venerdì 23 marzo 2018



LA XVIII^ LEGISLATURA INIZIA CON L’IRRITUALE DISCORSO AL SENATO DELL’EX PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
Franco: amici… che ve n’è sembrato del discorso, tenuto al Senato, con il quale l’ex Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ufficialmente  dato l’avvio alla XVIII^ legislatura?
Giacomo: irrituale! Un intervento altamente politico in una seduta dalla natura puramente tecnica qual’è quella in cui i Senatori sono chiamati esclusivamente ad eleggere il loro Presidente.
Cecè: io invece sono rimasto alquanto perplesso quando Napolitano ha parlato di “dilagante ribellione delle regioni meridionali”.
Giacomo: e lei Prof. Vezio?  
Vezio: condivido l’analisi sia dell’amico Giacomo  che quella dell’amico Cecè: si tratta infatti di parole di una persona che oramai essendo dal lontano 1953 – cioè  da 65 anni – al potere ricoprendo   incarichi quasi sempre di grande rilievo costituzionale, ed essendo cresciuto nel vecchio Partito Comunista Italiano dal “centralismo democratico”, definisce impropriamente come  “ribellione” la richiesta dei cittadini elettori ( forse, Costituzione alla mano, meglio dire popolo sovrano)  di un nuovo rapporto, invero ancora tutto da ricostruire, tra classe politica e Paese reale. Condivido anche il primo intervento dell’amico Giacomo: in effetti  nella sua prima seduta il Senato – così come del resto la Camera dei Deputati – è un collegio elettorale nel quale esclusivamente  si vota e non si discute. Napolitano ha parlato facendo un discorso non tecnico ma altamente politico. Un intervento, questo di Napolitano, che non ha avuto seguito perché non è stato aperto – e non poteva essere diversamente – nessun dibattito. Pazienza, essendo momentaneamente Presidente del Senato ha cambiato la prassi costituzionale.
(Dai dialoghi svolti al Circolo della Concordia)
gcastronovo.blogspot.it            

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