RAME, ROM,
MAGISTRATURA, DANTE E IL BORDELLO ITALIA.
On.
Straccio: collega Cencio…
On.
Cencio: dimmi.
On.
Straccio: come mai, tu che veneto non sei, stai leggendo con così tanta
attenzione Il Gazzettino?
On.
Cencio: vedi… scrive il Gazzettino che i Carabinieri del Comando di Vicenza
hanno sequestrato, durante un blitz in
un campo nomadi, sei quintali di rame.
On.
Straccio: sei quintali di rame! Una quantità che
non si giustifica per una persona che imprenditore del settore non è!
On.
Cencio: eppure il Tribunale del riesame ha deciso che i sei quintali di rame
vadano restituiti ai nomadi perché, “non è stato possibile dimostrare che fosse opera di furto o
di altra provenienza illecita”.
On.
Straccio: passano gli anni e più mi accorgo, caro collega, dell’attualità del
poeta Dante quando dice:
“ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave senza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province ma bordello!”
On. Cencio: permettimi di
aggiungere, parafrasando il Vangelo, “scagli la prima
pietra chi, a tutti i livelli e funzioni, non ha contribuito a rendere un
bordello la nostra amata Italia”.
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