sabato 6 febbraio 2016

PARTITO DEMOCRATICO: LA REALTA’ SULLE SUE ATTIVITA’ STA ANCHE NEL SEGRETO DEL SUO ANAGRAMMA.

Giacomo: amici….mi sembra che il rapporto  PARTITO DEMOCARATIICO/ BANCHE oramai non sia più un fatto episodico ed eccezionale, ma un rapporto che ha acquisito il carattere della stabilità pur nella sua gravità.
Rodolfo: caro Giacomo…conosco bene e rispetto le tue idee. Come mai oggi te ne esci con questa riflessione?
Totò: caro Rodolfo… credo che questa volta non puoi non condividere l’affermazione dell’amico Giacomo. Le vicende di queste ultime settimane confermano, in effetti, le sue tesi .
Rodolfo: ciò che contesto dell’affermazione dell’amico Giacomo è quando parla di “rapporto stabile Partito Democratico/Banche”.
Giacomo: ricordiamo tutti la telefonata dell’On. Fassino , oggi Sindaco di Torino, con quel famoso “allora abbiamo una banca” cui ha fatto seguito la vicenda del “Monte dei Paschi di Siena” e con quell’altrettanto famoso urlo bersaniano  “se ci toccano noi li sbraniamoooo…”.  Si raggiunge l’apice in questi mesi con le famose quattro banche tra le quali primeggia per fama la  “Banca Etruria”. Questi sono i fatti che, in quanto posti in essere durante un lungo arco di tempo,  mi hanno indotto, caro Rodolfo,  a parlare di “rapporto stabile e non episodico Partito Democratico/Banche”. Ecco il senso della mia riflessione.
Totò: noto che il  Prof. Vezio  chiede la parola. Prof. anche lei esponga la sua opinione.  
Vezio: l’antropologia ci insegna che il nome non è affatto, per ciascuno di noi, qualcosa di marginale: è, invece, l’espressione della  stessa nostra personalità. Non dobbiamo dimenticare che per i latini c’era una inevitabile corrispondenza fra nome ed essere,  cioè fra il nome di una persona e le sue azioni e le vicende che lo vedono protagonista . Questa corrispondenza veniva  riassunta nella nota e famosa formula  “nomen omen”.
Ludovico: professore come possiamo tradurre in italiano questa formula?
Vezio: fra le tante, quelle mi sembrano i più appropriate sono due:
-1) il nome è già  un presagio;
-2) i nomi esprimono la realtà.
Il nome di ognuno di noi, amici miei, possiamo affermare che fotografa fedelmente la realtà delle vicende che nel bene e nel male ci vedono protagonisti e costituiscono l’essenza del nostro stesso essere.
Il punto più alto di questa corrispondenza viene però raggiunto con l’anagramma che posiamo così definire:
“il risultato di quell’operazione consistente nel rimescolamento delle lettere che compongono  una parola in modo da crearne una nuova e diversa di senso compiuto”. 
Ludovico: prof…ci può spiegare il tutto con qualche anagramma come esempio?
Vezio: in questo momento ne penso alcuni. Per esempio l’anagramma di “attore” può essere tranquillamente  “teatro”,  così come quella di “bibliotecario” può essere “beato coi libri”.  Non posiamo non scorgere l’associazione tra il nome e l’attività di tutti i giorni. Possiamo affermare, a proposito di anagrammi, che “le associazioni non si cercano ma si incontrano”
Giacomo: può farci l’anagramma di qualche ministro?
Vezio: ricordo bene quello del Ministro alla Giustizia Andrea Orlando il cui anagramma è  “Annoderà ladro”.
Giacomo: prof. le chiedo qualche anagramma capace di rappresentarci l’essenza  del rapporto  Partito Democratico/Banche.
Vezio: fra i tanti quello che mi sembra il più appropriato è:   
                           “PARTITO DEMOCRATICO”         =        IMPORTO ACCREDITATO”

(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)

gcastronovo.blogspot.it

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