflettere più di tanto, la corrente che portava a Renzi?
Vezio: domanda spigolosa e pungente ma intelligente, la tua, caro Giacomo .  La risposta richiede  solo un po’ di attenta riflessione; ebbene, mentre i pesci morti non possono che seguire la corrente, solo un pesce vivo può andare contro corrente.
Ludovico: Prof. Vezio… quindi se ho ben capito molti dei renziani sono pesci morti.
Vezio: hai ben capito!
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

gcastronovo.blogspot.it

venerdì 24 giugno 2016

IL CAMALEONTISMO DI RENZI E LA MANCATA TUTELA DEI RISPARMIATORI.
                        UN COMMENTO AI RISULTATI DEI BALLOTTAGGI

Marco: amici…anche voi avete notato?
Rino: che cosa?
Marco: come la “parola d’ordine”  del Partito Democratico di fronte ai deludenti risultati dei ballottaggi sia “le urne hanno espresso una richiesta di cambiamento”.
Giacomo: in effetti è stato lo stesso Presidente del Consiglio nonché segretario del Partito Democratico Matteo Renzi  a dichiarare che “trattasi non di un voto di protesta verso la sua politica, ma una richiesta di cambiamento”.
Alessio: è la sua tesi e non quella degli analisti politici.
Giacomo: fin qui potrebbe trattarsi di un’interpretazione, tra le tante, del voto che ha così pesantemente penalizzato il Partito Democratico.  L’originalità dell’analisi renziana  sta nel  fatto che se da una parte Renzi assolve il suo operato governativo, dall’altra si candida a gestire questa richiesta di cambiamento. Altrimenti detto sembra voler dire: anche se gli affari da quando sono io al governo del Paese  non sono andati bene come da me promesso e da voi sperato, ora ricostruiamo; l’importante  comunque che il regista sia sempre io. E’ un camaleontismo, questo di Renzi, che rappresenta senz’altro un caso di scuola che merita un attento esame. 
Ludovico: prof. Vezio potremmo avere un suo commento su questi risultati elettorali?
Vezio: vi sembra, a parte le riflessioni che qualche giorno fa abbiamo iniziato a fare sulla riforma costituzionale, che il Governo Renzi abbia tenuto nella dovuta considerazione l’art. 47 della Costituzione?
Ludovico: scusi la mia scarsa conoscenza della Costituzione; ma cosa dice questo articolo?
Vezio: dice che  “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito.
Favorisce l’accesso del risparmio popolare alla proprietà dell’abitazione…”
Secondo voi il Governo Renzi ha tenuto nella dovuta considerazione questa norma costituzionale? I risparmiatori sono stati sufficientemente tutelati? Ho l’impressione, ma forse è qualcosa di più di un’impressione, che la narrazione renziana l’ abbia del tutto ignorata, così da non dare la necessaria sicurezza ai risparmiatori.
Sotto il Governo Renzi  stiamo assistendo ad un pericoloso crollo del rapporto fiduciario dei clienti  verso le  banche ; e tutto ciò essendo venuta meno quella sicurezza del risparmio che, in Italia, è garantita, come dicevamo prima, addirittura dalla stessa Costituzione.
Ludovico: in effetti la Banca Etruria del papà Boschi, Banca Marche, Cari Chieti, Cari Ferrara e da ultimo la Banca Popolare di Vicenza con un altro suicidio tra i piccoli risparmiatori che proprio l’articolo illustratoci dal Prof. Vezio impone di tutelare, sono vicende che bocciano la politica di Renzi . E gli elettori hanno votato tenendone conto.
(Dai Dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

