mercoledì 21 novembre 2012

A PROPOSITO DI CARTELLE DI PAGAMENTO "P A Z Z E": QUANDO LA SANZIONE IGNORA IL PRINCIPIO DI RAGIONEVOLEZZA.



On. Straccio: collega Cencio…ti vedo assorto nella lettura de Il Sole 24  Ore; che notizia stai leggendo?
On. Cencio: storie di  ordinaria follia italiana!
On. Straccio: spiegati meglio! Di che argomento si tratta?
On. Cencio: di cartelle di pagamento prive di quel minimo di senso logico.  Di cartelle di pagamento figlie di una legislazione priva  di quel minimo di sensatezza, di misura, di buon senso.
On. Straccio: posso dire “di ragionevolezza”, trattandosi di un principio al quale molto spesso ti richiami nei tuoi interventi in Aula, per valutare un testo di legge?
On. Cencio: hai detto proprio bene!  Io parlo di ragionevolezza  perché, come vado da sempre ripetendo, ho paura della rigida e implacabile imperatività della norma che non guarda in faccia il caso concreto.
On. Straccio: devo purtroppo constatare come, nonostante la nobiltà del tuo pensiero, quello della ragionevolezza non sia un principio chiamato ad occupare il posto che meriterebbe. Si tratta di un principio non sufficientemente preso in considerazione nelle Aule Parlamentari.  Molto difficilmente, e di questo non posso che dartene atto, rappresenta il filo conduttore della trama di un testo di legge. Scusa se mi sono dilungato. Dimmi cos’è successo in concreto?
On. Cencio: scrive il Dr. Romolo Perrozzi di Pistoia, in una lettera inviata a Il Sole 24 Ore, che “la Camera di commercio di Pistoia per 17 centesimi di diritto camerale non versato ha inflitto a una Snc mia cliente una sanzione di 72,23 € “.
On. Straccio: se le cose stanno così le tue parole sono più che giustificate: manca, in effetti, ogni ragionevole rapporto tra i due valori! Questo non è sanzionare ma infierire!
On. Cencio: è una notizia che sta a dimostrare come  ancora sia lunga  la strada per creare un clima di autentica civiltà giuridica, fondato sulla ragionevolezza legislativa.

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