lunedì 16 aprile 2012

IL CONCLAVE DEGLI DEI DISCUTE IL TEMA DEI RIMBORSI ELETTORALI AI PARTITI DELLE TERRE ITALICHE

IL CONCLAVE DEGLI DEI DISCUTE IL TEMA DEI RIMBORSI


 ELETTORALI AI PARTITI DELLE TERRE ITALICHE




ZEUS:  O Platone, a nome di tutti gli Dei che abitano l’Olimpo e oggi qui riuniti in solenne conclave, ti chiedo scusa se, convocandoti qui all’Assemblea degli Dei, ti ho distratto dagli studi sempre così utili per il progresso della convivenza civile degli uomini.

PLATONE:  Mio sommo Zeus tu e tutti gli Dei vogliate scusare il ritardo con cui sono arrivato; ero in giro tra le italiche genti che da mesi sono in fermento per la grave crisi economica che attanaglia quel Paese. Se sapessi in proposito…

ZEUS: Che cosa nostro buon Platone.

PLATONE: Padre Zeus, sappiate voi Dei  tutti che abitate il sommo Olimpo che nella  Padanica regione – quella bagnata dal fiume Eridanio - e nelle terre italiche da gennaio ad oggi si sono suicidati 23 imprenditori  perché letteralmente strangolati da un Signore di nome Befera, al quale le autorità dell’italico Paese hanno conferito l’incarico assoluto di privare dei loro beni – anche quelli destinati alla produzione degli alimenti necessari alla vita  dell’uomo quale, ad esempio, il pane  - coloro (chiamati imprenditori) che momentaneamente non riescono a pagare i loro debiti allo Stato. Ma la cosa priva di ogni ragionevolezza è il fatto che ad alcuni di questi imprenditori lo Stato deve, per i beni e i servizi ricevuti,  somme di denaro a volte rilevanti; la legge italica vieta purtroppo all’imprenditore di compensare.

ZEUS: Caro Platone cos’è la compensazione?

PLATONE: E’ un’operazione molto semplice, dovuta allo studio del caro amico Pitagora. Se, ad esempio, un imprenditore deve allo Stato 100 euro  e lo Stato a sua volta deve 80 euro all’imprenditore, quest’ultimo dovrebbe pagare allo Stato solamente la differenza, cioè 20 e non più cento. Come vedi poca burocrazia e facilità nei commerci. Ma lo Stato italico  invece complica la vita delle italiche genti  all’estremo e non applica al governo della cosa pubblica il frutto dell’impegno di persone come Pitagora che dedicano il loro tempo a studiare come rendere più felici gli uomini. Siamo molto dispiaciuti per i 23 suicidi di cui ti parlavo dianzi.

ZEUS: Caro Platone se la situazione ha raggiunto tali livelli di tirannide perché lo Stato italico non diminuisce le proprie spese non sempre, invero, utili e così pagare nei tempi stabiliti dalla ragionevolezza i suoi fornitori?
Noi Dei dell’Olimpo sappiamo anche che alcuni anni fa i partiti italici erano divisi in correnti e costavano tanto al contribuente italico. Ora, forse per pudore, hanno cambiato nome e chiamano fondazioni le vecchie correnti. Ma il risultato è sempre lo stesso! Anzi il  Sen Sposetti che è anche tesoriere  di un partito che, ispirandosi ai tuoi studi, si chiama Partito Democratico, alcuni mesi fa ha chiesto al conclave dei Senatori italici di finanziare anche le fondazioni. E quando siamo stati informati dell’iniziativa ci siamo molto rammaricati.
Vedo che vuol prendere la parola Atena, la dea della Giustizia e della ragionevolezza, ha facoltà di parlare.

