martedì 24 ottobre 2023

 

 

E SE LA GUERRA NON FOSSE LO STRUMENTO PIU’ IDONEO PER RISOLVERE IL CONFLITGTO ISRAELO/PALESTINESE?

 

Leggo con la solita dovuta attenzione l’intervento dell’On. Raniero La Valle del 13 ottobre 2023 dal titolo “Piangere su Gerusalemme” pubblicato lo stesso giorno sul quotidiano on line Grotte.info.Quotidiano.

Mi soffermo a riflettere sull’incipit del suddetto intervento dove l’Autore ci ricorda che Gesù Cristo quando entra a Gerusalemme con i suoi discepoli, quel giorno (che la nostra liturgia poi chiamerà Domenica delle Palme), la folla, così come ci dice l’Evangelista San Luca nel suo Vangelo (cap. 19), lo acclama e lo applaude dicendo:

“Benedetto colui che viene,

il re, nel nome del Signore.

Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli”.

Ma Gesù non si compiace affatto di questo successo di popolo che in corteo lo accompagna verso il Tempio. Anzi, nonostante gli applausi e gli osanna che la folla gli tributa, vedendo dall’alto la città di Gerusalemme, piange su di essa dicendo: “Gerusalemme, se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi…”

Nonostante siano trascorsi duemila anni risuona ancora alle nostre orecchie il richiamo di Gesù alla città di Gerusalemme per il fatto di non aver “compreso cosa porta alla pace”. La pace! Un tema più che mai attuale in questi giorni: basti pensare alla tragedia che stanno vivendo Palestinesi e Israeliani.

Ma cosa porta alla pace?

E’ una domanda che esige una risposta scevra di ogni ambiguità. La risposta ce la fornisce lo stesso La Valle richiamando il filosofo spagnolo Raimundo Panikkar secondo cui “la pace non si raggiunge mai con la vittoria di uno dei due litiganti perché prima o poi il vinto risorge e si vendica”.

Altrimenti detto: una pace duratura non si raggiungerà mai attraverso la vittoria di una delle due parti in conflitto a scapito dell’altra.

E poiché la vittoria presuppone lo svolgimento di un conflitto, ci sia consentito affermare che:

-la guerra non è la strada maestra che porta ad una pace duratura.

-la pace fugge sia dal campo dei vincitori che dal campo dei vinti.

Ma se escludiamo il ricorso alla guerra come potremo risolvere il conflitto israelo/palestinese e raggiungere una pace duratura?

Ci insegna il Monaco del Mondo che:

“LA PACE SI FA CON AGO E FILO,

RICUCENDO LE FERITE,

NELLA LABILE SPERANZA

CHE POSSANO SMETTERE DI SANGUINARE”.

Mettiamo quindi da parte bombe e cannoni e attrezziamo i contendenti di  strumenti più umili quali sono ago e filo.

gcastronovo.blogspot.it

 

 

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