MATTEO RENZI
OVVERO IL SERPENTE
BOA
Marco: amici…. è da alcuni giorni che, senza saper fornirmi una
soddisfacente risposta, mi sto chiedendo……
Totò: che cosa?
Marco: mi sto chiedendo come si possa spiegare la parabola politica
dell’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi che in così poco tempo è riuscito
a sciupare un patrimonio di attese che buona parte dell’elettorato, piddino e
non, aveva riposto in lui. Vedete…
Luigi: che cosa?
Marco: si tratta di una
parabola che accomuna non poco il nostro Renzi a tanti cantanti definiti “meteore”. Artisti che ottengono un grande successo con la prima canzone e
poi…. E poi tanta difficoltà per fare il bis. Quando Renzi parla del 40%
raggiunto dal Partito Democratico alle elezioni europee del 2015, tu puoi
senz’altro aggiungere una lunga serie di sonori flop a partire dal Referendum costituzionale
del novembre 2016 che non possono non offuscarne l’immagine.
Giacomo: in effetti il personaggio, il suo modo di agire e di
rapportarsi con gli altri meriterebbero una approfondita indagine psicologica e
nessuno di noi, senza offendere nessuno dei presenti, penso sia in grado di effettuare una simile
indagine. Prof. Vezio….lei comunque potrà senz’altro dirci qualcosa.
Vezio: grazie per l’invito. Non sarà facile neanche per me, ma
vediamo un po’ come ce la possiamo cavare. Vedete amici….è il caso che voi ed
io dedichiamo un po’ della nostra riflessione, sebbene per sommi
capi, a come si sia sviluppata la sua carriera. Ebbene, il nostro ex Presidente
del Consiglio ricopre la carica di Presidente della Provincia di Firenze tra il
2004 e il 2009, anno in cui viene eletto
Sindaco di Firenze. Nel 2010 lancia
l’idea della “rottamazione” dei dirigenti piddini di lungo corso provocando
l’indignata reazione della Senatrice piddina
Anna Finocchiaro. Non
passa molto tempo e lo troviamo a dirigere il Partito Democratico
divenendone Segretario nazionale nel
dicembre 2013 e poco tempo dopo, con molta abilità – è il caso di dirlo
– riesce a scalzare da Palazzo Chigi il Presidente del Consiglio Enrico Letta (
chi non ricorda “stai sereno Enrico”) e quindi a diventare nel febbraio 2014 Il nuovo Presidente del Consiglio, riuscendo
a mantenere contemporaneamente anche la carica di Segretario del Partito
Democratico.
Giacomo: una scorpacciata vera e propria! Una roba da indigestione!
Massimiliano: amici …. l’amico Giacomo mi permetterà, al fine di
meglio evidenziare la “scorpacciata
renziana”, di tener conto del fatto
che, come dicono in giro coloro che non
gli sono proprio amici, “Renzi è
riuscito a mangiarsi anche i comunisti più indigesti”: basti pensare, tra i
tanti illustri e meno illustri, ai rottamati
D’Alema, Veltroni e allo stesso Enrico Letta.
Vezio: dite bene nel definire la scalata renziana e la sua gestione
del Partito Democratico “una
scorpacciata”. Vedete….
Alessio: dica pure.
Vezio: una volta ufficializzati i risultati delle elezioni
politiche del 4 marzo scorso, con la ennesima sonora sconfitta subita dal
Partito Democratico sotto la guida di Matteo Renzi, mi è capitato di leggere le prime pagine
de “Il
piccolo Principe” scritto da Antoine
De Saint Exupery. Pagine che
mi hanno offerto interessanti spunti di riflessione in relazione al tema che
stiamo trattando.
Ludovico: prof. a dire il vero ricordo di averne letto parecchi
brani perché era tra i testi adottati a scuola per la lingua francese. Ma non
capisco questa associazione.
Vezio: un po’ di pazienza e vediamo se riesco a giustificare questa
associazione. Ebbene, il libro incomincia così: “un tempo lontano, quando
avevo sei anni, in un libro intitolato “Storie
vissute della natura”, vidi un magnifico disegno. Rappresentava un serpente boa nell’atto di inghiottire un
animale. C’era scritto I boa
ingoiano la loro preda senza masticarla. Dopo di che non riescono a
muoversi e dormono durante i 6 mesi che
la digestione richiede”
Dopo aver letto il brano di
cui sopra, e pensando a quella che fu l’inarrestabile scalata renziana nella
gerarchia istituzionale del nostro Paese
– scalata che qui stiamo definendo scorpacciata -, dissi
fra me che un anno sabatico gli sarebbe stato necessario per digerire la sua
scorpacciata. Ma… se rivolgiamo la nostra riflessione anche all’attenta valutazione dell’amico
Massimiliano, circa le modalità con cui Renzi ha gestito il Partito Democratico,
ho l’impressione che per Renzi le cose si complicano ulteriormente e un anno
sabatico forse non sarà sufficiente.
(Dai Dialoghi svolti al
Circolo della Concordia)
gcastronovo.blogspot.it
Giuseppe Castronovo
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