ATENA: Grazie Padre degli Dei; mi sia consentito rivolgermi a Platone chiedendogli di spiegare a tutti noi,  per tuo volere qui riuniti, cosa sta avvenendo nelle terre italiche. A noi abitanti dell’Olimpo sembra che la democrazia nelle terre italiche abbia costi così elevati da non essere assolutamente giustificabile.  Sono dei costi che mettono in crisi lo stesso concetto di democrazia. Tu, o Platone, che hai scritto quel sommo trattato intitolato, se ben ricordo, “LA REPUBBLICA”, ci insegni che la democrazia deve mettere al primo posto la persona che è la pietra angolare di ogni istituzione. Se una istituzione, ben congegnata per quanto sia, non mette al primo posto il benessere e la dignità della persona,  non è affatto democratica e non rispetta i tuoi insegnamenti.  Governare significa curarsi degli interessi della gente e attivarsi per la crescita morale e civile di tutte le persone. Purtroppo noi che abitiamo l’Olimpo abbiamo l’impressione, dalle cose che ci hai illustrato, che chi governa le Italiche Genti segua poco i tuoi insegnamenti.

ZEUS:  Grazie Atena, i tuoi argomenti, meritando ulteriori approfondimenti, verranno trattati in un apposito conclave con all’ordine del giorno il tema “Rapporti Stato/Partiti/                                         Cittadini”. Chiede la parola Temi, la dea del diritto e dell’ordine, ha facoltà di parlare.

TEMI: Caro Platone da alcuni mesi nell’italico Paese  la gente è esasperata (vedi i 23 suicidi di cui ci parlavi pocanzi)  per le troppe tasse che è costretta a pagare e ciò turba non poco la proverbiale nostra calma. I politici, invece, con i soldi che ricevono come “rimborso elettorale” vengono a trascorrere le loro vacanze qui nelle isole greche. Come è possibile? Spiegaci bene.

PLATONE: nel 1993 dopo Cristo la gente italica, seguendo i miei insegnamenti sul concetto di democrazia, votò e approvò con grande maggioranza che i Partiti non dovessero essere più finanziati con la tassazione generale.

ZEUS: Caro Platone scusa se interrompo il tuo intervento. Interpretando i sentimenti che animano tutti noi ti chiedo  di dirci se questo pronunciamento del popolo italico era pienamente legittimo.

PLATONE:  Sommo Zeus e Divinità tutte sappiate che il pronunciamento era legittimo. La Costituzione (la Legge delle leggi) dell’italico Paese all’articolo 75 riconosce al pronunciamento popolare il potere di abrogare una legge. Non solo….

ZEUS: Cosa, caro Platone?

Platone: Sempre la Costituzione, all’articolo 1, dispone che “la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.

ZEUS: E questi limi e queste forme sono state rispettate?

PLATONE: Si sommo Zeus, l’operazione  referendaria è stata certificata favorevolmente dalla Corte Costituzionale e dalla Corte di Cassazione i cui componenti sono uomini saggi, dediti allo studio delle leggi.

ZEUS: Caro Platone scusami ma c’è qualcosa che non capisco; se il popolo sovrano s’è pronunciato a stragrande maggioranza per l’abrogazione del finanziamento ai Partiti, perché questi continuano a prendere ancora – e più di prima – altri finanziamenti pubblici?
C’è di più: l’altra sera  (giovedì 12 aprile) dopo aver cenato abbiamo visto in televisione la Senatrice Rosy Bindi che non ha avuto alcun imbarazzo a parlare chiaro e a scanso di equivoci ha detto: il suo partito i soldi previsti li vuole tutti e subito perché non può chiudere bottega e non faceva nessuno sconto neanche dinnanzi alle difficoltà economiche del Paese italico. Devo confessarti che tutti gli Dei presenti nella sala della televisione sono rimasti amareggiati per il poco rispetto e la poca considerazione dimostrata per la crisi che attraversa il Paese. Com’è possibile un simile atteggiamento?

