martedì 14 maggio 2024

 

 

FASCISTI E ANTIFASCISTI NELL’OPINIONE

DEL PREMIER INGLESE WINSTON CHURCHIL

Totò:  amici… ha fatto discutere, e non poco, la decisione dell’Arcivescovo  di Catania Mons.  Luigi Renna di annullare la messa che si sarebbe dovuta  celebrare nell’anniversario dell’uccisione di Benito Mussolini, il 28 aprile di 79 anni fa, nel 1945

Santo: ho sentito anch’io qualcosa, ma non so cosa sia effettivamente accaduto.

Totò: come ogni pomeriggio alcuni fedeli si recano alla chiesa Santa Caterina, nella centrale via Umberto a Catania per la quotidiana adorazione eucaristica. Ma trovano le porte sbarrate per decisione del Vescovo.

Santo: perché questa decisione?

Totò: qui doveva celebrarsi dopo l’adorazione eucaristica, stando al necrologio con  la scritta “anniversario” apparso sul giornale “La Sicilia”, una messa in suffragio per Benito Mussolini. 

Il Vescovo della Città etnea oltre a impedire la celebrazione della messa di suffragio ha disposto anche la chiusura della chiesa per il giorno successivo.

Nenè: ha motivato la sua decisione?

Totò: una nota ufficiale dell’Arcidiocesi la motiva così: per evitare “non opportune esternazioni ideologiche che nel recente passato hanno avuto degli spiacevoli precedenti”

Santo: condivido i dubbi del Vescovo sull’opportunità di celebrare un rito, anche se religioso, proprio nel periodo del 25 APRILE; immagino la presenza di alcuni gruppi antifascisti rumoreggiare dinnanzi alla chiesa durante la celebrazione religiosa con la conseguente presenza delle forze dell’ordine per mantenere la calma.

Nenè: che ne dice il prof. Vezio?

Vezio: condivisibile il ragionamento dell’amico Santo dal momento che è ormai risaputo come “agitatori” di professione non si lascino mai scappare queste occasioni per accendere gli animi dei presenti alle varie manifestazioni.

Ma io, se mi permettete, vorrei sottoporre alla vostra e alla mia riflessione 

questa domanda: perché gli antifascisti devono andare a protestare dinnanzi dinanzi a un luogo di culto (rectius: chiesa) mentre dentro si celebra una messa di suffragio? Vedete…

Santo: che cosa?

Vezio: è notorio tra gli storici e gli addetti ai lavori che Benito Mussolini e il primo Ministro inglese Winston Churchil avrebbero avuto, almeno fino al 1935, dei buoni rapporti personali cementati da una fitta corrispondenza epistolare che Mussolini portava con se al momento del suo arresto.

Nenè: quindi?

Vezio: alcuni giornalisti, a conoscenza di questa pregressa comunanza di interessi, dopo l’uccisione di Mussolini chiesero a Churchil:  “ci saranno ancora  i fascisti nel futuro””. E Churchil prontamente rispose:

“si! Saranno coloro che si definiranno antifascisti”.

Santo: lei, prof. Vezio, come commenta l’opinione di Churchil?

Vezio: una cosa è certa: dubito della sincera adesione ai valori democratici dei manifestanti che in questi giorni, ignorando l’articolo 21 della Costituzione il quale riconosce a tutti il “diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”, hanno impedito al Ministro Eugenia Roccella di parlare in una pubblica assemblea.

Ho l’impressione, e concludo, ricordando ciò che accade nel campo elettromagnetico, dove vige il principio secondo cui due corpi che hanno lo stesso tipo di carica si respingono e viceversa si attraggono quelli che hanno cariche elettriche di segno opposto. Ebbene, altrettanto possiamo dire che accada nel campo dei rapporti che vengono a svilupparsi tra le forze politiche presenti nello scenario politico italiano che si definiscono antifasciste e quelle che, pur non definendosi fasciste, si rifiutano di aderire a quella che definiscono la dittatura dell’antifascismo.

Un continuo incontro/scontro in cui delegittimandosi a vicenda tengono ancora in vita un passato che non  tramonta mai. Il che consente a entrambe di continuare a calcare la scena politica italiana.

(Dai Dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

gcastronovo.blogspot.it

 

 

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