sabato 30 giugno 2012

JEAN-JACQUES ROUSSEAU E L'ARCHITETTURA. OVVERO COME REDIGERE LEGGI NON SOLO BUONE IN SE STESSE MA CHE, NON GRAVANDO ECCESSIVAMENTE SUL POPOLO, RISULTINO ANCHE UTILI AL PAESE.




On. Straccio: scusa la domanda.
On. Cencio: dimmi pure.
On. Straccio: noto con molto piacere la presenza, tra giornali e riviste che  rendono alquanto pesante la tua borsa, de  “Il Contratto sociale” di Jean Jacques Rousseau.  Come mai?
On. Cencio: vedi, è tempo di esami e ricordo con nostalgia il mio Prof. di Liceo che negli ultimi mesi prima  degli esami di Maturità non si stancava di indicarci i libri che, a suo dire, ci sarebbero stati utili in ogni occasione della nostra vita. Tra questi annoverava proprio il libro del Rousseau che proprio  in questo periodo ho ripreso a leggere.
On. Straccio: e perché? Come mai? Ti ha colpito qualche passo in particolare, magari in relazione alla nostra funzione di legislatori?
On. Cencio: si, è proprio così! Vedi, il sabato e la domenica ricevo apertamente tante critiche da parte dei cittadini che incontro.
On. Straccio: che tipo di critiche?
On. Cencio: in relazione alle leggi che approviamo in Parlamento.
On. Straccio: in particolare?
On. Cencio: ben capirai come le critiche siano rivolte principalmente alla legge sulle pensioni, alla  infelice soluzione dei 390.000  esodati, alla nuova legge sull’ I. M. U..
On. Straccio: materie non di poco conto che assillano alquanto le nostre famiglie. Quale pagina stai leggendo in particolare?
On. Cencio: il paragrafo 8 del II° Libro.
On. Straccio: sono curioso! Sediamoci e se il brano è breve leggiamolo e commentiamolo insieme.
On. Cencio: ebbene, dice il Rousseau: “Come, prima di iniziare una costruzione, un grande architetto studia e sonda il suolo per vedere se esso ne può sostenere il peso, così il saggio fondatore di un ordinamento non comincia subito col redigere leggi buone in se stesse, ma prima esamina se il popolo cui sono destinate è adatto a sopportarle..”
On. Straccio: devo dirti che trattasi di un brano alquanto interessante che non avevo mai letto neanche nelle antologie. Un brano attuale che ci impone una domanda.
On. Cencio: che tipo di comanda?
On. Straccio: mi chiedo:  il Governo dei tanto decantati tecnici nell’introdurre l’ I. M. U. (la nuova imposta sulla casa) ha  letto questo brano? Ha valutato l’impatto sull’economia di migliaia di famiglie appartenenti alle fasce più deboli del Paese (ad es. le famiglie degli esodati     e dei disoccupati)? Purtroppo penso di no.
On. Cencio: il Governo Monti a più riprese ha mentito sapendo di mentire  (o, se vogliamo, ha solamente detto mezza verità) quando afferma che in quasi tutti i Paesi è in vigore un’imposta simile all’I. M. U.
On. Straccio: cosa vuoi dire? Spiegati meglio.
On. Cencio: vedi….
On. Straccio: che cosa?
On: Cencio: quando il Presidente Monti dice negli altri Paesi i proprietari di casa pagano l’I. M. U. non dice due cose:
a) in Italia i proprietari della loro casa di abitazione sono l’87%, con punte del 93% proprio nelle Regioni economicamente più deboli del nostro Paese;
b) negli altri Paesi questa percentuale è molto, ma molto più bassa. In molti casi non supera il 25%.!
On. Straccio: sono numeri che devono farci riflettere! Devo confessarti che non li conoscevo.
On. Cencio: devi comprendere un fatto: se la nostra percentuale è così elevata non sarà difficile trovare persone che, pur essendo proprietarie della casa dove abitano - l’ unica, che è diverso dalla prima -, si trovano in situazione economica disagiata. Persone per le quali il pagamento dell’I. M. U. sovente è un sacrificio insostenibile. Invece…
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: negli altri Paesi, dove la percentuale dei proprietari è molto più bassa ( perché le Istituzioni bancarie e le Compagnie di Assicurazioni sono tenute per legge a costruire abitazioni da mettere sul mercato a canoni agevolati; cosa che si dovrebbe fare anche in Italia), sarà ovviamente più esiguo il numero di coloro che sono in difficoltà nel pagamento dell’I. M. U..
On. Straccio: analisi convincente la tua! Tu con parole semplici hai evidenziato come con l’aumentare del numero dei proprietari di casa, aumenti proporzionalmente anche il numero di casi critici, cioè di casi in cui dei  soggetti, sebbene proprietari della casa dove abitano, sono in difficoltà economiche tali a non riuscire a pagare l’I. M. U..
On. Cencio: Non è poi così difficile capire la situazione italiana: basti pensare ai pensionati con 600 € mensili ed anche meno, ai 390.000 esodati da tempo senza stipendio e senza pensione, ai disoccupati….
On. Straccio: hai proprio ragione! Sono numeri che avrebbero dovuto impegnare il Governo a  studiare preventivamente la situazione socio-economica del Paese.
On. Cencio: è proprio questo l’insegnamento da trarre dal brano che abbiamo letto. Il Governo avrebbe dovuto verificare la capacità di così numerose classi sociali a sopportare il peso di una nuova imposta come l’I. M. U.
On. Straccio: e il Governo dei Tecnici, non avendo forse mai letto questo brano, ha perso l’occasione di essere oltre che dei Tecnici, anche il Governo del Buon Senso e della Ragionevolezza.

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