PLATONE: Sommo Zeus: ah la Bindi! La conoscono bene il mio Maestro Socrate e lo scrittore Plutarco (l’Autore del Volume “Consigli ai Politici”). Sappiate che per imparare i rudimenti del diritto era discepola di un grande uomo dedito allo studio di nome Bachelet che fu prematuramente inviato nell’Ade da un gruppo di terroristi che lo uccisero nelle aule del suo Ateneo dove si era recato per infondere sapienza ai suoi allievi. Lei –la Bindi- è rimasta purtroppo priva dell’insegnamento del suo Maestro e le conseguenze tutti noi le vediamo ancora oggi a distanza di tanti anni. Il Maestro Bachelet, purtroppo, non ha fatto in tempo a trasmettere alla Bindi la sapienza, la saggezza e la prudenza  necessarie a chi ricopre compiti rilevanti nelle Istituzioni pubbliche: la Sen. Bindi oltre ad essere Presidente del Partito Democratico è anche Vice Presidente del Collegio senatoriale. 

ZEUS: Caro Platone, ma perché i partiti devono incassare molto di più di quello che spendono? Non è giusto che i politici vengano a trascorre le ferie in Grecia mentre i cittadini soffrono. Per parlare, poi, dei Politici che per andare in vacanza superano le colonne D’Ercole . Cosa vale il pronunciamento referendario di cui ci parlavi pocanzi?

PLATONE: Con la tua giusta osservazione, sommo Zeus, mi metti nelle condizioni di parlare della furbizia dei Partiti che esprimono la classe politica dell’italico Paese.

Zeus: Parla con franchezza, caro Platone, in nome delle verità eterne che insegnavi ai tuoi discepoli.

Platone: Sommo Zeus, Voi conoscete bene il poeta latino Virgilio il quale nelle Bucoliche (9,51) fa dire al pastore Meride “omnia fert aetas”, cioè che il tempo conduce all’oblio, porta via e fa dimenticare tutto.
Ebbene, i Partiti 6 anni dopo il referendum, e cioè nel 1999 dopo Cristo quando già le genti italiche avevano dimenticato la legittima euforia per la vittoria referendaria, hanno approvato una nuova legge  (n. 157) avente come titolo “Nuove norme in materia di rimborso delle spese elettorali”. Parlando di rimborsi e non più di contributi pensavano di poter superare il precedente pronunciamento referendario.

Zeus: Chiede la parola Atena che ha facoltà di parlare.

Atena:  Padre degli Dei e caro Platone, i Partiti così facendo hanno agito con inganno e ciò va severamente punito. La legge n. 157 è palesemente incostituzionale e la Corte Costituzionale la deve annullare. Perché non l’ha ancora fatto?

Zeus: Atena spiega meglio i motivi di incostituzionalità della legge n. 157.

Atena: Grazie sommo Zeus per la possibilità che mi dai di illustrare meglio le arguzie dei Partiti dell’Italico Paese. Nella legge n. 157 c’è una evidente contraddizione tra il titolo e il vero obiettivo che i Partiti Italici intendevano perseguire. Vedi: un’altra Corte – questa volta quella che controlla i conti pubblici – ci dice che nelle elezioni politiche del 2008 il Partito della Rosy Bindi ha speso 18 milioni di euro e ne ha ricevuti 180 milioni. Voi tutti o Dei capite l’evidente inganno perpetrato alle spalle del caro Popolo Italico che ci sta tanto a cuore. E il guaio è che la Sen. Rosy Bindi non vuole rinunciare affatto a questa cifra.
Che i Politici Italici abbiano superato la furbizia di Ulisse, l’espugnatore di Troia non ho alcun dubbio; ma non devono superare la soglia del buon senso che, se elevato al rango giuridico, viene denominato ragionevolezza.
Un esempio chiarirà meglio il mio pensiero: immaginate un romano che si reca alla stazione ferroviaria Termini e acquista un biglietto per recarsi a Napoli. Con quel biglietto invece sale sul treno che lo porta a Reggio Calabria per ammirare i bronzi di Riace. Il controllore non potrà non sanzionare il comportamento illecito di quel viaggiatore perché c’è un’evidente contraddizione tra l’autorizzazione insita nel biglietto che lo autorizza a aggiungere Napoli e quello che sta invece facendo recandosi a Reggio Calabria.
Così è per la legge n. 157: c’è una contraddizione tra il titolo che autorizza i Partiti a chiedere solamente i rimborsi elettorali e niente più, mentre oggi incassano molto di più di quanto speso. E come il comportamento del viaggiatore va sanzionato, così la legge n. 157 va annullata per evidente contraddizione tra il suo titolo e il risultato normativo reale dalla stessa prodotto. Questo è – ci diceva qualche giorno fa Cicerone da noi interpellato – un classico caso di illegittimità costituzionale  di una legge per difetto di razionalità rispetto allo scopo. Sempre Cicerone ci diceva che la Corte Costituzionale è tenuta a porre la sua   attenzione all’intitolazione della legge al fine di ricavarne da fatti endogeni la reale volontà del Parlamento italico.

