martedì 15 ottobre 2019

LA POLITICA ITALIANA DINNANZI AL PROBLEMA MIGRATORIO (IL PRESIDENTE CONTE E L’AQUILONE) Romano: amici…ancora una volta dobbiamo constatare come i vari Stati europei, in tema di accoglienza e di immigrati, predichino bene e razzolino male. Totò: cioè? Romano: prendete il caso del Presidente francese Emmanuel Macron il quale se da una parte auspica l’adozione di una regolamentazione europea sugli sbarchi e sulla redistribuzione dei migranti, dall’altra respinge, ricorrendo quasi sempre anche a metodi brutali, i migranti che da Ventimiglia tentano di entrare in Francia. Franco: permettetemi che dica la mia. Totò: dì pure. Franco: quello dell’immigrazione dai paesi del Continente africano è un problema nell’affrontare il quale l’Europa è stata finora del tutto assente lasciando di fatto l’Italia a sbrigarsela da sola. E questo ha contribuito non poco a far covare sentimenti di severa critica verso l’Europa da parte di non pochi Italiani. Salvo: sentiamo l’opinione del Prof. Vezio? Totò: senz’altro! Prof. ,a lei la parola. Vezio: dagli interventi degli amici che mi hanno preceduto un dato risulta incontrovertibile: l’Italia in tema di immigrazione dal Continente africano risulta essere l’anello debole di tutta l’Europa. Come mai direte voi? Permettetemi, pur non volendo mancare di rispetto verso il nostro Presidente e verso l’Istituzione che rappresenta, una risposta senza discrezione e senza freni. Ebbene, amici miei, quale credibilità e autorevolezza può avere nei consessi internazionali un Presidente del Consiglio come il nostro Presidente Conte – e quindi l’Italia - il quale dopo aver approvato in tema di immigrazione la politica dell’ex Ministro Salvini, approva con altrettanta facilità e disinvoltura la nuova politica molto più favorevole all’accoglienza voluta dal Partito Democratico? Ritengo più che comprensibili le perplessità dei nostri partner europei verso un cambio di rotta così radicale nell’arco di pochi giorni! Il Presidente Conte mi ricorda “L’aquilone” di Giovanni Pascoli il quale. “ondeggia, pencola, urta, sbalza, risale, prende il vento…” Se questo è il quadro della politica italiana sono convinto che la strada che porta alla revisione del Trattato di Dublino continuerà ad essere ancora impervia più che mai. Ve lo ricordate “Il Gattopardo”? Cambiamo tutto per non cambiare niente. Sarà così che purtroppo, ancora per parecchi anni, sentiremo parlare dell’Italia come “Paese di primo approdo” (Dai Dialoghi svolti al Circolo della Concordia) gcastronovo.blogspot.it Giuseppe Castronovo

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