gcastronovo.blogspot.it

lunedì 20 giugno 2016

                         ELEZIONI AMMINISTRATIVE  2016
                 ROMA  e  TORINO   DALLE STALLE ALLE STELLE
Totò: i ballottaggi delle elezioni amministrative 2016 ci presentano risultati a macchia di leopardo.
Romano: in effetti  si  va dall’indiscutibile successo di De Magistris a Napoli alla riconferma di Merola a Bologna. Anche se, bisogna dirlo, non ovunque per il Partito Democratico sono rose e fiori.
Carlo: e non poteva essere diversamente caro Romano. Non possiamo dimenticare che se Renzi ha ben rottamato i piccoli risparmiatori – penso alla Banca Etruria del papà della Ministra Boschi e mi fermo qui – gli elettori hanno voluto rottamare questa politica renziana. Non è un caso, amici miei, che il Partito Democratico vince a Milano che è la capitale economico/finanziaria del Paese.
Giacomo: io ritengo sottolineare , invece, come queste elezioni verranno   ricordate  a lungo, così come ricordiamo le elezioni amministrative del 1975-76 quando per la prima volta la sinistra vinse a Napoli e a Roma. Questa volta le città protagoniste di un’altrettanta storica svolta sono  Torino e Roma. Città, quest’ultima salita ai tristi onori della cronaca giudiziaria per quelle raccapriccianti affermazioni fatte telefonicamente secondo cui “si fanno più soldi con la gestione degl’immigrati che con la droga”
Marco: comprendiamo la tua legittima soddisfazione.
Giacomo: grazie per aver definito “legittima”  la mia soddisfazione.  Vedete…
Totò: che cosa?
Giacomo: Roma e Torino sono  Città simbolo di una svolta storica: gli elettori  hanno voluto esprimere la necessità  di passare                       “DALLE STALLE ALLE STELLE”

(Dai Dialoghi svolti al Circolo della Concordia)
gcastronovo.blogspot.it


martedì 14 giugno 2016

                ROMA  ALLE  URNE  TRA  TOPI  FORMAGGI  E  RIFIUTI.

Franco: amici…anche la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024 è entrato a pieno titolo in campagna elettorale.
Totò: anche questo delle  Olimpiadi è diventato un caso politico che potrebbe cambiare le sorti del ballottaggio.
Vanni: in effetti il nostro Presidente del Consiglio Renzi,  in questi ultimi giorni di campagna elettorale,  ha fatto propria la proposta di Totti appoggiando la candidatura di  Roma per ospitare le Olimpiadi del 2024.
Nico: ricordo che  il Movimento 5 Stelle sin dall’inizio si è schierato apertamente contro questa candidatura dopo la triste vicenda di “Mafia Capitale”, un vero e proprio  vaso di Pandora. Una vicenda  che vede pesantemente coinvolti anche  autorevoli personaggi nel malaffare capitolino.
Giacomo: eppure Renzi è convinto della bontà dell’operazione a tal punto che anche il candidato Sindaco del Partito Democratico Giachetti ne fa una bandiera del suo programma elettorale.
Ludovico: come mai questa posizione di Renzi e del Partito Democratico se le cose stanno come ce le ha descritte l’amico Nico? Non sarebbe il caso che una volta tanto il Partito di Renzi se ne stesse lontano dalle tentazioni e dalle occasioni di peccato?
Giacomo: hai ragione caro Ludovico; ma vedi…
Ludovico: che cosa?
Giacomo: stralciare questa iniziativa sarebbe, per il Partito Democratico, come allontanare il topo dal formaggio.
Ludovico: se è per questo la nostra Capitale, con le montagne di rifiuti che invadono le strade cittadine, è invasa da vere e proprie colonie di topi che con i rifiuti ingrassano e ci stanno anche proprio bene.
Giacomo: ma caro Ludovico e amici tutti dobbiamo anche capire che se i topi  se la passano bene con i rifiuti e non soffrono la fame, con il formaggio se la passerebbero  ancora meglio.
 (Dai Dialoghi svolti al Circolo della Concordia)
gcastronovo.blogspot.it


lunedì 13 giugno 2016

                                        SOGNO  D’ESTATE
Avevano spento anche la luna
quella notte.
Ma io proprio quella notte
ho fatto un bel sogno  
d’amore.
Ho sognato te.
gcastronovo.blogspot.it