Zeus: Cosa proponi in concreto Atena?

Atena : Che la corte Costituzionale annulli, per irragionevolezza, la legge n. 157/1999.

Zeus:  Platone illustraci il tuo pensiero sulla proposta di Atena.

Platone: Vedo, sommo Zeus, che Atena ha approfondito l’argomento; ma la Corte Costituzionale non può agire di sua iniziativa, ma su richiesta di qualcuno.

Zeus: Atena chiede nuovamente la parola.

Atena: scusate se intervengo ancora; caro Platone nell’Italica Regione c’è un grande vecchio che digiuna sempre contro le ingiustizie. Mi sembra si chiami Pannella e da qualche anno s’è ornato di una coda equina. Perché non si attiva lui? Non puoi interloquire con lui per convincerlo a qualche iniziativa utile alla causa?

Zeus: Saggi e opportuni i consigli di Atena: Cosa puoi fare caro Platone?

Platone: O Padre degli Dei con il vostro patrocinio
mi attiverò insieme a Socrate, Archimede, Plutarco e Cicerone a fare visita a Pannella per convincerlo all’azione.

Zeus: Tutti noi Dei dell’Olimpo benediciamo la tua iniziativa con  l’auspicio di trovare ancora tra i politici italici delle persone disposte alla moderazione nel desiderio del denaro.  

2 commenti:

  1. Ma ecco che ad un tratto arriva Pericle, il quale rivolgendosi a Zeus dice:

    Oh padre degli dei e sommo dio dell’Olimpo, dopo avere assistito in disparte, fai intervenire anche me e lasciami dire che con tutto il rispetto dovuto a chi autorevolmente ha parlato prima di me, più che abolire la legge 157 occorrerebbe regolarla meglio, facendo in modo che i partiti non abbiano più di quanto sia giusto spendere per la politica. Stiamo attenti che eliminando la 157, soltanto i ricchi potrebbero aspirare ad essere eletti e quindi a gestire la cosa pubblica. I partiti sarebbero poi particolarmente attratti come Ulisse da moderne sirene: le lobby. In tal caso avrebbero i soldi, ma vedi caro Zeus, in non credo al detto di Vespasiano “pecunia non olet”, il denaro in certi casi manda cattivo odore. Un po’ di puzza si sente anche adesso nonostante esista la legge 157, immaginati se non esistesse!

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  2. Dizionario

    Rimborsàre : Restituire a qualcuno, il denaro che ha speso
    per noi, o che ci ha dato.

    Si potrebbe prevedere, ad esagerare, il doppio di quanto speso, ma la proporzione odierna avviene per 10 volte.

    Ad oggi qualsiasi voce di spesa per il mantenimento della politica italica, rispetto ad ogni pari voce europea, è sempre tra le 3-5 volte superiore. Fermo restando la "difficile e strenua" lotta combattuta contro le lobby. Lodevole impegno.

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