SALVINI – DI MAIO OVVERO DUE TORDI IN UN CARDELLO
Totò: passano i giorni e, nonostante che il Presidente
della Repubblica Mattarella incalzi invitando a far presto, del I° Governo della XVIII^ Legislatura ancora
non c’è neanche l’ombra.
Franco: un giorno manca l’accordo sui programmi, l’altro
giorno ci sono dei problemi sui nomi e così
di questo passo già siamo al settantesimo giorno dalle elezioni.
Salvo: e ogni giorno, specie in queste ultime settimane,
ci riserva il suo colpo di scena.
Marco: quanto tempo possiamo andare avanti così?
Cecè: con le due forze politiche che stanno trattando il
programma e la formazione del nuovo Governo sono radicalmente cambiati i riti della politica
che di fatto non sono più quelli che venivano praticati una volta: basti
pensare, ad esempio, ai sondaggi on line del M. 5 S. per verificare l’indice di
gradimento di un punto del programma da parte del loro elettorato o le
consultazioni ai gazebo che vorrebbe svolgere la Lega.
Ennio: un fatto è certo: mancava, per accentuare le
difficoltà dei due contraenti nella loro ricerca del punto di equilibrio in grado
di smussare i diversi punti di
vista ancora presenti tra loro, il
pressing dell’ Unione Europea che con il
suo Commissario alla Migrazione Dimitris Avramopoulos fa sapere
di “sperare che con il nuovo
Governo in Italia non vi siano cambiamenti sulla linea della politica
migratoria”. Dichiarazione, questa, definita da Di Maio e da Salvini “ennesima inaccettabile interferenza
europea. Noi abbiamo accolto anche troppo, ora è il momento de3lla legalità,
della sicurezza e dei respingimenti”. Lei che dice Prof. Vezio?
Vezio: la vicenda si complica, oltre che per l’intervento dell’Europa, anche perché
sta risultando più complicato del
previsto l’individuazione della persona cui il Presidente Mattarella possa
affidare l’incarico di Presidente del Consiglio. Ecco: un giorno salgono le
quotazioni di Salvini, il giorno dopo sale Di Maio e scende Salvini; ma nessuno
dei due riesce a dare il colpo per spiccare il volo.
Amici miei spero che non finisca come penso. Ricordate
cosa dicevano i nostri nonni?
Ludovico: dica lei.
Vezio: dicevano che “due tordi in un cardello prima o poi si
dan di becco”
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)
gcastronovo.blogspot.it
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