domenica 8 marzo 2015

 CHI NON VUOLE LA TRASPARENZA ALLE PRIMARIE DEL PARTITO DEMOCRATICO?
Totò: c’è sempre dell’incomprensibile per la gente comune nel dibattito del Partito Democratico.
Romano: ti riferisci ad un tema in particolare?
Totò: al  tema delle  “elezioni primarie”.
Giacomo: non è una novità come  da nord a sud vengano segnalate truppe di destra che si recano ai seggi elettorali del Partito Democratico senza essere iscritti al Partito. E tutto ciò al solo fine di “inquinare” la competizione all’interno di questo Partito.
Alessio: per non parlare dei tesserati dell’ultima ora e  come  scriveva Marco Travaglio tempo addietro sul settimanale L’Espresso  “di code di cinesi pagati 10 euro a testa ai seggi”.
Giacomo: e così facendo ne va di mezzo la tanto osannata “democrazia nella trasparenza”!  Prof. Vezio c’è un rimedio a tutto ciò?
Vezio: qualche finta lamentela, a dire il vero,  l’ho notata.  Ma nessuno adotta l’unica regola di buon senso capace di ridurre a limiti fisiologici questo scandalo. Una semplice norma di buon senso da introdurre nello Statuto del Partito Democratico.
Totò: ce la illustri.
Vezio: basterebbe scrivere un semplice articolo che dica: “possono essere elettori alle primarie indette dal Partito Democratico, esclusivamente coloro che risultano regolarmente tesserati  al Partito almeno negli ultimi due anni che precedono le elezioni primarie”. Amici una norma che non costerebbe nulla!
Totò: eppure non viene adottata. Perché?
Ludovico: qualcuno, cui forse conviene questo stato di cose, ha deciso così.
(dai dibattiti al Circolo della Concordia)

gcastronovo.blogspot.it

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