L’ITALIA, IL LAVORO E IL
GOVERNO CHE ANCORA NON C’E’
Totò: amici… sono trascorsi
quasi cinquanta giorni dalle elezioni politiche del 4 marzo e del Governo ancora
purtroppo nemmeno l’ombra.
Franco: allo stato attuale la
formazione del Governo mi sembra una pagina bianca tutta da scrivere.
Renzo: la strada, in effetti,
è ancora lunga e le sorprese, amici miei, sono sicuro che non mancheranno se i
protagonisti continueranno ad essere prigionieri dei propri reciproci veti.
Dino: purtroppo stiamo assistendo ad una esasperante
personalizzazione delle posizioni che oramai è di fatto fuori controllo, mentre i temi
economici e del lavoro in primis chiedono soluzioni rapide.
Ludovico: prof. Vezio… una sua
opinione.
Vezio: grazie. Amici…non posso non riprendere dalle
osservazioni dell’amico Dino. Le ultime notizie in materia di economia sono alquanto preoccupanti per il
nostro Paese, basti pensare che, secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale, anche
la Spagna in tema di P. I L. pro-capite nel 2017 ha
superato l’Italia. Il che vuol dire che gli spagnoli dispongono di una maggiore
capacità di spesa rispetto a noi. Lo stesso Fondo Monetario ha poi
previsto che nei prossimi cinque anni la Spagna sarà più ricca
dell’Italia in una misura che gli economisti hanno quantificato nel 7%. Colmo
della beffa? Siamo superati in due comparti che dovrebbero essere le nostre
eccellenze: turismo e agroalimentare.
Così stando le cose è
necessario che ci sia al più presto un
nuovo Governo che faccia sì che l’Italia non sia più un Paese in cui i suoi
cittadini si dividono - così come son divisi oggi – in due categorie:
-cittadini che hanno perso il
lavoro e che avendo raggiunto i 50 anni sono considerati “persone non più utili al
sistema”
-cittadini che non hanno
ancora trovato un lavoro e che non avendo raggiunto i 30 anni sono considerati “troppo
giovani per entrare nel mondo del lalvoro”.
(Dai dialoghi svolti al
Circolo della Concordia)
gcastronovo.blogspot.it
Giuseppe Castronovo
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