lunedì 11 giugno 2012

NELL'I.M.U. TUTTE LE CONTRADDIZIONI DELLA POLITICA ITALIANA: DA UNA PARTE L'ESENZIONE TOTALE DELLE FONDAZIONI BANCARIE, DALL'ALTRA I PROPRIETARI DELLA PRIMA CASA COSTRETTI A PAGARE CON LA RIVALUTAZIONE DEGLI ESTIMI CATASTALI

Banche


On. Straccio: collega Cencio perché sei così scuro in volto? Cosa non va?
On. Cencio: sabato e domenica ho avuto degli incontri politici in alcuni Comuni del mio collegio elettorale e non ti dico...
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: ho toccato con mano le difficoltà che stanno attraversando le classi sociali economicamente più deboli del nostro Paese. Sono in tante le famiglie che sono  in serie difficoltà nel  pagare l’ I. M. U.
On. Straccio: anch’io ho percepito una situazione di autentica criticità in molte famiglie del mio Comune. Non solo, ma alcuni aspetti di questa tassa a molti cittadini risultano davvero incomprensibili. Ma dimmi perché sei così scuro in volto.
On. Cencio: vedi, nel tardi pomeriggio di domenica entro nel Circolo della Concordia dei mio Comune dove, guarda caso, la discussione verteva proprio sull’I. M. U.
E, come al solito, quando la discussione diventa più animata, prende la parola il Commendatore Marcantonio, che fu Sindaco del mio Comune negli anni “60. Questi inizia  dicendo: “intendo sottoporre alla vostra riflessione il carattere quasi predatorio dell’I. M. U. sulla prima ed unica casa abitata dal suo proprietario. Non intendo certamente  fare il processo al Governo Monti; ma non c’è alcun dubbio che la decisione di Monti di applicare l’ I. M. U. anche sull’unica casa ( preciso: non castelli)  abitata dal suo proprietario è sicuramente discutibile! Metterà in ginocchio milioni di famiglie monoreddito. Basterà, per comprendere il dramma di molte famiglie, i 27 esodati,  nostri concittadini, che risultano oramai da mesi  senza stipendio e senza pensione; ma essendo proprietari della casa dove abitano sono costretti a pagarla anche loro”.
“Mi sembra – prosegue il Commendatore Marcantoni - una decisione figlia di una visione esclusivamente economicistico-finanziaria dell’azione governativa. Una decisione che ha, eccessivamente marginalizzato, rendendolo subalterno alla finanza, anche il principio di equità sociale”.
On. Straccio: parole davvero interessanti!
On. Cencio: non è finita qui! Vedendo che tutti lo ascoltavamo con attenzione è venuto fuori il vecchio oratore che così ha terminato il suo intervento: “ho iniziato dicendo di non voler fare il processo al Governo Monti perché il mio e vostro  Paese – così come ci dicono – è disastrato. Ma il Prof. Monti deve sapere che se il sacrificio è un male necessario, è altrettanto necessario ripartirlo con equità e rigore secondo il principio della giustizia sociale. E io qui vi dico che con l’ I. M. U. sulla casa abitata dal suo legittimo proprietario non è stato rispettato il più elementare principio di equità sociale”.
E accalorandosi ancor di più a causa del silenzio calato nella sala così concludeva: “vedete cari amici, con i criteri adottati da Monti è ricco chi  risulta proprietario
 dell’unica casa dove abita, al punto da dover pagare l’ I. M. U. addirittura con la rivalutazione degli estimi catastali. Sono considerate povere, invece le Fondazioni Bancarie che sono state totalmente esentate da pagarla.
Misteri della politica italiana!.”
E tutti guardavano me quasi a dirmi: “ma in Parlamento cosa avete approvato?”. Tu capirai il  disagio   che ho provato innanzi tutto per le sacrosante parole del Commendatore Marcantonio, ma più ancora per la perplessità che si leggeva nel volto dei presenti in merito al lavoro di noi Parlamentari.
On. Straccio: adesso ho capito il motivo per cui sei così scuro in faccia!. E’ un argomento che dobbiamo approfondire. Ci chiamano in Aula, entriamo. Ne parleremo stasera.

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