lunedì 26 aprile 2021

PERCHE’ CHIAMARLI ONOREVOLI E NON DEPUTATI? Totò: amici… questa 18^ Legislatura, iniziata il 23 marzo 2018 è già arrivata al giro di boa. Sarà quindi compito dei politologi cominciare a descrivere gli aspetti, direi le novità più rilevanti che stanno caratterizzando questa Legislatura. Nenè: una delle novità che ritengo meritevole di attenta analisi consiste nell’elevato numero di “Onorevoli di primo mandato parlamentare”, talvolta giovanissimi che per la prima volta siedono nei banchi di Montecitorio e Palazzo Madama. Salvo: ho letto che la stragrande maggioranza di questi nuovi esordienti appartiene al Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Luigi: trattasi di persone, nella stragrande maggioranza, prive di ogni precedente esperienza politico/amministrativa a tal punto che il Presidente della Repubblica Mattarella ha dovuto conferire l’incarico di formare il Governo a un non parlamentare, il Prof. Giuseppe Conte, docente all’Università di Firenze, ma fino ad allora sconosciuto ai più. Marco: e le conseguenze di tanta inesperienza al potere sono sotto gli occhi di tutti noi. Una legislatura che, per come è nata e per come si sta svolgendo, resterà negli annali della storia parlamentare della Repubblica Italiana. Santo: Prof. Vezio …che giudizio possiamo dare della classe degli Onorevoli di questa 18^ Legislatura? Vezio: grazie. Leggevo qualche giorno fa lo scrittore latino Varrone secondo cui “non tutti coloro che possiedono una cetra sono citaristi”. Oggi più di una volta ho sentito, con riferimento ai nostri Parlamentari, il termine “Onorevole”. Ebbene, dobbiamo comunque sapere che questo termine non è presente nella nostra Carta costituzionale la quale stabilisce: -all’articolo 55 che “il Parlamento si compone della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica” ; -all’articolo 56, comma 1° che “la Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto”. -all’articolo 56, comma 2° che “il numero dei deputati è di seicentotrenta; -all’articolo 57, comma 2° che “il numero dei senatori elettivi è di trecentoquindici; -all’articolo 58, comma 2° che “i senatori sono eletti a suffragio universale”. Come vedete la Carta Costituzionale è molto chiara in proposito: parla sempre di deputati e di senatori e mai di onorevoli. Come mai? ….. Santo: dica pure. Vezio: l’aggettivo onorevole è un attributo da assegnare a chi, ad esempio, è degno di onore, di rispetto, di stima. Un attributo che si sedimenta nel corso delle generazioni al punto tale che talvolta può anche capitare di sentir parlare di “famiglia tra le più onorevoli della città”. E se i nostri Padri Costituenti non ricorsero a tale titolo, per assegnarlo ai Parlamentari, avevano evidentemente le loro comprensibili ragioni; ragioni che ancora oggi, a distanza di più di 70 anni dall’entrata in vigore della Costituzione, ritengo essere ragionevoli più che mai. Santo: come mai? Come giustifica la sua avversione all’utilizzo di questo titolo da parte dei nostri Parlamentari? Vezio: vedete, quello di “Onorevole” non è solo un titolo ma un vero e proprio “habitus”, termine quest’ultimo che ha la stessa radice etimologica, tra gli altri, di “abito”, ”abitare”, “abitudini”. Quindi il termine habitus, quando riferito ad una persona, risulta strettamente legato alla sua abituale condotta e al suo abituale contegno; cioè all’insieme di pratiche, di atteggiamenti ed azioni che unitamente a conoscenze e amicizie coltivate e praticate nel tempo, esternano la personalità di ognuno di noi quando entriamo in rapporto con altre persone e con l’ambiente dove ci troviamo ad operare. Risulta quindi di facile comprensione come quello di “Onorevole” sia un vero e proprio “habitus” che non si acquista con qualche centinaio di preferenze ricevute in cabina elettorale. Al contrario risulta essere la risultante di quote di capitale morale, culturale, sociale che ognuno di noi acquisisce nel tempo e diventano aspetto, atteggiamento, disposizione, carattere; in breve “maniera di essere” di ognuno di noi nelle nostre relazioni sociali. Nenè: prof… . molto interessante la sua riflessione. Mi sembra, quindi, che da parte sua abolirebbe il titolo di Onorevole per i nostri Parlamentari. Vezio: proprio così! Santo: se le cose stanno così qual è la soluzione? Vezio: amici.. come “non tutti coloro che possiedono una cetra sono citaristi”, così coloro che siedono a Montecitorio non per questo dovranno essere chiamati con il titolo di “Onorevole”. Santo: e allora come li chiameremo? Vezio: Costituzione alla mano chiameremo “Deputati” coloro che siedono a Montecitorio e “Senatori” coloro che siedono a Palazzo Madama. (Dai Dialoghi svolti al Circolo della Concordia) gcastronovo.blogspot.it Giuseppe Castronovo

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