venerdì 1 febbraio 2019


Nave Sea Watch
     E SE LA  O. N. G. SEA WATCH 3 FOSSE LA METAFORA DEL PAESE ITALIA?
Nenè: amici…. ora che l’Odissea dei 47 migranti che la Nave Sea Watch 3 è andata a prendere nel mare libico sembra avviarsi ad una soluzione, con lo sbarco nel porto  di Catania, non possiamo non riflettere su questa vicenda che da più di 15 giorni tiene impegnati Governo, Autorità giudiziaria, Forze dell’ordine, opinione pubblica e non solo in un dibattito sovente sterile e non sempre utile per l’interesse del nostro Paese.
Franco: una vicenda che ha acquisito anche una indiscutibile rilevanza mediatica quando alcuni esponenti dei Radicali Italiani hanno iniziato lo sciopero della fame fino – come dicevano loro – alla “liberazione” dei 47 migranti.
Giacomo: amici miei… è un caso  che ci sta rivelando quella che è l’Italia: il fallimento della politica in tema di immigrazione; di tutta la politica europea e conseguentemente, a causa della sua posizione geografica, della politica italiana. 
La Sea Watch mi sembra sia diventata un palcoscenico dove in alcuni momenti è stata raggiunta la perfezione dell’arte teatrale. La nave è diventata un serio campanello di allarme capace di  dirci quanto la politica italiana abbia perso in autorevolezza a tal punto da  diventare – così come lo è diventata questa volta – una teatralità di elevata e pura perfezione.  Una perfezione che è stata raggiunta quando con la processione dei politici in visita alla nave  tutti noi siamo stati indotti a credere che la politica  e la stessa presenza dei 47 migranti non fosse altro che una pura scena teatrale.
Enzo: dopo il dotto intervento dell’amico Giacomo vorrei sentire l’opinione del Prof. Vezio.
Vezio:  è una vicenda che qualcuno vorrebbe archiviare e dimenticare quanto prima. Io dico invece che trattasi di una vicenda sulla quale dovremmo riflettere ancora a lungo per evitare che simili vicende, così  come efficacemente ci sono state riferite dall’amico Giacomo,  tornino a ripetersi  con troppa frequenza. Vedete…
Ermanno: che cosa?
Tutta questa processione di politici sulla Nave Sea Watch è stato un messaggio sbagliato che abbiamo trasmesso all’estero: un invito a tanti altri diseredati a mettersi in moto verso l’Italia senza nessuna programmazione e senza nessuna certezza di un futuro migliore.
La nave Sea Watch oramai è diventata una metafora del Paese Italia. Un caso, forse meglio dire un caos che mi ricorda il nostro poeta Dante che già parecchi secoli addietro così si esprimeva, nel VI° canto del Purgatorio, a proposito  della nostra beneamata Italia:
“Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave senza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province ma bordello”
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)



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