On. Straccio: collega Cencio…, scusa se ti chiedo il motivo del tono così alterato tenuto durante la conversazione telefonica.
On. Cencio: mio nipote – il figlio di mio figlio – mi delude sempre più! Si impegna poco!
On. Straccio: calmati! Sono giovani e la vita la prendono con filosofia. Non sono più i nostri tempi!
Cosa fa nella vita?
On. Cencio: è studente universitario al 2° anno fuori corso: deve sostenere gli ultimi quattro esami e mi ha telefonato per dirmi che ieri ha nuovamente rinviato l’esame. Vedi….
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: ci tengo tanto a che mio nipote apprenda, cresca, apprenda il gusto della fatica di crescere. Il titolo viene dopo! Prima l’amore per l’impegno quotidiano e l’amore per la cultura e la parola perché…
On. Straccio: cosa vuoi dire con questo perché?
On. Cencio: ricordati che l’autorevolezza, in ogni campo, non viene mai data ma conquistata con la fatica quotidiana. Vorrei che mio nipote si impadronisse dell’uso della parola, uno strumento dalla costruzione molto faticosa ma dall’indubbia efficacia. Se ben utilizzata, la parola, consente al singolo di avere la capacità di convincere molti e di trovarsi raramente in minoranza. Vedi…
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: con la parola, se utilizzata con eleganza, puoi dire anche concetti sconvenienti senza essere volgare. E in questi giorni ne abbiamo avuto la prova!
On. Straccio: a cosa ti riferisci?
On. Cencio: alla gaffe del Prof. Valerio Onida ex Presidente della Corte Costituzionale e recentemente chiamato dal Presidente della Repubblica a far parte, insieme al atre nove, a far parte di un Comitato di saggi.
On. Straccio: ma quella di Onida, caro collega, è stata molto di più di una semplice gaffe: è la manifestazione del suo viscerale antiberlusconismo. Infatti ha detto: “E’ anziano, speriamo si decida a godersi la sua vecchiaia, è un mio coetaneo. Potrebbe andare a godersi la sua vecchiaia e lasciare in pace gli italiani”.
On. Cencio: però vedi….
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: ha espresso due concetti effettivamente alquanto sconvenienti , ma a differenza di altri l’ha fatto con eleganza. Vedi…
On. Straccio: che cosa?
On. Cencio: se a parlare fosse stato, ad esempio, il Senatur Bossi che non ha la profonda cultura del Prof. Onida, anziché dire “si decida a godersi la sua pensione”si sarebbe sicuramente espresso in modo più spontaneo dicendo”Berlusca, va’ foera dii ball”.
On. Straccio: condivido la tua tesi. Questo è il primo concetto, e l’altro?
On. Cencio: invece di “lasciare in pace gli italiani”, un altro avrebbe detto “non rompere più i c… agli italiani”. Il prof. Onida come vedi…
On. Straccio: apprezzo la tua analisi ma non difenderlo più di tanto!
On. Cencio: non lo difendo ma lo ammiro perché solo una persona della sua cultura può raggiungere tali vette! Dire quello che ha detto – ripeto sconveniente - utilizzando quelle parole …
On. Straccio: se è questo il punto dove vuoi arrivare, devo ammettere che la tua analisi è convincente!
On. Cencio: ora hai capito perché spero che mio nipote metta la testa a posto e si metta a studiare seriamente?.
On. Straccio: si, ma ho anche capito perché la Sinistra in Italia da sempre cerca l’appoggio della cultura: è in grado di fare il lavoro sporco con eleganza e stile.
la tesi è molto convincente!
RispondiEliminazio, che ne dici se facciamo parlare Cencio e Straccio di Signoraggio Bancario?
Già gli antichi babilonesi praticavano questo tipo di frode: forse Cencio o Straccio ricordano qualche interessante aneddoto in tal proposito. :D
Forse il Prof. Onida, si è espresso con eleganza perché stava parlando con una Signora. Anche se la stessa, nei panni di Onida, avrebbe, probabilmente, usato ben altre parole!
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