Sig. Rosato, grazie per l’attenzione riservata al mio blog. Rispondo al suo commento sul post dell’11.3.2013 relativo alla “vicenda Xanitalia” di Pesaro.
Lei dice che quella della Xanitalia di Pesaro non è l’unica amara vicenda di questo nostro sventurato Paese. Lei ha ragione! Penso all’altrettanto scandalosa vicenda Decathlon; un altro triste esempio di politica e burocrazia irresponsabili, segnalato dal Sole 24 Ore del 30.12.2012, verificatosi a Brugherio (Monza-Brianza) dove “dopo otto anni di attesa…azienda e amministrazioni locali non raggiungono nel corso degli anni un accordo definitivo…” per un intervento che avrebbe comportato 250 nuovi posti di lavoro.
Lei capisce bene: immagini un giovane che a 23 anni avrebbe trovato un’occupazione, ora dopo 8 anni ne ha 31 e di quel posto di lavoro siamo qui a parlarne!
Ecco dove sta la mia - e son sicuro anche sua e di chi ci legge - indignazione: non è assolutamente tollerabile un’attesa di otto anni per ottenere una licenza!
Come evitare che fatti del genere si ripetano?
Bisogna semplificare urgentemente le procedure e obbligare le Amministrazioni Pubbliche a rispondere entro tempi certi che non durino anni. E la risposta, adeguatamente motivata, deve essere un chiaro SI o un altrettanto chiaro NO. E non un SI, ma… o un NO, però….
Con una legge dai tempi certi non avremmo avuto le vicende Xanitalia e Decathlon.
La corruzione si combatte così. I tempi lunghi sono il terreno dove cresce la mlapianta della tentazione e l’esperienza ci ha insegnato che non è raro passare dalla tentazione all’azione.
Non ci resta che sperare che i Partiti acquisiscano finalmente la capacità di saper leggere e interpretare i tempi che viviamo e capire che i tempi della politica non possono essere i tempi dell’economia.
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