lunedì 6 giugno 2016

RIFORME RENZIANE:  QUANDO CON UNA ELEZIONE TI PRENDI TRE POLTRONE.
Romano: come antipasto della nuova Costituzione voluta da Renzi non c’è che dire!
Totò: non ho proprio capito. Esprimi compiutamente il tuo pensiero.
Romano: vedete…. al supermercato ci hanno abituati allo slogan “paghi uno prendi due”. Renzi è riuscito a fare di più!
Marco: cioè?
Romano: con le leggi renziane altro che supermercato!  Con lui, il nostro Matteo nazionale, tutto oramai è musica da oscar. Tutto ciò che Renzi tocca diventa oro. Dovete sapere che….
Ennio: che cosa?
Romano: con lui  chi vince una elezione può occupare anche tre poltrone. In altri termini concorri per una poltrona e se vinci te ne prendi  tre.
Ludovico: ma io non ho ancora capito!
Romano: vediamo se riesco a spiegarmi in modo semplice e chiaro. Ebbene,  se leggiamo con attenzione la riforma costituzionale di Renzi e la coordiniamo con la legge del Ministro Del Rio che avrebbe abolito le Province, apprendiamo che per chi viene eletto Sindaco di una delle ventuno Città metropolitane si spalancheranno non solo le porte del Municipio della sua Città ma anche:
-le porte per andare ad occupare  la poltrona di   Presidente dell’Area Metropolitana;
-le porte per andare ad occupare uno scranno al nuovo Senato della Repubblica.
Ecco dunque la chiave di lettura della mia precedente affermazione secondo cui  “concorri per una poltrona e se vinci te ne prendi tre”.
E’ il caso che faccia un’ulteriore puntualizzazione dicendo che l’Area Metropolitana non è nient’altro che il nome con il quale viene ora chiamata la vecchia Provincia.
Giacomo: adesso incomincia ad essere tutto più chiaro; ma mi chiedo: sicuro che Renzi abbia escogitato questa diavoleria? Devo confessarvi che si tratta di un aspetto della riforma che l’amico Romano ci ha illustrato molto bene. Un aspetto  del quale però  non ne ho ad oggi sentito  parlare.  Ma se è così , a parte il giudizio politico sulla riforma, devo dire che  sarà difficile trovare un manager di catene di supermercati che possa reggere il confronto con il nostro Matteo nazionale. Questa ovviamente  è la mia idea personale.
Ennio: Giacomo non enfatizzare più di tanto la riforma renziana! Non possiamo mettere a confronto salsicce, prosciutti e mozzarelle con le tre poltrone che occuperà il Sindaco di una Città metropolitana?
Giacomo: prof. Vezio…..non può starsene in silenzio ad ascoltare noi. Qual è la sua idea?
Vezio: quanto illustrato dall’amico Romano costituisce il risultato del “combinato disposto tra riforma costituzionale, Legge Del Rio sulle Province e legge elettorale”. 
E’ appena il caso di ricordare che nell’Ordinamento italiano le leggi non sono mai svincolate tra loro; anzi si integrano e si interpretano l’una per mezzo delle altre. Devono comporre, in ogni diverso momento della loro vigenza, un’unità inscindibile e  convivere in perfetta armonia. Compito della Corte costituzionale è quello di garantire la permanenza di quest’armonica convivenza tra le centinaia di leggi che costituiscono l’ordinamento giuridico.
Quanto illustrato dall’amico Romano costituisce nient’altro che il corollario di quanto ho appena illustrato.
Ad alcuni può piacere, ad altri no,  ma è così.
Ludovico: ma se è così questi Sindaci quanto lavoreranno! Non li invidio affatto.
Mirco: certo che Renzi, se continua così, ci stupirà sempre più.
Giacomo: Renzi, è innegabile, ha escogitato un sistema per cui colui che viene eletto Sindaco di una Città Metropolitana pesca un terno. Altro che promozioni da supermercati  “paghi uno prendi due” !
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

gcastronovo.blogspot.it