LA NUOVA
DEMOCRAZIA VOLUTA DA RENZI: PIU’ NOMINATI E MENO ELETTI.
Leo: a quanta enfasi ricorre
la politica!
Marco: a che proposito?
Leo: a proposito di riforme
costituzionali.
Marco: perché sei così critico
sul lavoro di Renzi?
Leo: è semplicemente fuori
luogo parlare – come fa il Partito Democratico – di “stagione
di grandi riforme”. Parliamo di riforme e basta. Senza alcun aggettivo.
Giacomo: dinnanzi a tanto
pessimismo gradiremmo sentire l’opinione del prof. Vezio.
Vezio: pur non conoscendo le
motivazioni che stanno alla base del pessimismo dell’amico Leo una cosa,
comunque, è certa: è una riforma, questa voluta da Renzi, che
restringe non poco i margini della democrazia.
L’art. 58 della Costituzione
dispone che “i senatori sono eletti a suffragio
universale e diretto dagli elettori che hanno superato il 25° anno di età”.
Ebbene: di norma le
costituzioni vengono aggiornate per ampliare i diritti politici, civili e
sociali dei cittadini; questa volta non è così. Questa volta viene aggiornata
per togliere ai cittadini il diritto di “elettorato
attivo” nei confronti dei senatori.
Giacomo: affermazione questa
del prof. Vezio, che deve farci riflettere non poco.
Marco: prof. potrebbe
proseguire nella sua analisi?
Vezio: si va, amici miei, verso una democrazia con sempre meno eletti e sempre più
nominati:
-sistema elettorale con liste
bloccate e senza preferenze.
-un Senato di nominati.
-organi istituzionali delle Città metropolitane non eletti a suffragio universale
e diretto.
Capirete
anche voi, amici miei, che si va verso un nuovo modello di democrazia che vedrà sempre meno
protagonista quello che una volta veniva chiamato “popolo sovrano”.
Marco: prof. cosa risponde a
chi difende la modifica del Senato voluta da Renzi, motivandola con il fatto
che il nuovo Senato si occuperà prevalentemente, se non esclusivamente, di
autonomie locali?
Vezio: caro Marco….. un conto
sono le competenze dell’organo, un altro il sistema per l’elezione dei suoi
componenti. La competenza in materia di autonomie locali non esclude affatto
che i senatori possano continuare ad essere eletti “a
suffragio universale e diretto”. Si potrebbe prevedere il possesso di specifici
requisiti per la candidatura a Senatore: ad. esempio essere stato Sindaco,
Consigliere, Assessore, Dirigente di Ente locale.. Ricordo, caro Marco, che tuo padre, che
fu mio intimo amico, era solito ricordare come “le
strade che portano all’inferno sono lastricate di buone intenzioni”. E
la metafora richiamata da tuo padre bene si adatta alle riforme volute da Renzi.
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