domenica 21 dicembre 2014

              RAME, ROM, MAGISTRATURA, DANTE E IL BORDELLO ITALIA.

On. Straccio: collega Cencio…
On. Cencio: dimmi.
On. Straccio: come mai, tu che veneto non sei, stai leggendo con così tanta attenzione Il Gazzettino?
On. Cencio: vedi… scrive il Gazzettino che i Carabinieri del Comando di Vicenza hanno sequestrato,  durante un blitz in un campo nomadi, sei quintali di rame.
On. Straccio: sei quintali di rame! Una quantità che non si giustifica per una persona che imprenditore del settore non è!
On. Cencio: eppure il Tribunale del riesame ha deciso che i sei quintali di rame vadano restituiti ai nomadi perché,  “non è stato possibile dimostrare che fosse opera di furto o di altra provenienza illecita”.
On. Straccio: passano gli anni e più mi accorgo, caro collega, dell’attualità del poeta Dante quando dice:
“ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave senza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province ma bordello!”

On. Cencio: permettimi di aggiungere, parafrasando il Vangelo, “scagli la prima pietra chi, a tutti i livelli e funzioni, non ha contribuito a rendere un bordello la nostra amata Italia”.

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