domenica 19 agosto 2012

UNA NOTA A MARGINE DELLA "VICENDA FINI": OVVERO QUANDO I PRIVILEGI DEI POLITICI, ANCHE SE FORMALMENTE LEGITTIMI, SONO ODIOSI E IMMORALI.



On. Straccio: caro collega Cencio, che argomento trattano questi appunti che leggi con così tanta attenzione?
On. Cencio: le ferie del nostro Presidente della Camera, On. Gianfranco Fini.
On. Straccio: come mai ti interessi di questo argomento?
On. Cencio: qualche giorno fa passeggiando lungo il corso principale del mio Paese, mi invitano a fare una chiacchierata al  Circolo della Concordia” dove trovo tanti cari amici che discutevano più animatamente del solito.
On. Straccio: qual’era l’argomento in discussione?
On. Cencio: gli appunti di cui ti parlavo prima.
On. Straccio: vuoi dire?
On. Cencio: le ferie del Presidente Fini e della sua scorta!   E il clima, devo dirti, era alquanto surriscaldato.
On. Straccio: per quale motivo in particolare?
On. Cencio: partecipavano alla discussione una decina di esodati, alcuni dei quali  sono vecchi miei amici sin dalle Scuole elementari. Tu capisci cosa possa significare oggi il termine esodato! Né stipendio, né pensione per mesi e mesi con famiglia a carico!
On. Straccio: capisco te; ma in particolare i tuoi amici.
On. Cencio: mentre…
On. Straccio: cosa vuoi dire?
On. Cencio:  dicevo…. mentre il Governo sembra non aver ancora trovato una soluzione dignitosa per questa categoria della quale sembra non conosca a tutt’oggi neanche l’esatta consistenza numerica.
On. Straccio: comprensibile, quindi, lo stato d’animo dei tuoi amici, e non solo di loro!
On. Cencio:  hai pienamente ragione! Da quando, poi, hanno sentito i vari servizi giornalistici durante i telegiornali e letto alcuni articoli sui quotidiani, inerenti il tema delle ferie del Presidente Fini la rabbia è montata ancora di più.
On. Straccio: Cosa dicevano in particolare?
On. Cencio: innanzi tutto, approfittando della  vicenda Fini”ti lascio immaginare i giudizi sui Parlamentari!
On. Straccio: e tu?
On. Cencio: per me è stato facile, amicizia a parte, invitarli a non generalizzare molto. Ho fatto presente che io le ferie le faccio in Paese e al massimo mi permetto qualche giorno in campagna!
On. Straccio: e poi?
On. Cencio: si commentavano le parole del Ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri il quale in un’intervista al quotidiano La Repubblica   ha detto che tutte quelle camere d’albergo prenotate per ospitare per due mesi la scorta del Presidente Fini in un hotel di Orbetello “sono uno spreco da eliminare”.
On. Straccio: in effetti con la crisi che stiamo attraversando tanto spreco è un’offesa a chi è senza lavoro! Penso ai 360.000 esodati . Comprensibile quindi il clima della discussione non proprio sereno. Vedi, poi….
On. Staccio: che cosa?
On. Cencio: il clima ad un certo punto s’è surriscaldato quando il Commendatore Marcantonio – uomo notoriamente della destra sociale e molto sensibile ai bisogni delle fasce più deboli della popolazione – che fu Sindaco del mio Paese negli anni “60, scandisce ad alta voce le dichiarazioni del braccio destro di Fini,On. Bocchino sul conto del Ministro Cancellieri….
On. Straccio: cosa ha detto il Bocchino?
On. Cencio: leggo testuale dal Corriere della Sera di venerdì 17 agosto 2012: “Cancellieri via, è inadeguata….Il Viminale merita un ministro adeguato…un funzionario di provincia non può guidare il Viminale”.  Il fatto che  però voglio sottoporre alla tua riflessione é….
On. Straccio: dimmi! Di che cosa si tratta?
On. Cencio: quel pomeriggio erano presenti al “Circolo della Concordia”, tra gli altri, anche questi due cari amici:  Aristide, chiamato l’Avvocato, che insegna materie giuridiche e Carpoforo, detto il filosofo, che insegna storia e filosofia al liceo classico.
I due, forti della loro autorevolezza per cultura e saggezza,  intervengono, ad un certo punto, nel dibattito. Ecco i punti salienti e più interessanti dei loro interventi così come risultano dai miei appunti.
Carpoforo: come dice Seneca “nullum est vitium sine patrocinio” (lettera a Lucilio). Traduco per chi ha dimenticato il latino: “non c’è vizio che non possa trovar difesa”. Mi preme evidenziare come l’intervento dell’On. Bocchino metta in luce lo stato comatoso di una classe politica che, incapace di applicare il  metodo scientifico al dibattito, sa solo offendere chi cerca di mettere un freno ai loro vizi.  E’ una difesa, questa del Bocchino, che squalifica, se ce n’era ancora bisogno, tutta la “vicenda Fini” degradandola a vicenda da cortile.
Aristide: ah il potere! Com’è capace di corrompere l’uomo!  Come dice un proverbio greco, attribuito a Solone, arké andra deiknusin che tradotto vuol  dire  “il potere rivela l’uomo”
Carpoforo: caro avvocato devi sapere che Svetonio, a proposito del potere, mette in bocca a Tiberio
questa frase:  “ignaros, quanta belua esset imperium” cioè “voi non sapete quale mostro sia il potere”
A questo punto interviene, con altrettanta autorevolezza, il Commendatore Marcantonio chiedendo ai due: “ dovete dirci, poiché Fini afferma di agire secondo legge, se il Presidente Fini stia godendo di privilegi e se i privilegi possono trovare fonte nelle leggi”
.
Aristide: rispondo con due risposte affermative:  Il Presidente Fini sta godendo di evidenti privilegi che trovano idoneo fondamento nelle leggi.  Quindi sono legittimi.
Carpoforo: ma sempre privilegi sono!
Commendatore Marcantonio: e in quanto tali, aggiungo io, sono odiosi!
Carpoforo: e anche  immorali!
Aristide:oltre che palese  fonte di spreco!.
Commendatore Marcantonio:mi sia permesso ricordare anch’io un po’ del vostro latinorum: quando facevo il Sindaco una volta il Segretario comunale mi disse “poiché, come dicono i latini, corruptissima republica plurimae leges, se Lei questa decisione la vuole adottare a tutti i costi, non ci resta che cercare tra le migliaia di leggi quella che meno contrasta con quanto lei vuol  far decidere alla Giunta”.  E alla fine ricordo che la decisione fu  presa con l’approvazione anche del Segretario.
Per concludere è inutile parlare di leggi e regolamenti perché alla fine risulterà tutto regolare! La verità è che le ferie del Presidente Fini hanno svelato, ancora una volta, il cancro di non più tollerabili privilegi di cui godono i nostri politici.  Scusatemi: quanto detto dal Segretario comunale  chi l’ha scritto?
Carpoforo: Tacito negli Annali (3,27,3)

