domenica 16 settembre 2012

IL LUPO E L'AGNELLO: OVVERO LA GUARDIA DI FINANZA E IL CITTADINO.


                                                                                IL LUPO  E  L’AGNELLO
                                                                            
                                                                               “ Il lupo …saltandogli addosso

                                                                             in quattro e quattr’otto lo divorò”.
                                                                                                       
                                                                                                                        Fedro

On. Straccio: caro Cencio, è da un’ora che, chiusi qui nella biblioteca della Camera dei Deputati, mentre io sto leggendo la stampa del giorno, tu invece scrivi e prendi appunti. Cosa bolle in pentola?  Che argomento stai trattando?
On. Cencio: scusami! Sto lavorando, non farmi perdere il filo del discorso. E oggi, comunque, non ho tanta voglia di parlare!
On. Straccio: caro Cencio, se non ti conoscessi e non fossi a te legato da sincera e fraterna amicizia andrei al mio posto per continuare a leggere i giornali. Ma, siccome ti conosco bene, ho l’impressione, dal tono con cui mi rispondi, che tu, comunque sia, abbia voglia di sfogarti e dirmi qualcosa. Dimmi, sono qui ad ascoltarti.
On. Cencio: oggi possiamo affermare, alla luce di fatti che quotidianamente avvengono,  di avere  nel nostro Paese  una Guardia di finanza il cui agire talvolta è, a dir poco, manifestamente lesivo dei più elementari diritti della persona costituzionalmente garantiti!  Possiamo pure dissertare, come in questi giorni sta facendo il Segretario del P. D. Bersani, su “Democrazia” e  “Fascismo”. Facciamolo pure! E’ senz’altro utile. Ma se poi la Guardia di finanza svolge la sua attività come se agisse in un quadro giuridico da “Stato assoluto e totalitario” che senso ha confrontare Fascismo e Democrazia?
On. Straccio: caro collega calmati un pò! Non capisco questo tuo richiamo a Democrazia e Fascismo! Vedo anche che hai raccolto dei ritagli di giornali! Cosa è successo in concreto?
On. Cencio: apprendo…
On. Straccio: che cosa? Dimmi.
On. Cencio: apprendo, dicevo, che una sera di questa estate, che oramai volge al termine, la Guardia di finanza ha fatto irruzione nel più noto ristorante di una delle più note località turistiche d’Italia. Barrato l’ingresso ha chiesto i documenti a tutti gli allibiti avventori, italiani e non, e ha preso nota di generalità e quant’altro”.
On. Straccio: incomincio a capire il tuo stato d’animo! Se posso anche ritenere  comprensibile l’operazione in sé (oramai da quando si è insediato il Governo Monti ci stiamo facendo il callo a simili operazioni, sovente di dubbia utilità pratica per le modalità in cui vengono condotte), anch’io comunque rimango alquanto perplesso circa le modalità di conduzione dell’operazione se, come mi dici tu,  è stato “barrato l’ingresso” per impedire ai presenti di allontanarsi senza prima venire identificati. Non voglio affatto pensare che i presenti  fossero i protagonisti di un’adunata sediziosa da tenere sotto controllo!. Presumo  si trattasse di gruppi di  pacifici cittadini che intendevano passare in compagnia e in allegria una serata d’estate
On. Cencio: vedi…
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: la tragedia è che purtroppo è tutto vero! Questa è la notizia data dal quotidiano il Giornale dell’11 agosto 2012 il quale nel suo editoriale, firmato dal Direttore Sallusti, così commenta l’accaduto: “la logica di simili interventi sfugge”.
On. Straccio: io punterei di più sulle modalità e direi: “ci sfugge la logica circa le modalità di conduzione di simili interventi”. Comunque sia, il fatto è grave. E sicuramente contribuisce a spiegare la crisi del settore turistico italiano nell’estate che oramai sta finendo. Le notizie circolano e gli stranieri, se possono, evitano di venire in Italia per non vedersi rovinate le ferie da simili mortificanti controlli dagli sbocchi non sempre prevedibili (ad es. non hai con te la carta d’identità..) .
