lunedì 25 maggio 2020



         E FU COSI’ CHE RENZI MANTENNE IN PIEDI IL GOVERNO CONTE II°.
Totò: amici…. il ministro Grillino di Grazia e Giustizia  Bonafede ce l’ha fatta! Il Senato ha respinto le 2 mozioni di sfiducia nei suoi confronti; e così il Governo Conte II° è salvo.
Santo: determinanti, ancora una volta, sono state le funamboliche manovre del Senatore Renzi il quale - secondo autorevoli voci che si rincorrono nel Transatlantico –  prima di respingere al Senato le due mozioni anti Bonafede, avrebbe concordato un patto di legislatura con il Presidente Conte.
Nello: un nuovo patto Renzi/Conte/ 5 Stelle e Partito Democratico! E fu così che Renzi salvò il Governo dietro alcune promesse che, secondo i beninformati,  dovrebbe prevedere la nomina a Vice Presidente   della Camera dell’Onorevole Elena Boschi.
Nenè: in tempo di pandemia sono stati chiusi per motivi sanitari anche i mercati rionali; ma non sono stati chiusi i mercati che si svolgono all’interno dei Palazzi della politica romana, dove i politici hanno potuto tranquillamente concludere i loro accordi di cui ci hanno  parlato gli amici  Santo e Nello.
Marco: prof. Vezio… a lei la parola.
Vezio: amici … Renzi, che in un primo momento aveva prospettato la possibilità di votare a favore delle mozioni contro il Ministro Bonafede, ha cambiato idea nel momento in cui l’ex renziano, il piddino Del Rio, gli comunicava che un suo voto contro Bonafede avrebbe comportato una inevitabile crisi del Governo.
Renzi allora, rendendosi conto che tirando a lungo la corda la stessa spezzandosi avrebbe potuto travolgere anche lui e il suo Partito, è stato costretto a tornare a più miti consigli e, memore del grido “acqua alle corde” del sanremese Bresca che il 10 settembre 1586 consentì che l’innalzamento dell’obelisco di Piazza  San Pietro giungesse a buon esito,  ha mutato l’ultimatum al Governo nell’ennesimo penultimatum. 
Non dobbiamo, del resto dimenticare   la tornata elettorale del prossimo autunno che vedrà  interessate non poche Regioni tra le quali la Toscana, la Campania e la Puglia oltre a molti Comuni, alcuni dei quali sono anche capoluogo di Provincia. Anche voi capite che il Partito creato da Renzi, non avendo  ancora potuto  radicarsi nell’elettorato così  da poter partecipare con una certa speranza di successo alla prossime elezioni, rimarrebbe di fatto tagliato fuori dal qualsiasi accordo.
Vorrei ricordare ancora che se Renzi mettesse in crisi il Governo,  quelli del suo ex partito gli preparerebbero una legge elettorale con una soglia di sbarramento tale da impedirgli una rappresentanza parlamentare nella prossima legislatura.
Ed è così che se da una parte  la “debolezza di Renzi” s’è di fatto trasformata nella “salvezza del Governo Conte II°”, dall’altra il Ministro Bonafede può cantare “Barcollo ma non mollo”.
Permettetemi di concludere invitandovi a questa riflessione: è difficile non vedere, in tutte queste vicende, guardandoci bene dentro, come la Politica ne esca alquanto male. Non si parla più di prescrizione! I processi potranno durare anche 30 anni!
Se, come dice l’amico Santo, il salvataggio del Ministro Bonafede s’è potuto realizzare grazie alle “funamboliche manovre del Senatore Renzi”, chi sostiene l’incostituzionalità della riforma grillina della prescrizione a firma Bonafede,   se ne faccia, una volta per tutte, una ragione.
 Dai Dialoghi svolti al Circolo della Concordia
Giuseppe Castronovo



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