1 commento:

  1. Riceviamo dall’On. Cencio e volentieri pubblichiamo.

    Caro Castronovo,
    il Commendatore Marcantonio, leggendo il post pubblicato in data 19 agosto 2012 sul tuo blog Il Risveglio delle Coscienze, ha lamentato un’omissione nel dialogo tra lo stesso e il Segretario comunale. Alla sestultima riga della seconda pagine dopo la parola Giunta bisogna aggiungere, in quanto effettivamente detto dal Commendatore e risultando anche dai miei appunti, la seguente frase: “si trattava in quell’occasione di erogare un contributo extra ordinem di £ 50.000 ad un nostro concittadino disoccupato la di cui moglie aveva dato alla luce l’8^ figlia femmina in 15 anni di matrimonio. La deliberazione della Giunta poi venne approvata in Prefettura, il che sta a testimoniare la bontà della decisione. Voi sapete quale era il mio motto: sono qui per rispettare leggi e regolamenti, ma anche per trovare la legge e il modo per risolvere i problemi della gente. E ciò perché come mi aveva insegnato un altro Segretario comunale non sempre la legge va rispettata alla lettera perché molto spesso summum ius summa iniuria”.
    Sicuro che apporterai l’integrazione richiesta ti saluto caramente unitamente all’On. Straccio.
    A presto.
    Firmato On. Cencio.

    RispondiElimina