On. Cencio: per una donna in gravidanza o un cardiopatico, se questo è il metodo di lotta all’evasione in Italia, certamente non è consigliabile passare una serata al ristorante tra amici. Sicuramente si prevengono danni a lei e al nascituro o al cuore per chi ce l’ha malfunzionante!
On. Straccio: ma così facendo il nostro diventa un Paese da stato di polizia! Un Paese che rinuncia al primato della dignità della Persona!. Hanno capito quale idea di Paese simili operazioni così condotte riescono a trasmettere al Cittadino?
On. Cencio: vedo che anche tu ti stai rendendo conto come la dignità della persona umana, quale valore cui va sempre riconosciuto il primo posto, vada sempre salvaguardata. Ricordati che….
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: ricordati, dicevo, che quelli della dignità umana sono valori inalienabili e indisponibili.  E questa volta la Guardia di Finanza, agendo così come ce lo racconta il Sallusti,  li ha palesemente calpestati con un’operazione condotta non seguendo neanche i canoni della ragionevolezza. I pubblici poteri (nel nostro caso rappresentati dalla Guardia di Finanza) così facendo hanno subito una profonda e pericolosa trasformazione…
On. Straccio: cosa vuoi dire? Dove vuoi arrivare con questa affermazione?
On. Cencio: i pubblici poteri, agendo così, non sono più i garanti ma i nuovi padroni dei cittadini. Oggi agisce così la Guardia di Finanza, domani sarà un altro ramo della Pubblica Amministrazione. Di questo passo, un futuro, neanche poi così tanto lontano, saremo in balia di chi esercita un pubblico potere. In questa nuova, ma non auspicabile, situazione, quale sarà la differenza tra Democrazia e Fascismo?  Ecco perché  non mi stancherò mai di ricordare…
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: che anche  la strada che porta all’inferno è lastricata di buone intenzioni.
On. Straccio: condivido pienamente il tuo pensiero anche perché se la Guardia di Finanza:
- voleva verificare i registri contabili e quant’altro rientrasse nella disponibilità del ristoratore non era affatto il caso di “barrare    l’ingresso e bloccare gli avventori;
- se invece voleva verificare se il ristoratore rilasciasse regolari fatture è stato senz’altro sbagliato il momento prescelto, e cioè quando la cena era ancora in corso. Non avendo infatti ultimato di cenare non poteva ancora essere rilasciata alcuna fattura. Siccome le mie sono considerazioni troppo elementari, di chi non ha frequentato l’Accademia della Guardia di Finanza, mi sfugge la logica, come dicevo prima, circa le modalità di simili interventi. A meno che – ma mi rifiuto di pensarlo – un’allegra serata al ristorante possa servire alla Guardia di finanza e all’Agenzia delle entrate per confrontare la compatibilità del reddito dichiarato dal contribuente con la spesa sostenuta al ristorante in una “tranquilla” serata d’estate. Se una serata al ristorante può essere utilizzata quale “spia” della capacità di spesa della persona, idonea a far scattare controlli e verifiche, diventa davvero inutile dissertare di Democrazia e Fascismo. Siamo caduti, forse senza essercene accorti, nella rete di uno Stato totalitario e assoluto,vero padrone assoluto della persona. E tutto ciò alla faccia di chi lottò per la democrazia contro i totalitarismi che hanno condotto l’Europa alla catastrofe della seconda guerra mondiale.
On. Cencio: permettimi di aggiungere ancora qualcosa a quanto tu così lucidamente hai espresso.
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: anche la Pubblica Amministrazione ed in particolare chi ha il potere, anche se in forza della legge,  di privare della libertà le persone (infatti nel caso in esame è stato barrato l’ingresso con gli avventori dentro)  dovrebbe operare coniugando sempre la forza del potere con la forza della ragionevolezza. La ragionevolezza è il marchio, ti dicevo qualche giorno fa, che l’uomo, in quanto dotato di ragione, dovrebbe imprimere ad ogni sua azione. La ragionevolezza, ricordalo, è idonea a nobilitare l’autorità elevandola ad  autorevolezza, che è qualcosa di più forte e nobile della semplice forza della legge!.
Del resto, ricordalo, la forza, se disgiunta dalla ragionevolezza, rende l’uomo , così come ci ha insegnato Fedro nella favola “Il lupo e l’agnello”, simile alle belve.

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