martedì 15 aprile 2014


 

MONTESQUIEU??? L’ASIMMETRICA POSIZIONE DELL’ORDINE GIUDIZIARIO E DEL POTERE POLITICO NELL’ORDINAMENTO ITALIANO.

 

Franco: amici… la sapete l’ultima capitata a Berlusconi?

Alessio: anche tu adesso vuoi scendere sul campo delle barzellette così caro al nostro Presidente?

Franco: no, amici! L’argomento che vorrei sottoporre alla nostra riflessione è alquanto più serio di quanto possiate immaginare!

Aristotele: parla, svelaci questo enigma.

Franco: il sostituto Procuratore Generale Antonio Lamanna del Tribunale di Milano, ha scritto nero su bianco che se Berlusconi continua a parlar male dei magistrati potrebbero revocargli il beneficio dei servizi sociali e inviarlo diritto diritto  agli arresti domiciliari.

Marco: speriamo che Berlusconi finalmente capisca quali siano i temi che interessano quotidianamente noi comuni mortali e non parli per un bel po’ di giustizia.

Ludovico: no caro Marco, non la penso come te! Questo del Procuratore di Milano è  un segnale chiaro che la dice lunga sull’attuale grado di subalternità del Potere  Politico nei confronti dell’ordine giudiziario!

Eugenio: in effetti la presa di posizione di Lamanna condiziona non poco l’agenda politica di un Partito politico! Ciò significa che l’ordine giudiziario (Tribunale di Milano), pur consentendo (ammesso che glielo consenta)  a Berlusconi di scendere in campagna elettorale, potrebbe autorizzarlo a trattare  solo alcuni temi vietandogliene altri.

Luigi: ma questo è un intervento che fa della Politica non più un potere autonomo e indipendente, ma subordinato alle decisioni dell’ordine giudiziario. Ma secondo te, caro Marco, era questo che voleva il Montesquieu?

Federico: caro Marco, siamo amici, non so più, da quanti decenni e conosci bene la mia opinione in tema di politica. Sai anche che non mi sono recato al seggio elettorale neanche quando era candidato mio fratello Francesco!

Marco: è vero! Ma con ciò?

Federico: vorrei che riflettessimo su questa anomalia: la nostra Costituzione all’articolo 104 dispone che “la magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere”. Vorrei che la Costituzione contenesse un’analoga disposizione a garanzia dell’autonomia e dell’indipendenza del Potere Politico.

Fortunato: hai detto bene Federico! Hai individuato il punto critico dell’assetto istituzionale del nostro Paese: perché si possa dire che in Italia sia stata recepita la teoria del Montesquieu è necessario procedere ad una revisione dell’asimmetrica posizione e  dei ruoli così asimmetricamente esercitati rispettivamente dall’ordine giudiziario e dal Potere politico.

Gianni: se le cose stanno così mi sembra una situazione che deve farci riflettere non poco:  non c’è da stare tranquilli per la salute della democrazia quando  la politica è ridotta ad agire con le mani legate dietro la schiena.

Giacomo: posto in questi termini il tema può  diventare un vero grattacapo per giuristi e costituzionalisti! Prof. Vezio…lei cosa può dirci in merito a questa decisione del Procuratore di Milano, difesa dall’amico Marco e criticata, a quanto sembra,  da altri?

Vezio: cari amici, per rispondere non è affatto necessario avere insegnato nelle Aule Universitarie! Ricordo  che i nostri anziani, dall’alto della loro saggezza,  erano soliti dire:

“chi ha il mestolo in mano, mescola e rimescola dove, come e quando vuole”. Ogni commento, in questo contesto,  mi sembra oltremodo superfluo.

(dai dialoghi svolti al circolo della Concordia)

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